Pulcini
01 Dicembre 2024
PULCINI: Cavallotti, Verdoliva e Lo Verso
Otto partite, otto memorabili vittorie. Adesso l’ultima di campionato con la J.Cusano non servirà più per vincere il girone, ma c’è da scommettere che anche quella sarà giocata a mille dall’arancia meccanica 2014. Perché ogni partita è una storia a sé; perché la fame non deve mai mancare a chi vuole arrivare in alto. E perché ogni avversario merita sempre il massimo del rispetto, e dell’impegno.
Non basta un Centro Schiaffino quadrato e volenteroso, e nemmeno due portieri fenomenali come quelli rossoneri per arginare la voglia di vincere e il talento di una squadra bella e spavalda come l’Alcione Talent; che attacca tanto, che attacca sempre, e alla fine butta giù tutto. Gioca infatti a trazione anteriore la squadra di Lorenzo Imbriaco. Due punte mobili, letali e ben assortite come Verdoliva e Lo Verso al fischio d’inizio di via Olivieri; due esterni che viaggiano a tutta fascia così diversi (Pesce, un computer, e Poletti, un uccello selvatico) eppure egualmente efficaci; un libero fenomenale e completo come Pietro Cavallotti - e poi Rocco Debellis: un po’ Rui Costa, un po’ Firmino, trequartista sempre pronto a catalizzare il gioco prendendosi la squadra sulle spalle. Ma non manca qualcuno? Eh sì, e manca perché è più facile vedere “el loco” Fusetti in giro per il campo a impostare, a tamponare, perfino a concludere, piuttosto che tra i pali. Sistema di gioco per cuori forti quello arancione, modulo che si può gestire e sostenere soltanto se il tasso di qualità e di personalità è elevatissimo.
Toppi da Calderara risponde inzialmente con un 2-3-1 più classico che vede Di Modugno supportato dal trio Marone-Bruson-Nappo, mentre in difesa Albertini e “testa dura” Panella (la botta sulla nuca non lo ferma) proteggono l’ottimo Lafergola.
Pronti via si scalda subito “Verdogol”, c’è il primo miracolo su Debellis, ma poco dopo l’Alcione è già in vantaggio con una giocata da applausi. Tesa e violenta, infatti, la stoccata di Cavallotti in proiezione offensiva (che giocatorino amici!). Partita già segnata? Non proprio, perché dopo un palo clamoroso dell’11 orange lo Schiaffino ha una doppia e ghiotta occasione. Il gioco del Talent è impetuoso, ma si lascia a volte qualche buco alle spalle. Ed è così che Marone ispira Di Modugno con un contropiede fulminante, col 9 ex Bresso che in un paio di occasioni non riesce però a concretizzare le chances, e a dare lustro alla sua generosa partita.
Alcione a tavoletta, Schiaffino cresciuto in fiducia dopo essere andato a un passo dal pareggio. Il secondo tempo inizia con questo trend e con nuovi interpreti. Tra gli ospiti si vede un clamoroso Sarlo in porta, Falché-Capuozzo in difesa e Paolo Calzi a destra (poche cose ma fatte bene per lui). L’Alcione cambia le due punte (dentro Orabona e un Giusto che evoca subito delle vibes da Roque Santa Cruz), e piazza due nuovi esterni da paura: Porretta e Colistro. Di Modugno prende una botta e stringe i denti, gli ospiti si compattano, ma quella arancione è una vera e propria “sassaiola”. Ripetuti i tentativi, ravvicinati e sempre pericolosi. Ci vogliono tutti i riflessi del 12 Schiaffino per negare la rete a Orabona, ma quando anche il legno ferma il 4 di casa, ecco un’altra gemma dalla distanza scagliata da Colistro: un colpo di rasoio, che passa tra cento gambe e gonfia la rete del 2-0.
Due round in archivio, tanti jab a sfiancare l’avversario, due ganci alla Mike Tyson dei bei tempi per mandarlo al tappeto. Così l’Alcione Talent sta facendo sua la partita. Gli oranges, però, imparano che mai e poi mai bisogna abbassare la guardia, perché lo Schiaffino si rialza ogni volta, e un altro break a centrocampo libera al tiro il Marone, il maghetto Weasley di Calderara; Fusetti respinge, ma Panella è lì, pronto a ribattere in rete lasciandosi andare a un’esultanza meritata, per lui e per i compagni. Sceglie così il momento migliore, Mattia Verdoliva, per segnare il suo trentesimo gol stagionale celebrato con tanto di striscione, rete che di fatto è quella decisiva per il campionato, perché permette all’Alcione di agguantare il punto federale che serviva. E da qui in poi, la squadra di Imbriaco non si distrae più, ricominciando a martellare senza sosta dalle parti di Sarlo e Lafergola. Ci prova e ci riprova “El Pelusa” Lo Verso, ci tenta Pesce con un tiro che il portiere toglie letterlalmente dal sette; Verdoliva è sempre in agguato, ma il parziale finisce 1-1.
Sarlo, Panella, Lafergola e Bruson, tutti autori di una prestazione importante
L’ultima frazione non premia Orabona e Giusto nella loro ricerca del gol (ma di cose belle ne hanno fatte vedere eccome Manuel e Filippo), e nemmeno Di Modugno (dai Nico, ti rifarai!) che non riesce a trattenere le lacrime per non essere riuscito a valorizzare l’assistenza di capitan Bruson, l’ultimo a mollare per lo Schiaffino. Chi sorride nella coda, segnando praticamente “con il codino”, è bomber Lo Verso, che devia la sfera di quel centimetro decisivo per ingannare il portiere avversario.
Alla fine parte lo showtime, con la corsa dei giocatori verso la tribuna, i canti di vittoria, e persino i fumogeni arancioblù che scoppiettano a celebrare un campionato assolutamente perfetto, giocato sempre dando spettacolo, con il piede a tavoletta sul gas.
Alcione Talent-Schiaffino 4-1 (4-1)
RETI (1-0, 1-0, 1-1, 1-0): 5’ Cavallotti (A), 7’ st Colistro (A), 9’ tt Panella (S), 12’ tt Verdoliva (A), 15’ qt Lo Verso (A).
ALCIONE TALENT: Falanga, Fusetti, Cavallotti, Colistro, Poletti, Pesce, Porretta, De Bellis, Lo Verso, Verdoliva, Orabona, Giusto. All. Imbriaco.
SCHIAFFINO: Lafergola, Falché, Panella, Bruson, Calzi, Capuozzo, Albertini, Di Modugno, Marone, Nappo, Sarlo. All. Toppi.
Mattia Verdoliva • Alcione Talent
Pietro Cavallotti • Alcione Talent
Gabriele Bruson • Schiaffino
Samuel Sarlo • Schiaffino