ESORDIENTI IVREA
03 Dicembre 2024
ESORDIENTI IVREA • Gli Esordienti 2012 del Banchette prossimi a salutare la scuola calcio
Sui traguardi da raggiungere prima del salto nelle categorie agonistiche e sulle scelte da prendere in maniera condivisa, l'allenatore Mauro Scala si è così espresso: «L'obiettivo principale mio e della società è quello di preparare i ragazzi per l'attività calcistica ad 11. Attualmente, questo ottimo gruppo composto da 40 ragazzi è suddiviso in tre gruppi. Alla fine dell'anno con la società faremo le valutazioni del caso e decideremo come procedere. In questo momento, un gruppo è decisamente più preparato, ma tantissimi ragazzi stanno crescendo negli altri gruppi e penso che molto presto saranno pronti per affrontare squadre più attrezzate. In vista della prossima stagione poniamo il mirino sul centrare di partecipare alle qualificazioni regionali rimanendo competitivi come lo siamo odiernamente».
In merito al bilanciamento tra il divertimento e la crescita, sotto tutti i punti di vista, dei bambini durante gli allenamenti, l'istruttore eporediese dichiara: «Per la loro crescita tecnica, tattica e mentale è fondamentale mantenere un equilibrio, senza mai dimenticarsi che sono pur sempre dei bambini: durante le sedute alterno esercizi più intensi ad altri più divertenti dove possano col pallone sprigionare al massimo la loro spensieratezza e fantasia. A livello mentale, cerco di rapportarmi con loro in maniera sincera, spiegando e instaurando un dialogo riguardo le mie scelte in campo ove necessario. È anche molto importante conoscere bene i loro caratteri, in modo tale da saper ponderare bene i toni quando ci si rapporta con loro».
Riguardo alle difficoltà che si possono incontrare nel lavorare con ragazzi così giovani e a quali valori si cerca puntualmente di trasmettere, l'esperto tecnico continua: «Le difficoltà con i ragazzi sono pochissime perché cerco di instaurare un rapporto di sincerità e fiducia singolare e collettivo, in cui, prima di essere il loro mister, cerco di essere anche un fratello maggiore col quale potersi confidare. Mi piace saper ascoltare, tendo sempre ad avere una buona parola per tutti, in particolare con quelli che adesso sono più in difficoltà calcistica: l'esperienza mi ha insegnato che tanti ragazzi, su cui non avrei scommesso nell'attività di base, si sono rivelati in seguito dei buoni calciatori nell'attività agonistica e viceversa. I valori che cerchiamo di trasmettere sono in primis quello dell'importanza del gruppo, senza il quale non si può nemmeno pensare di diventare una squadra: nelle gioie e nelle difficoltà i compagni vanno sempre sostenuti. Poi, rispetto per le nostre strutture e di chi ci ospita; naturalmente il rispetto per gli avversari, sia nella vittoria che nella sconfitta con una stretta di mano e le congratulazioni nel caso siano stati più bravi di noi. Infine, massimo rispetto per gli arbitri, che in questo momento sono per lo più dirigenti o ragazzi che aiutano in società. Il prossimo anno dovranno capire maggiormente la figura del direttore di gara, indipendentemente dall'età, al quale dev'essere concesso il diritto di sbagliare una decisione senza inveirgli inutilmente contro, anche perché quella persona permette loro di passare il tempo a giocare e a divertirsi».