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PULCINI IVREA

Il calcio come mezzo educativo e formativo: Strambinese in crescita

Apprendimento, rispetto e gioco di squadra sono aspetti fondamentali nel percorso biancoblù

Il calcio come mezzo educativo e formativo: Strambinese in crescita

I Pulcini 2014 della Strambinese istruiti da Domenico Mangiacasale

Nel cuore del Canavese, proprio durante quest'anno solare, festeggia il centenario dalla sua nascita una società storica e ben radicata, la Strambinese 1924: un punto di riferimento per i paesi nei dintorni capace di mantenere attivo l'impegno nel settore giovanile, concentrandosi sulla coltivazione di nuovi talenti e sulla trasmissione di valorosi principi da seguire all'interno dei vari gruppi. Focalizzandoci sul settore della scuola calcio, il gruppo dei Pulcini biancoblù 2014, iscritti nel girone C del campionato eporediese, andranno in trasferta sul campo del Montanaro, per l'ultima partita del torneo invernale, in programma sabato 14 dicembre alle ore 15.

OBIETTIVI STAGIONALI

Sulle principali aspirazioni dell'annata calcistica, proprio riferendosi all'intero settore scuola calcio, l'allenatore Domenico Mangiacasale dichiara: «L'obiettivo principale è far crescere i bambini sia calcisticamente che caratterialmente mettendo loro disposizione ogni mezzo e conoscenza necessaria per una buona formazione tecnica e un corretto sviluppo mentale e comportamentale. Questo è il mio secondo anno qui a Strambino; al mio arrivo l'anno scorso abbiamo riscontrato alcune difficoltà iniziali per la creazione del gruppo dato il trasferimento in altre società di qualche bambino; per fortuna alla fine siam riusciti a tirar su una squadra e a partecipar al campionato dei pulcini misti. Per questa annata, invece, abbiamo voluto creare solamente un gruppo 2014: all'inizio eravamo nuovamente alle prese con delle difficoltà, ma grazie al passaparola abbiamo ottenuto un buon risultato, ovvero ben 12 bambini».

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GESTIONE ALLENAMENTI

In merito all'incoraggiamento, alla partecipazione di tutti i bambini e alla loro metodologia d'allenamento, il tecnico biancoblù si è così espresso: «Durante gli allenamenti e le partite vige la coesione tra compagni, si compensano le qualità di uno con i deficit dell'altro, sia a livello di campo che a livello mentale, senza lasciare indietro nessuno. Perennemente ci basiamo sempre sui principi della scuola calcio: iniziamo gli allenamenti con una sorta di gioco per stimolare i ragazzi e accompagnarli in seguito verso qualche esercitazione individuale per migliorare le abilità fondamentali e le tattiche base; poi, proseguiamo simulando alcune situazioni di gioco e per finire una partitella finale, sempre bilanciando il divertimento con l'apprendimento».

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RESPONSABILITÀ E VIRTÙ

Riguardo alle difficoltà che si possono incontrare nel lavorare con ragazzi così giovani e a quali valori si cerca puntualmente di trasmettere, l'istruttore continua: «Io, gli altri mister e i dirigenti cerchiamo in ogni occasione di dare l'esempio in termini di educazione e rispetto verso gli altri, tra di loro e per le attrezzature usate durante gli allenamenti. Tentiamo di trasmettere loro un senso di appartenenza ad un ambiente e ad un gruppo inclusivo, per far sì che ogni bambino si senta coinvolto. Altro aspetto molto importante è quello di aiutarli a comprendere che la comunicazione e la cooperazione tra di loro e con noi dello staff, in campo e fuori, è fondamentale per la loro crescita e per i rapporti che si creano».

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