Pulcini
07 Gennaio 2025
PULCINI: Stefan Boboc del Club Milano
Cosa significa essere capitano della tua squadra a 10 anni? Si tratta di calcio, di un gioco, di uno sport, non di una responsabilità pesante, giusto? Eppure, guardando i "grandi" vedi che i capitani sono punti di riferimento per i compagni, guide perfettamente calate nelle dinamiche di gruppo, non a parole, ma grandi lavoratori d'esempio per tutti gli altri. Stefan Boboc ha guadagnato, in punta di piedi, la fascia del suo Club Milano, categoria Pulcini 2014, e sta facendo di tutto per meritarsela. È infatti lui l'MVP della stagione invernale, votato da migliaia di lettori.
«Sono arrivato ad allenare la squadra all'inizio della stagione» racconta Andrea Riccelli, giovane tecnico dei ragazzi «in un gruppo che la società aveva di fatto costruito da zero. Ci siamo conosciuti tutti insieme in agosto e Stefan era l'unico giocatore che arrivava dall'annata precedente». Costruire uno spogliatoio in pochi mesi è un compito molto difficile, specialmente in una società come quella del Club Milano che si pone sempre un lavoro importante come obiettivo. «La prima richiesta della dirigenza è stata quella di creare un'armonia di squadra, di consolidare il collettivo e mettere le basi per un percorso di più anni».
La componente di insegnamento extra-calcistico è fondamentale per ragazzi così giovani, qualcosa che va oltre il lavoro sul campo, e Andrea lo sa bene. Il lavoro di Riccelli, comunque, ha dato i suoi frutti anche con i risultati ottenuti. Il suo Club Milano è arrivato, di fatto, a giocarsi la vetta della classifica all'ultima giornata. «Siamo stati bravi a giocarcela fino alla fine. Avevamo un girone molto equilibrato, tante squadre di livello con cui confrontarsi alla pari, un bene per il nostro percorso di crescita. Purtroppo all'ultima partita, contro l'Osal Novate, abbiamo peccato di inesperienza e abbiamo approcciato male la partita mentalmente. Abbiamo comunque giocato una stagione invernale ad alti livelli».
«Quando ci siamo conosciuti, Stefan sembrava un ragazzo timido, di poche parole. Era in un ambiente nuovo, seppure nella stessa squadra, ma di fatto con compagni e allenatore nuovo. Eppure, sin da subito, si è dimostrato disponibile, un gran lavoratore, e piano piano si è ritagliato un ruolo centrale nello spogliatoio, quello che chiamiamo un leader silenzioso».
Medaglia d'argento nella corsa all'MVP, in rappresentanza dell'Ausonia nel girone 43, il bomber Stefano D'Argenio. Con i suoi gol ha trascinato i neroverdi al primo posto in campionato, meritandosi le migliaia di voti ricevuti. Al terzo posto, a chiudere il podio, il giovane Henry Brackley del San Giuliano City. Un talento offensivo che già ha calcato i campi degli Esordienti, con un passato nell'Atalanta e un futuro di indubbia prospettiva.