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Il Pulcino dell'anno gioca nel Club Milano, ma il suo primo pensiero è per i compagni di squadra

Il 2014 Stefan Boboc ha vinto il super sondaggio di Natale. Con lui sul podio D'Argenio dell'Ausonia e Brackley del Sangiuliano City

Stefan Boboc

PULCINI: Stefan Boboc del Club Milano

Cosa significa essere capitano della tua squadra a 10 anni? Si tratta di calcio, di un gioco, di uno sport, non di una responsabilità pesante, giusto? Eppure, guardando i "grandi" vedi che i capitani sono punti di riferimento per i compagni, guide perfettamente calate nelle dinamiche di gruppo, non a parole, ma grandi lavoratori d'esempio per tutti gli altri. Stefan Boboc ha guadagnato, in punta di piedi, la fascia del suo Club Milano, categoria Pulcini 2014, e sta facendo di tutto per meritarsela. È infatti lui l'MVP della stagione invernale, votato da migliaia di lettori.

INIZIO DI STAGIONE E UN GRUPPO DA CREARE



«Sono arrivato ad allenare la squadra all'inizio della stagione» racconta Andrea Riccelli, giovane tecnico dei ragazzi «in un gruppo che la società aveva di fatto costruito da zero. Ci siamo conosciuti tutti insieme in agosto e Stefan era l'unico giocatore che arrivava dall'annata precedente». Costruire uno spogliatoio in pochi mesi è un compito molto difficile, specialmente in una società come quella del Club Milano che si pone sempre un lavoro importante come obiettivo. «La prima richiesta della dirigenza è stata quella di creare un'armonia di squadra, di consolidare il collettivo e mettere le basi per un percorso di più anni».

Riccelli si è trovato subito in linea con le scelte societarie, essendo lui il primo a impegnarsi, prima che su aspetti meramente tattici, sul carattere e sulle dinamiche sociali all'interno del team.

La componente di insegnamento extra-calcistico è fondamentale per ragazzi così giovani, qualcosa che va oltre il lavoro sul campo, e Andrea lo sa bene. Il lavoro di Riccelli, comunque, ha dato i suoi frutti anche con i risultati ottenuti. Il suo Club Milano è arrivato, di fatto, a giocarsi la vetta della classifica all'ultima giornata. «Siamo stati bravi a giocarcela fino alla fine. Avevamo un girone molto equilibrato, tante squadre di livello con cui confrontarsi alla pari, un bene per il nostro percorso di crescita. Purtroppo all'ultima partita, contro l'Osal Novate, abbiamo peccato di inesperienza e abbiamo approcciato male la partita mentalmente. Abbiamo comunque giocato una stagione invernale ad alti livelli».

CAPITANO SIMBOLO DI UNA SQUADRA UNITA



«Quando ci siamo conosciuti, Stefan sembrava un ragazzo timido, di poche parole. Era in un ambiente nuovo, seppure nella stessa squadra, ma di fatto con compagni e allenatore nuovo. Eppure, sin da subito, si è dimostrato disponibile, un gran lavoratore, e piano piano si è ritagliato un ruolo centrale nello spogliatoio, quello che chiamiamo un leader silenzioso». 

Stefan gioca esterno alto, ama partire da sinistra, anche se nel gioco offensivo di Riccelli gli attaccanti hanno ampia libertà di svariare lungo l'ampiezza, a trovare la posizione a loro più congeniale. Il ragazzo è bravissimo in questo. Vede e sente il campo, sa smarcarsi molto bene, sa trovare la sua zona, sa quando andare in profondità e quando accorciare. Si è, nei mesi, costruito il ruolo di riferimento offensivo, ma anche quello di "modello" per i compagni, tanto da meritarsi la fascia da capitano. «La vera forza della nostra squadra è il gruppo e Stefan ne è un esempio». Quando il ragazzo ha saputo di aver vinto il premio di MVP della stagione, che si sarebbe parlato di lui, è andato dal suo allenatore e a chiesto che, nell'articolo, venissero ringraziati anche i suoi compagni, che è merito loro se ha vinto. Un paragone famoso? «Da milanista ti direi che può ricordare Pulisic, quel tipo di esterno, brevilineo, tecnico, dribbling, più lui che uno alla Leao, ha un altro tipo di fisico».

GLI ALTRI RAGAZZI SUL PODIO

Medaglia d'argento nella corsa all'MVP, in rappresentanza dell'Ausonia nel girone 43, il bomber Stefano D'Argenio. Con i suoi gol ha trascinato i neroverdi al primo posto in campionato, meritandosi le migliaia di voti ricevuti. Al terzo posto, a chiudere il podio, il giovane Henry Brackley del San Giuliano City. Un talento offensivo che già ha calcato i campi degli Esordienti, con un passato nell'Atalanta e un futuro di indubbia prospettiva.

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