Cerca

Scuola Calcio

Per dodici anni un nome pesante nei regionali, ora il tecnico sceglie di ripartire dagli esordienti

Segrate, Cimiano, Casatese, Ausonia e Barona, fino ai 2013 del club rossoblù: Michele Cioffi ritorna sulla scuola calcio dopo dieci anni

Esordienti Barona Sp. 1971 •

ESORDIENTI BARONA SP. 1971 • Michele Cioffi, fra i rossoblù dal 2024, destinato alla panchina dei 2013 per la prossima stagione

Vent'anni di esperienza nelle squadre di tutta Milano: Milan, Inter, oltre alle panchine di Segrate, Cimiano, Ausonia, Real Milano e, dall'anno scorso, Barona. Dove Michele Cioffi ha trovato un ambiente stimolante, che crede in lui: «Mi hanno detto che non mi avrebbero voluto perdere e mi hanno dato la possibilità di scegliere la categoria che volevo. Mi hanno lasciato la libertà che desideravo e li ringrazio per la fiducia». Risultato? Esordienti. «Perché è una categoria critica, dove si cerca di insegnare calcio». E dove i suoi anni in giro per i campi di tutta la Lombardia potranno fare la differenza. 

BACK TO THE FUTURE

Sono passati più di dodici anni dall'ultima esperienza dell'allenatore rossoblù su una panchina della scuola calcio. Era il 2013 e, a Segrate, coi 2000, c'era lui. Un gruppo forte, anzi, invincibile. E non è una metafora, bensì la cruda verità: «Fu un'annata straordinaria: riuscimmo a vincere il campionato primaverile da imbattuti, senza mai subire gol. Seguii poi l'annata nei Giovanissimi e anche in quel contesto riuscimmo a far molto bene». Il trucco? Lavorare come se si stesse giocando già a undici: «La chiave di volta sta nel lavorare con gli schemi e i movimenti del calcio dell'agonistica, applicandoli - momentaneamente - sui campi a noveÈ qui che si fa la differenza, perché quando poi passi all'Under 14, la squadra è già rodata e si tratta solo di aggiungere due pedine. È ciò che farò anche quest'anno, cosicché chi prenderà in mano questa squadra nel 26/27 si debba limitare ad aggiustare il numero dei titolari, senza però che la natura della squadra cambi». Nel mezzo però, cosa c'è stato? Tanta agonistica. Tutta agonistica, in realtà: dal Cimiano, passando per la Casatese, l'Ausonia e la Real Milano.

E poi, nel 2024, l'arrivo in Via San Paolino. «Ho trovato un ambiente che mi è subito piaciuto, come le persone che lo compongono. Mi piace stare qui. E son contento che la società voglia che io rimanga». Un anno con l'Under 18, un cambiamento che sembra radicale, col il passaggio ai 2013: «Rispetto all'anno scorso, è chiaro che dovrà cambiare il mio modo di allenare e di comunicare. Sono ragazzini, bisogna capire il contesto, parlarci e cercare di comprendere le singole situazioni. Abbiamo già iniziato questo percorso e stiamo facendo molto bene. Loro mi dicono che io insegno calcio, che sono il loro maestro di calcio, ed è proprio questo che sto provando a fare: hanno bisogno di giocare con la palla, di divertirsi, ma sono un ottimo gruppo. Che impara molto e che ascolta molto. E questo lo si vede anche coi genitori: li vedi contenti, perché loro figlio apprende e applica, gioca e si diverte. Per me trovare un ambiente con collaboratori preparati, una squadra forte e genitori divertiti è il top». Ciò che rimarrà è il luogo, dove probabilmente l'ex neroverde si fermerà ancora un po': «Mi hanno proposto di seguire questa squadra per un biennio, ma le valutazioni si faranno a fine anno. Io faccio oltre settanta chilometri per venire qui, ma mi ci voglio rimanere». 

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

ATTUALITÀ SCOPRI