Pulcini B
04 Ottobre 2025
ALDINI PULCINI B • De Maria Arthur Santiago, Gidari Martin e Fanizza Francesco i tre protagonisti di Via Felice Orsini
Tanti non vedevano l’ora, molti hanno fatto fatica a prendere sonno e sempre loro, chissà quante volte avranno pensato nella loro testa ed espresso ad alta voce: «Mamma, papà ma quando inizia il campionato?». Ecco, la risposta è esattamente sabato 4 ottobre, in cui è semplicemente tornato quel divertimento adrenalinico che mancava sotto sotto un pochino a tutti, il campionato dei Pulcini. I calzettoni sotto le scarpette aiutati da qualche goccia d’acqua, per facilitare l’attrito tra la pianta del piede e la tacchettatura nuova, degli scarpini appena comprati, le prime reti di passaggio e quando si va cercare il tiro da fuori per trovare lo specchio della porta. Quegli elementi chiave che non possono mai mancare e che contraddistinguono il calcio dei piccoli, il più naturale, il più innocente e il più soddisfacente che ci sia. I protagonisti sono i ragazzi di Via Felice Orsini, i quali escono vittoriosi per 4-2 nella cornice di un pubblico da grandissime occasioni, contro l’Inter non in un girone a caso, ma in quello di fuoco pieno di corazzate a darsi sfida, ovvero il girone 50.
Si parte con il riscaldamento preziosissimo tra le due squadre, immischiate nei giochi di gruppo 4 contro 4 ragazzi per parte giusto per dare tono ad una sfida che si pregusta già molto sentita anche se arrivata solamente alla prima uscita stagionale. Si comincia con grande agonismo e carattere nei duelli con un pressing veramente forsennato da parte dell’Aldini. Pennella in mezzo al campo è letteralmente magia, con le sue aperture e il supporto in fase difensiva mettendo sempre davanti il fisico. Sempre i padroni di casa ci provano con forza nel primo tempo, con un fantastico dai e vai in stile Tiki Taka ma da Hombre Vertical, in epoca Psg di Luis Henrique fatto partire da Engel per Procopio, ma è proprio il numero 4 ad andare vicinissimo per un soffio al gol del vantaggio. Il vero acuto del bomber arriva sempre tramite i colori rossoblù e con la partecipazione di Procopio, che trova la risposta clamorosa da saracinesca del portiere che mette in angolo.
I padroni di casa non mollano e sviluppano il gioco con una maturità esemplare, sia a livello tecnico che tattico qualitativamente da esordienti più che da pulcini. Ma poi ad insidiare ancora la porta nerazzurra è De Maria, no, non è Angel ma dalla giocata non andiamo nemmeno troppo lontani. Si infila in mezzo a tre maglia dell’Inter e carica un destro ardente al punto giusto, che però si stampa con potenza sulla traversa. Per i nerazzurri invece sono le chiusure ineccepibili di Merlo a risultare in rilievo soprattutto quando da muro vero e proprio riesce a placare l’azione personale di Rossi, diretto in porta e a salvare il risultato difendendo l’Inter. Il secondo tempo comincia subito come è terminato il primo, e il protettore della porta dei nerazzurri salva con un miracolo alla Yann Sommer su Lamine Yamal nella semifinale di ritorno di Champions tra Inter e Barcellona, sulla staffilata da Abbate.
Ma basta poco all’Aldini per sbloccare il risultato, e ci pensa la furia agonistica di Gidari, il quale carica una conclusione potentissima sotto l’incrocio imparabile per l’estremo difensore, e a levare le ragnatele porta i ragazzi di Guadagna in vantaggio. I piccoli di Via Orsini non calano d’intensità e quando il coraggio dell’Inter esce dalla difesa, l’ultimo baluardo rossoblù alla Sergio Ramos, corregge e alza il muro sui pericoli illimitati di Pedilarco e sui tentativi provenienti dalle fasce. La sfida nel mezzo della sua essenza, ovvero alla fine del secondo tempo prende un equilibrio clamoroso, che si basa sull’equivalenza dei due centrocampi molto dinamici e attenti in copertura, capaci di darsi battaglia uomo su uomo alla ricerca del pallone, pieni di grinta e soprattutto senza pensare ad un domani. L’Aldini cerca di gestire al meglio tutti i momenti della partita e ad inizio terzo tempo, anche grazie alla prestazione superlativa da tuttocampista di Artur De Maria Santiago, tra i piedi di Engel ancora i padroni di casa non trovano il raddoppio di un nulla, con il numero 4 che conclude di poco sopra la traversa per una questione di centimetri. L’Inter va in difficoltà ma si aggrappa al talento e alla classe di Battioli in regia e alla tecnica meravigliosa di Cardinale, l’uomo in più dei nerazzurri di Urgnani.
Proprio nel momento in cui l’Aldini tramite un dominante Abbate, il quale esce dal pressing con colpi di tacco, giochi di gamba in dribbling da far girar la testa e con rulete eccezionali, sembra ormai ad un passo da chiudere una gara che di fatto avesse avuto da li a poco un solo nome sulla voce dei vincitori, non tarda ad arrivare l’altisonante colpo di scena. L’Inter la riprende e lo fa con lo scatto fulmineo effervescente di Rossi lanciato in profondità in ampiezza sulla destra, non può sbagliare davanti a Mondino e fa 1-1 ai gol pareggiando ipoteticamente all’ultimo step della gara, una sfida veramente pazzesca. Ma dura poco la boccata d’ossigeno nerazzurra, perché arriva il guizzo del fenomeno. Su una palla vagante all’interno dell’area di rigore senza destinatario, il destinatario si chiama Nathan Pennella. Arpiona il pallone con il fianco e lo spedisce nell’angolino prendendo il tempo a tutti e riportando avanti i milanesi. La cattiveria di De Filippis non viene a mancare e dopo aver sradicato il pallone in area ci pensa lui a siglare il terzo gol, ma non basta qui. Sempre lui a far partire il gol del poker, servendo l’inserimento eccellente di Fanizza, il quale non può far altro che gonfiare la rete. La sfida storica del calcio milanese se la aggiudicano i camioncini di Via Felice Orsini.