Cerca

Esordienti

Allenatore ritira la squadra, l'arbitro si sente minacciato e chiama la Polizia; tensione in una gara tra dodicenni

Succede nel milanese nella categoria Esordienti, intanto a Lodi genitori tirano sassi sui dirigenti

Squadra ritirata, arbitro minacciato e intervento della Polizia: tensione in una partita di 12enni

Minacce all'arbitro, l'allenatore che ritira la squadra dal campo e Polizia che arriva al centro sportivo. È successo sabato pomeriggio nel match tra Milano Football Academy e Vigor FC, due squadre impegnate nel campionato Esordienti di Milano. Una partita accesa, conclusasi anzitempo, viste le tensioni allargatesi sugli spalti, portando così all'intervento delle Autorità. Al termine della gara - non conclusa, con il tecnico ospite che decide di portare via i suoi ragazzi dal campo - il direttore di gara ha deciso di chiedere l'intervento delle Forze dell'Ordine, sentendosi minacciato per frasi ricevute da alcuni spettatori. Nessuna conseguenza, ma in via Dei Missaglia sono arrivati quattro agenti, che hanno preso la testimonianza dell'arbitro.

COS'È SUCCESSO

La pressione di un big match è tanta. Una partita tesa, con un arbitraggio controverso. Nessun fatto eclatante, tante scelte che i tifosi non hanno condiviso. Rivolgendo all'arbitro parole pesanti, che sono diventate ancor più forti a metà del terzo tempo. Quando il direttore di gara decide di espellere due giocatori della Vigor - pare per qualche parola di troppo rivolta proprio all'arbitro - e lì la situazione prende un'altra piega.

La panchina degli ospiti si alza e abbandona il campo in segno di protesta, mentre il fischietto cerca di spiegare all'allenatore e ai dirigenti di casa il motivo della propria scelta. Ma mentre i ragazzi di Paderno abbandonano il terreno, la situazione si fa ancor più calda sugli spalti. Qualche parola di troppo fra i genitori e nei confronti proprio dell'arbitro, che esce e decide di chiamare la Polizia, che interviene per raccogliere la sua versione dei fatti.

LE DICHIARAZIONI

«Già fra il secondo e terzo tempo - commenta Sparaneo, dirigente della Vigor FC - era stato segnalato all'arbitro che secondo me stava commettendo tanti errori. Fra falli non fischiati, fuorigiochi inesistenti in superiorità numerica, vantaggi non concretizzati senza successivo fischio per il fallo subito. Quando ha espulso due nostri giocatori, il nostro mister ha deciso di ritirare la squadra: ho salutato il tecnico avversario, i giocatori e i dirigenti. Poi ho portato i ragazzi visibilmente amareggiati negli spogliatoi». Anche se tutto sembra essersi placato nel giro di pochi minuti: «Quando abbiamo portato la squadra fuori dal campo non ci siamo soffermati su ciò che stava avvenendo altrove; non ci è stato riferito nulla quando abbiamo firmato il referto. Quando sono uscito dal centro sportivo - per ultimo, tutti gli altri se n'erano già andati - ho visto la pattuglia arrivare, ma non credevo nemmeno che fosse per la nostra partita», conclude il dirigente.

Testimonianza che trova conferma anche nelle parole di Daniele Barrile, allenatore della Milano Football Academy: «A fine partita ho sentito che il direttore di gara - un esterno, in quanto noi ci affidiamo all'Acli per queste cose - si lamentava degli insulti e delle minacce ricevute da alcuni genitori. Io stavo raccogliendo l'attrezzatura coi ragazzi e quando sono uscito dal campo ho notato che la situazione sembrava già tranquilla, normale. Lui ha deciso in autonomia di chiamare le Forze dell'Ordine: sono arrivati i poliziotti (due in divisa, più altri due colleghi in borghese, ndr) e hanno preso le sue dichiarazioni. Credo fosse frutto di una situazione che si stava protraendo dalla partita precedente: già coi 2014 - in campo sempre Milano F.A. e Vigor FC, con lo stesso arbitro - c'erano state polemiche».

TENSIONE A LODI

Un caso più grave ha invece macchiato una partita di Pulcini nella Delegazione di Lodi: al centro Montanaso nella sfida fra i padroni di casa e l'Usom, un genitore ha scagliato uno o più sassi verso i dirigenti che in quel momento si trovavano in campo. Ne è nata una collutazione, che ha reso necessario l'intervento delle forze dell'ordine.

Le due società hanno poi deciso di diramare un comunicato congiunto: «Le società G.S. Montanaso e USOM Calcio ribadiscono la propria estraneità e condannano con fermezza, l’increscioso, irresponsabile e diseducativo gesto, scaturito da un momento di poca lucidità di un singolo individuo. Vogliamo altresì affermare che l’episodio in questione è lontano anni luce, dalla filosofia e l’attività sportiva e socioeducativa, che anni di attività e storia contraddistinguono le due società. Il GS Montanaso e l’Usom Calcio con i responsabili del settore di base e i loro dirigenti sono già al lavoro per elaborare insieme, un’iniziativa comune per riportare ai loro piccoli atleti, un clima di serenità e amicizia, turbata dal singolare bruttissimo episodio. In Fede Gs Montanaso & USOM Calcio».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter