Serie A
31 Maggio 2024
SERIE A EMPOLI • Davide Nicola, l'allenatore di Luserna San Giovanni continua a raggiungere salvezze miracolose
Crotone, Genova, Torino, Salerno e Empoli. Non sono le tappe di uno strano itinerario alla scoperta dell'Italia, ma step di un percorso entrato ormai di diritto in quella che è la storia del nostro calcio. Una lista che in questi anni ha continuato ad aggiornarsi, con l'ultima aggiunta arrivata domenica 26 maggio ad Empoli, l'ultimo capolavoro targato Davide Nicola. L'allenatore di Luserna in questi anni ci ha abituato ad imprese storiche, riuscendo a centrare salvezze insperate laddove non sembrava più esserci alcun tipo di possibilità di costruire qualcosa di importante, ma la forza delle idee si sa, può portare a traguardi inimmaginabili.
Davide Nicola ha ormai ottenuto lo status di "Mago delle salvezze", avendone centrate ben 5 negli ultimi 8 anni, ma ciò che più sorprende e stupisce di quello che è ormai diventato il "metodo Nicola" sono le modalità di queste imprese, quasi sempre molto simili l'una con l'altra; con la vittoria di domenica ai danni della Roma il suo Empoli si è piazzato al 17° posto all'ultima giornata, proprio come era successo nella stagione 2016-2017 a Crotone, ai danni dell'altro lato della capitale, quello biancoceleste. Quella volta fu condannato proprio l'Empoli (che perse contro un già retrocesso Palermo), quell'Empoli che invece oggi si gode il suo tecnico, arrivato a fine gennaio e chiamato a un'impresa impossibile, ovvero salvare una squadra penultima a quota 13 punti e completamente sfiduciata da una gestione discutibile, passata prima dalle mani di Paolo Zanetti e poi del più esperto Aurelio Andreazzoli.
Similitudini dunque, quelle che ritroviamo anche nella sua più recente esperienza alla Salernitana: anche in quel caso fu 17° posto all'ultima giornata disponibile, e anche in quell'occasione la squadra al suo arrivo aveva 13 punti. Segni del destino? Forse, sicuramente segni di chi non si arrende, di chi non ha paura di infilarsi in situazioni apparentemente senza via d'uscita. Sana incoscienza o consapevolezza nei propri mezzi? Quando non si ha a disposizione una squadra di campioni bisogna cercare di fare di necessità virtù, senza troppe lamentele o patemi d'animo, ed è quello che è successo anche in questo caso: dal suo arrivo in Toscana, Nicola ha provato a dare un po' di normalità ad una squadra che fino a quel momento non era riuscita a sfruttare al meglio i pochi ma buoni elementi di qualità presenti in rosa (su tutti Cambiaghi, Cancellieri, Marin, Fazzini e Cacace) e si stava piano piano trascinando inesorabilmente sul baratro della classifica. Invece sono bastati pochi concetti basilari, un 3-4-2-1 solido ma allo stesso tempo capace di pungere in ripartenza, la responsabilizzazione di uomini di spogliatoio come Luperto e Ismajli e l'innesto di pedine importanti dal mercato come Niang e Zurkowski, capaci di sopperire alla cessione di quello che era senza dubbio il più grande talento della rosa, ovvero Tommaso Baldanzi. Il resto è venuto da se: 6 vittorie e 5 pareggi in 18 partite, 23 punti totali contro i 13 raccolti nelle prime 20 e salvezza centrata nonostante il peggior attacco del campionato (sole 29 reti all'attivo).
Sempre molto presente anche nei suoi territori d'origine, qui a Moretta per un torneo del Morevilla, Davide Nicola con i ragazzi della Pinerolese Sport
Ma quali sono dunque i segreti per la formula vincente? I miracoli sono tali solo perché si verificano saltuariamente, dunque si può sempre parlare di miracoli o di imprese sportive quando ormai sono diventate un habitué? Trovare un metodo che possa funzionare in modo universale è pressoché impossibile, come sappiamo il calcio non è una scienza esatta, anche perché se lo fosse molto probabilmente ci piacerebbe molto meno. Ma ciò che ha portato l'allenatore piemontese a centrare ben 5 salvezze (tutte terminate al 17° posto e tutte arrivate con squadre diverse) è la capacità di saper entrare nella testa dei giocatori, trasformando la paura in furore agonistico da trasmettere in campo. Quando si è all'ultima spiaggia non si ha nulla da perdere, non resta altro che gettare il cuore oltre l'ostacolo guardando dritto in faccia il fallimento. Tanta corsa e tanto coraggio, ma allo stesso tempo un gioco che cerca di essere propositivo nei limiti consentiti ad una squadra che lotta per non retrocedere: la parola d'ordine è equilibrio, con le due fasi (offensiva e difensiva) che si completano alla perfezione in uno schema fatto di tanta tigna e concretezza.
In questi anni Davide Nicola si è creato la nomea che tanto conosciamo e che abbiamo imparato ad apprezzare, il nostro augurio è che già a partire dalla prossima stagione possa iniziare un percorso tutto suo e portare a termine un campionato completo centrando l'obbiettivo, perché un allenatore con queste qualità merita di non essere vincolato per sempre da un'etichetta che, per quanto positiva, risulta sempre restrittiva e, in un certo senso, molto limitante.