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Italia Under 20

È una sconfitta storica! La Germania ne fa quattro, l'Italia crolla nell'ultima partita prima dei Mondiali

Ouedraogo, doppio Brunner e rigore Ibrahimovic: vittoria tedesca per 4-0 sui ragazzi di Carmine Nunziata

germania-italia under 20 4-0: lezione tedesca a reutlingen e monito verso il mondiale

foto figc.it

Quattro gol sul groppone e un quaderno di appunti pieno zeppo: avevamo bisogno di un bagno di realtà prima del Mondiale? A Reutlingen, nello Stadion an der Kreuzeiche, la Germania Under 20 infligge all’Italia un 4-0 che non lascia spazio a interpretazioni. Pochi giorni dopo il colpo di coda in extremis a Chesterfield contro l’Inghilterra, l’amichevole con i tedeschi diventa un campanello d’allarme sonoro per gli Azzurrini di Carmine Nunziata. Non il modo ideale per chiudere la serie dei test e varare l’ultimo sprint verso il Mondiale Under 20 in Cile, in programma dal 27 settembre al 19 ottobre, dove l’Italia è stata sorteggiata nel Gruppo D con Argentina, Australia e Cuba. Ma quante volte, nel calcio, una sberla fa più bene di cento carezze?

IL COPIONE DELLA GARA: STRAPPO TEDESCO E PARTITA IN SALITA
Il match s’inceppa presto per gli Azzurrini. Al 15’ Ouedraogo rompe l’equilibrio: una scossa che sposta l’inerzia e accende l’onda d’urto della Germania. Al 35’ Brunner raddoppia, e il 2-0 è la fotografia di una squadra che corre, pressa e sferza come un vento contrario. Poco prima dell’intervallo, al 42’, arriva il colpo che spegne la luce: Ibrahimovic trasforma un rigore che fa 3-0 e chiude virtualmente la pratica già nella prima frazione. Ripresa? Germania in controllo, Italia a inseguire le ombre. Al 56’ Brunner mette il timbro del definitivo 4-0, certificando una superiorità tecnica e fisica evidente. La retroguardia di casa non va mai davvero in affanno; gli Azzurrini provano a cambiare marcia con i cambi, ma l’onda non si infrange: resta alta, compatta, autoritaria.



I DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA: FISICITÀ, TEMPI DI GIOCO, LETTURE
Cosa ha pesato di più? La Germania ha imposto tempi e duelli. Quando comandano intensità e coraggio palla avanti, chi non regge il passo va sotto. È successo all’Italia, costretta a rincorrere e a spegnersi tra le linee, senza riuscire a minacciare davvero l’area tedesca. I numeri raccontano i gol, ma il campo parla anche di seconde palle, anticipi puliti, letture preventive: mattoni invisibili che costruiscono un 4-0 più largo della cifra tecnica in sé. La sensazione, a bordocampo metaforico, è quella di un avversario con gamba e idee, capace di far sembrare semplice l’uscita dal pressing e di verticalizzare con ferocia chirurgica. Autoritari, appunto: lo dicono la dinamica e il punteggio.

COSA RESTA AGLI AZZURRINI: SCOSSE UTILI PRIMA DEL MONDIALE
Una sconfitta così, a tre settimane dal Mondiale, punge. Ma è proprio adesso che serve lucidità: la partita consegna a Carmine Nunziata una lista chiara di priorità. Primo, la gestione dell’impatto: i primi 20-25 minuti in Cile saranno una terra di nessuno che dovrà diventare territorio azzurro. Secondo, le transizioni: quando perdi palla contro avversari strutturati, o contro l’Argentina in un girone che morde, non puoi permetterti di allungarti. Terzo, cattiveria nell’ultimo terzo: senza minacciare seriamente la retroguardia di casa, la rimonta resta una parola bella e impossibile. Domanda retorica: meglio prendere quattro ceffoni ora o doversi aggrappare alla calcolatrice tra Santiago e Valparaíso? La risposta sta nel lavoro dei prossimi giorni.


L’ORIZZONTE CILENO: GRUPPO D E LA ROTTA DA CORREGGERE
Il calendario non aspetta. Dal 27 settembre al 19 ottobre il Mondiale Under 20 in Cile scriverà pagine che contano. L’Italia è nel Gruppo D con Argentina, Australia e Cuba: avversari diversi, problemi diversi da risolvere. Con l’Argentina servirà equilibrio e coraggio; con l’Australia, piedi rapidi e malizia nelle seconde palle; con Cuba, pazienza e qualità nei 30 metri finali. A Reutlingen si è visto cosa succede quando concedi il primo passo all’avversario. È il momento di ribaltare il copione: partire forte, proteggere la propria area e rimettere in moto il talento con giri più alti. È la manopola che Nunziata e lo staff devono girare adesso. Un 4-0 non si racconta con giri di parole: fa male. Ma può essere anche un promemoria di quelli che restano impressi. Il calcio giovanile è una palestra, non una sentenza. Se l’Italia trasformerà la lezione di Reutlingen in benzina, il viaggio verso il Cile può tornare a scorrere sul binario giusto. La domanda che conta è semplice e brucia: eravamo davvero pronti? La risposta deve arrivare adesso, nell’officina dei dettagli, dove si forgiano le squadre che non si piegano al primo vento contrario.



TABELLINO
GERMANIA-ITALIA 4-0
RETI:
15' Ouedraogo (G), 34' Brunner (G), 42' rig. Ibrahimovic (G), 11' st Brunner (G).
GERMANIA: Pfeiffer, Becker, Herwerth, Lubach, Ibrahimovic, Ulrich, Krattenmacher, Brunner, Dulic, Ouedraogo, Da Silva Moreira. A disp. Rothenhagen, Wechsel, Janisch, Wurm, Osawe, Zeitler, Von der Hitz. All. Wolf.
ITALIA: Seghetti, Magni, Natali, Sardo, Di Maggio, Konatè, Caprini, Kofler, Liberali, Rispoli, De Sant'Ana Balbinot. A disp. Nunziante, Siviero, Cama, Harder, Amey, Candelari, Idele, Sala, Fellipe Jack, Mannini, Romano, Mosconi, Riccio, Iddrissou, Corradi, Okoro. All. Nunziata.
ARBITRO: Nouhoum Assad.
ASSISTENTI: Abieba Kenny e Yagci Kadir.
QUARTO UFFICIALE: Wilke Martin.

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