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Mosconi sull'esordio di Bucosse: «Ragazzo speciale, può arrivare in Serie A»

Matteo Bucosse
Una crescita esponenziale che l'ha portato dal Montemilone Pollenza alla Juventus. Matteo Bucosse, portiere classe 2002, ha debuttato tra i Professionisti con l'Under 23 bianconera di Lamberto Zauli nella gara contro l'Alessandria ricevendo i complimenti dello stesso tecnico romano a fine partita. A parlare del giovane estremo difensore è stato Andrea Mosconi, allenatore che con il suo passato da portiere è riuscito a intraveder sin da subito il talento e le qualità giuste per lanciarlo da titolare in Serie D con il Tolentino facendo collezionare al ragazzo 18 presenze stagionali. «Quando la scorsa stagione abbiamo deciso di acquistarlo dal Montemilone Pollenza - racconta Mosconi - abbiamo dovuto superare la concorrenza del Matelica presentando al padre e al ragazzo stesso il nostro progetto di crescita. Dopodiché Matteo ha accettato volentieri la sfida, arrivava dagli Allievi Provinciali e c'era tanto da lavorare in merito». Un passato da portiere, come detto in precedenza, che ha svolto un ruolo fondamentale nella crescita di Bucosse: «Io essendo stato un portiere, quando ho avuto l'occasione di vederlo da vicino ho capito che forse c'era qualcosa di speciale. Pian piano l'abbiamo fatto giocare finché non è diventato titolare inamovibile facendo una buona stagione. Con voglia, ambizione e coraggio sapevo che avrebbe potuto migliorare ancora tantissimo». Uno dei punti forza di Matteo è sicuramente la mentalità: «Ha approcciato negli Allievi Regionali così come in Lega Pro e nel mondo Juve con la stessa professionalità. Gli errori se li fa scivolare addosso, ha un grande mentalità. In più è un portiere moderno, molto bravo ad uscire e utile tatticamente sia nel leggere le situazioni sia nell'impostare l'azione. Per questo sono felice che sia arrivato alla Juventus dove può lavorare sulle lacune insieme a Claudio Filippi (preparatore dei portieri della Juve) con cui ho un ottimo rapporto». Un legame con il Tolentino ancora molto forte per Matteo: «Per il movimento tolentino è stato motivo d'orgoglio facendo passare in secondo piano anche la sconfitta della Prima Squadra. Matteo è un ragazzo speciale sotto il profilo umano, è sempre rimasto in contatto con noi e questo dimostra la sua maturità». «Lui purtroppo è stato penalizzato dalla mancanza di una preparazione di base specifica per i portieri - spiega Mosconi -. Deve migliorare sui fondamentali e sul modo di stare tra i pali, ma avendo tanta personalità potrà colmare il gap nell'ambiente Juve nel giro di un anno o due diventando un portiere di livello». La crescita del ragazzo non è passata inosservata né ai club di Serie A né agli addetti ai lavori della Nazionale: «Oltre alla Juventus c'erano varie squadre di Serie B e A tra cui Genoa e Fiorentina. Il progetto Juve è quello che ha convinto più di tutti, noi non ne abbiamo fatto una questione economica. Se non fossero stati sospesi causa Covid, Matteo avrebbe preso parte agli stage della Nazionale di categoria. Ne avevo parlato con il responsabile de portieri azzurri Graziano Vinti che mi aveva detto che non c'erano portieri di qualità della sua età con tanti minuti giocati come lui». Le idee di Mosconi sul futuro di Matteo sembrano chiare: «Io non mi stupirei di vederlo giocare in Serie A, ha le qualità tecniche, fisiche e mentali per fare il grande salto. La strada è molto lunga, ma lui ha dimostrato di saperci fare. In un anno ha saputo perdere 15 chili pur di rincorrere il proprio sogno. È un ragazzo determinato, è solo questione di tempo». Talento, sacrificio e tanta passione: Matteo Bucosse ha fatto il primo passo tra i grandi e non ha alcuna intenzione di fermarsi.  
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