Serie C Femminile
16 Novembre 2022
Foto Pavia Academy
«Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine la Germania vince», diceva Gary Lineker. Nel calcio femminile, invece, potremmo dire che 22 donne rincorrono un pallone, e alla fine vince chi ha più fame. È il caso della Pavia Academy, squadra che non smette di inseguire il proprio sogno. Se la scorsa stagione delle pavesi, neopromosse in Serie C, era sembrata a tutti più che positiva, quella attuale è anche migliore. Merito di una società ambiziosa, capace di ringraziare il suo storico tecnico Corrado Martinotti, sulla panchina biancoblù da 5 stagioni, e di aprire un nuovo ciclo. E qui sta il punto. Perché invece di accontentarsi dello status raggiunto, sulle rive del Ticino è stato chiamato un allenatore circondato dall’aura di vincente. Stiamo parlando di Roberto Salterio, ormai specializzato in promozioni dalla Serie C femminile, dopo le due ottenute con Riozzese e Cortefranca. A spiegare la scelta è lo stesso DS della Pavia Academy, Alessandro Albani: «L’obiettivo è sempre quello: provare a fare il meglio possibile, e devo dire che per ora le aspettative sono state rispettate».
Il direttore sportivo Alessandro Albani
Il dirigente biancoblù si sofferma quindi sulla stagione delle sue atlete: «L’unico rimpianto è il pareggio di Meda, per via delle numerose occasioni sprecate. La sconfitta contro la Freedom, che è un’altra squadra lanciata come noi, invece ci può stare. Ad ogni modo mancano ancora 19 giornate e il percorso è positivo». Comunque le difficoltà non mancano per la società pavese, ma sono quelle comuni a gran parte del calcio femminile: «Trovare le atlete non è facile, soprattutto a Pavia. Noi però, come prima squadra, siamo un po’ più attrattivi poiché facciamo un campionato nazionale, e comunque le nostre ragazze le facciamo stare al meglio, supportandole negli studi, nel lavoro, negli alloggi. Ovviamente però anche loro devono far coesistere i loro impegni personali, quindi spesso scelgono una società per loro più comoda.
Non nascondo che abbiamo ricevuto anche dei no». Il campionato è infatti molto variegato territorialmente: «Far bene diventa particolarmente importante per tutti, poiché le risorse non sono infinite, specie per squadre di provincia come le nostre, e ci sono trasferte molto impegnative. Il campionato comunque mi pare molto equilibrato, non come l’anno scorso in cui l’Arezzo era dominante, specie tra le prime in classifica. Noi ad ogni modo affrontiamo con umiltà e testa bassa tutte le squadre, dal Pinerolo al Su Planu ultimo». Trend mantenuto anche nella partita di domenica scorsa, in casa del neopromosso ma ostico e ambizioso Vittuone. Per la compagine pavese, decisive le firme di Codecà, Accoliti e Dubini. E il sogno promozione, nella città della Certosa, continua.