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Borgosesia-Chieri, Cuneo-Gozzano: il Piemonte mette il vestito buono, chi vuol essere da primato?

manzo
Non è il giorno dei giorni, è ancora novembre del resto. Ma può esser bivio, svolta, snodo cruciale. Borgosesia-Chieri. E Cuneo-Gozzano. Il Piemonte mette il vestito buono della domenica, senza offesa per il Casale. Chieri primo a 23 (Varese ringhia a 22), Borgosesia a 18 in zona playoff, Cuneo e Gozzano a 15 con un punto in meno sulla quinta, ossia la Pro Sesto che se la giocherà proprio nel varesotto. Dunque, appunto, bivio e svolta. E snodo cruciale? CHIERI “Essere più squadra, chi deve fare la differenza la faccia, meno errori banali e più testa” aveva chiarito Manzo. Risposte immediate, dopo il tris rimediato dalla Folgore Caratese. “Si può perdere e si può imparare”: opzione due. Così fanno sei vittorie in sette gare, senza dimenticare che si è ancora in corsa in Coppa. Non poco, per una rosa che ha visto centrocampo e attacco rivoluzionati: mancano i gol di Di Renzo e D’Antoni (35 in due)? Fin qui 6 Pasquero e 4 Messias, con Poesio a 4 simbolo di una mediana importantissima. Due reti di media a partita ora, in passato gli scricchiolii arrivavano dalla difesa (41 reti al passivo l’anno scorso) ma è arrivato Cacciatore. Manzo ritrova Borgosesia da ex, per continuare sulla retta via serve un altro segnale. BORGOSESIA Bestia nera delle big nell’andata dello scorso campionato, fermò sul pari Caronnese e Lavagnese, vinse con lo Sporting Bellinzago. Di fatto una delle più belle sorprese ora: ha rifilato tre pappine al Varese della prima gestione Ramella, ha vinto a Caronno al pelo ma ha vinto. Recentemente Dionisi ha rallentato, quattro pareggi di fila (con Pro Sesto e Casale però…). Come non temere una squadra che prende mezzo gol di media a partita? Gioventù, 21.3 l’età media di domenica scorsa: la più bassa del campionato, i più vecchi in campo classe 1993. Poca pressione da mina vagante. Occhio attento nelle scelte, tradizionalmente. Dunque… Occhio. CUNEO Se qui si ingrana son dolori. Lo aveva dimostrato, pur nel suo breve percorso, Fraschetti: filotto di tre vittorie consecutive contro Pro Settimo Eureka e Pinerolo (due poker), Legnano (tris). Lo può dimostrare ancora col mago Iacolino: praticità con la Varesina e vittoria, pareggio che vale di più a Sesto. In più gioco, qualità. Cosa manca? La convinzione secondo il nuovo allenatore. “Siamo una buona squadra che può fare cose da grandissima squadra, ma devono convincersene i giocatori”. E’ qui per provare a vincere il campionato, ha detto “sì, ma con due innesti”. Intanto la bambola data alla Pro Sesto nel secondo tempo è grossissima iniezione di fiducia. Da far durare. GOZZANO In un primo scorcio di campionato, già tante vite vissute. L’addio a Viganò a rappresentare qualcosa di complicato da digerire: per tempistica, legami, temporali estivi, cambio di orizzonti. Tanti cambiamenti anche in rosa rispetto all'anno scorso (e che qualità...), con l’ex Banegas che mancherà all’appello per infortunio, col ’99 Zerbin sempre più sotto i riflettori del professionismo. Tanti cambiamenti in campo nel passaggio di testimone a Gardano ? Non in apparenza, ma uno balza agli occhi: con la Varesina il Gozzano prese gol da una rimessa laterale vicina all’area degli avversari, che si presero come niente una settantina di metri di campo. Contro la Bustese è stato il Gozzano a prendersi quella settantina di metri grazie alla sgroppata in contropiede di Massaro. Segnali? Vedremo, in una domenica da potenziale bivio, svolta. E snodo cruciale.
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