E se il Cuneo facesse cucù?

Cucù, il Cuneo dei due punti nelle prime quattro giornate non c’è più. Quello di Fraschetti, quello che aveva vinto solo con Legnano, Pro Settimo Eureka e Pinerolo (tutte impelagate nella lotta salvezza), quello a -4 dai playoff. Non c’è più da tempo, ma la vittoria arrivata al Franco Ossola di Varese lo certifica al 100%. E questo Cuneo, tra l’altro, potrebbe cambiare ancora. Iacolino lo ha detto chiaramente fin da subito, all’esordio con la Pro Sesto: “Mi hanno chiesto di provare a vincere, per farlo servono altri due giocatori”. Lo ha ripetuto a Varese: “Un centrocampista, un attaccante”. Nel mezzo dieci partite da imbattuto, battendo anche il Chieri, con un rendimento inferiore solo alla Caronnese (di un punto). Quattro vittorie per 1-0: come a dirè… Cucù, se ti segno non mi prendi più. Proprio per questo, forse, Iacolino vuole di più. Difesa che regge, bene. Centrocampo che palleggia, bene. Attacco che può concretizzare di più, ecco. Forse da qui la richiesta di due pedine, per una rosa che comunque senza Rosso (non un Carneade) ha vinto in casa della ex capolista. Casa che poteva esser di Iacolino: “In estate ci siamo incontrati non una, ma tre volte. Sembrava fatta, poi è subentrato qualcosa non so. So che volevano che mi fermassi qui, io preferivo viaggiare. Ma avrei allenato il Varese molto volentieri”. E’ invece tornato nella sua Cuneo. Già portata in Lega Pro, lasciata l’anno scorso tra i professionisti in primavera. Un Cuneo da rincorsa: “Avessimo perso saremmo finiti a -9, non potevamo permettercelo. Il dover recuperare alla lunga potrebbe presentare il conto? Forse, invece, il dover recuperare è la nostra forza. Non avremmo questo carattere”. Quindi carattere sì. Gioco sì. Ricambi nì, “ma con quelle due pedine…”. Arriveranno? Intanto arrivano Inveruno e Caronnese . Snodo cruciale. Vincere non vorrebbe dire fuga, anzi Caronno è a +5 ora. Ma porterebbe i biancorossi finalmente con la vetta in vista. Considerato il cammino, una forza in più. Da cucù?