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La furia di Paolo Di Nunno, l'ingiusta pena di Radaelli: Lecco va a cominciare

Paolo Di Nunno Calcio Lecco

Paolo Di Nunno, presidente Calcio Lecco

Il primo esaurimento nervoso, in casa Lecco, si è registrato domenica 27 agosto. Troppo presto, anche per le abitudini di Paolo Di Nunno, nuovo presidente bluceleste, che nello spogliatoio aveva anticipato la volontà di lasciare lo stadio senza parlare con i giornalisti. Così non è stato, e allora urge comprendere. Nel primo pomeriggio di domenica, all’arrivo allo stadio Rigamonti-Ceppi, alcuni testimoni raccontano di aver assistito ad un animato alterco telefonico tra Paolo Di Nunno e un interlocutore ignoto. Il tema della discussione è comunque Daniele Bizzozero (che fosse lui in linea?), e più precisamente la “di lui” presenza sulla panchina della Juniores nazionale nella giornata di sabato. Conferma ufficiale che non possiamo ottenere, anche se certamente nella giornata di domenica lo stesso Bizzozero posta via Facebook una succosa costata con patate novelle e coltellacci conficcati proprio con Marzio De Gaetano (tecnico della Juniores nazionale, ndr) sullo sfondo. Di Nunno è già infastidito, il Lecco perde con la Folgore Caratese perché colpito da un Simone Moretti attaccante esterno, e affondato da una papera di Andrea Radaelli, e allora il vaso è colmo. Inutile ripetere le parole rivolte all’ex patron bluceleste (gli audio sono disponibili nell’apposito qr-code su copia cartacea e online di Sprint e Sport), quanto soffermarsi su una questione. Andrea Radaelli. «E’ colpa del preparatore, doveva dire a Delpiano che Radaelli non può giocare. Se non sai uscire di pugno non puoi giocare. E chi sbaglia, paga». L’errore si commenta da solo, le parole di Di Nunno hanno bisogno di un contesto più ampio, perchè un classe 1998 può anche avere una storia alle spalle. E questo classe 1998 di Segrate è un prodotto dell’Inter, passato per Monza e Trastevere, e cercato in estate… dalla Folgore Caratese. Caratese che sul mercato ha dunque optato per Rainero, migliore in campo domenica al Rigamonti-Ceppi. Perché nel calcio le cose possono cambiare, e proprio per questo Radaelli merita un’altra occasione. Alla fine, era solo Coppa Italia…

Alessandro Luigi Maggi

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