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Pro Patria-Rezzato: Javorcic domina, ma Filippini esulta

Emanuele Filippini, allenatore Rezzato

Emanuele Filippini, allenatore Rezzato

Una Pro Patria aggressiva, arrembante, dai meccanismi oliatissimi e dai ritmi da autovelox... Sembra la giornata di Javorcic, tornato ad incrociare il suo ex patròn, Musso, ai tempi dell'esonero a Mantova. Sembra in tutto e per tutto, anche perchè nonostante il forfait di Santana nel riscaldamento i bustocchi collezionano qualcosa come cinque palle gol nel primo quarto d'ora. «I ragazzi sono tristi - le parole del tecnico a fine gara - ma devono essere orgogliosi: sono stati superiori, il calcio è anche questo… Il migliore in campo è stato il loro portiere, la dice lunga no? Non era una gara decisiva comunque: l'ho detto alla vigilia, lo ripeto ora». Già, perchè Rezzato soffre, ma ha scelte importantissime e qualità che possono cambiare da un momento all'altro la gara. Succedera proprio questo. Così Filippini riesce a tener botta: «Sapevo che sarebbero calati, non abbiamo giocato bene per merito loro ma abbiamo vinto. Quadra da trovare visti i tanti innesti? Proprio gli innesti hanno ridato entusiasmo, in campo e fuori». E tant'è: Giorgino ruggisce su Pettarin, Mair diventa protagonista assoluto insaccando in men che non si dica. La risposta biancoblu c'è, ma quando Gucci mette fuori dal limite nel recupero è proprio finita. Una battaglia, la guerra è invece ancora apertissima. Darfo in vetta, Pro a -2 e Rezzato rientrato in corsa: -4. NEL GIORNALE IL SERVIZIO COMPLETO
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