22 Marzo 2018
Giacomo Curioni, allenatore Pontisola
Il Pontisola, e un potenziale primo posto. Sì, al 22 marzo si può anche parlare di Serie C in casa bergamasca, e nulla può dirsi scontato. Con due gare in meno da giocare rispetto alla capolista Rezzato, il Pontisola è terzo in classifica con 59 punti, cinque in meno dei bresciani, tre rispetto alla Pro Patria, che ha tuttavia disputato una gara in più.
Nel fine settimana che porta al derby con il Caravaggio (domenica, ore 15), sprintesport.it ha contattato il tecnico del Pontisola Giacomo Curioni: «Un pensiero che magari non avevamo ad inizio stagione, ma certamente l’obiettivo era dare seguito all’ottimo girone di ritorno dell’anno scorso. La nostra consapevolezza era nella continuità».
Volto noto del calcio dilettantistico lombardo Giacomo Curioni, ma ai primi passi da tecnico. Dopo l’esordio in Promozione con l’Arcellasco, un’annata alla Juniores nazionale del Lecco, prima dell’arrivo a Ponte San Pietro nell’estate 2016: «La filosofia del club è conciliare i risultati con la valorizzazione dei giovani, e il mantenimento di uno “zoccolo duro” di elementi più esperti e fidelizzati, come Pedrocchi, Pinto e Ruggeri, cui si sono poi aggiunti Pennesi e Ientile». Sì perchè in casa Ponte San Pietro, tra i fuoriquota, solo Lorenzo Mandelli e Davide Perego non sono figli del settore giovanile biancoblù.
Di tutto questo, il simbolo può ritenersi Andrea Ruggeri. Professione centrocampista, per lungo tempo al centro delle mire della Giana Erminio in Serie C, ma dai tempi del settore giovanile con la maglia del Pontisola addosso: «Elemento che sa unire l’eccellenza in entrambe le fasi di gioco, se pensiamo che è stato il nostro capocannoniere della passata stagione, e ora avvicina la doppia cifra. E’ un giocatore che in Serie D può spostare gli equilibri» l’investitura di Giacomo Curioni.
Ma non solo. Pensiamo alla rinascita di Giorgio Recino. Dopo essere stato uno degli artefici massimi del triplo salto della Giana Erminio dalla Promozione alla LegaPro, il bomber veniva da due stagioni difficili, chiuse con le retrocessioni di MapelloBonate e Olginatese. Ora la realtà dice di 20 reti in campionato: «Elemento arrivato per completarci. Ci mancava un risolutore. I risultati sono figli del lavoro».
Esattamente come nel caso del "volto" di queso Pontisola, ovvero Adriano Ferreira Pinto: «Un grande giocatore, un grande atleta, esempio di dedizione al lavoro per tutto lo spogliatoio. Sta rendendo ancora di più della passata stagione».
E ora, per Giacomo Curioni, il derby con il Caravaggio: «Il nostro obiettivo è vincere sempre, senza porci limiti. Siamo fermi praticamente da un mese (ultima gara il 25 febbraio con il Dro, ndr), abbiamo lavorato su questo. Il tutto sommando il naturale stimolo che solo un derby può garantirti».