Calcio Lecco, sempre al centro del mirino. Mercoledì 11 aprile è giunto il momento di fare ordine sulla società bluceleste, dove c’è un presidente che “attacca” negli spogliatoi una squadra che sta tenendo botta, un allenatore che alza la testa per difendere il suo gruppo, e un ex patron che da degli «imbecilli» a dirigenti dimessi. Insomma, il solito, pieno menù. Eppure, tutto, è sorprendente.
Lo scontro di domenica
Torniamo quindi a domenica. Nel dopo gara di Calcio Lecco-Darfo Boario, terminata 2-0 per i padroni di casa, il tecnico Alessio Tacchinardi ha un piccolo battibecco con il suo presidente, Paolo Di Nunno. Sarà il mister cremasco a spiegare il tutto poco dopo, davanti ai giornalisti: «Andrei a casa adesso. Il presidente non può venire a fine primo tempo a massacrare così i giocatori. Le cose si fanno con rispetto e serietà. Io se sto qua, è solo per la squadra che sta facendo i miracoli. E sentirci dire che facciamo schifo non è il massimo». In poche parole, la minaccia neanche troppo velata è: dimissioni. Sarebbe incredibile, visto che Alessio Tacchinardi ha ben impressionato per i risultati, ottenendo di fatto la conferma per la panchina bluceleste solo quindici giorni fa. Ma rientra nella personalità di Paolo Di Nunno, distruttivo a Seregno negli anni passati, e a Lecco ancor di più, sin dall’eliminazione di Coppa Italia per mano della Folgore Caratese di fine agosto. D’altronde, i giocatori lecchesi, quest’anno si sono sentiti dare anche dei venduti… Ma con Alessio Tacchinardi, evidentemente, non tutto è concesso. E a ragion veduta.
I giorni del silenzio (o quasi)
Seguono giorni di silenzi preoccupati.DanieleBizzozero, ex patron della Calcio Lecco, lavora da «pompiere» già dalla serata di domenica, essendo stato un po’ l’anello di congiunzione della trattativa di assunzione, dopo l’esonero di Alessio Delpiano. Daniele Bizzozero rivendica il suo ruolo anche dai microfoni di Lecco Channel, nel corso della seguitissima trasmissione “Il Blu e il Celeste”, condotta da MatteoBonacina. DanieleBizzozero, che ha dalla sua una grande esperienza calcistica (alla fine, il Lecco in Serie C, sul campo, lo ha portato lui) e che invoca in Di Nunno il giusto ruolo: «rispetto nei confronti dei giocatori e di chi lavora», ma che evidentemente nervoso scivola in un attacco sin troppo pesante nei confronti di chi oggi alla Calcio Lecco non c’è più: «questa squadra che sta lottando per ottenere quei risultati che sono venuti a mancare per le malescelte fatte da tre imbecilli che voi conoscete. Lo dico, perchè qualche sassolino me lo tolgo anche io dalla scarpa adesso: in primis Riboldi (Emanuele, ex dg, ndr), seguito da Gizzarelli (Erminio, ex ds), e poi da Delpiano (Alessio, tecnico esonerato), che forse è il meno colpevole di tutti perchè ha dovuto subire». Dirigenti non presenti che non si possono difendere, e che forse rappresentano con la loro mancanza una società certamente “monca”, come accusato dallo stesso Tacchinardi: «Se Cavalli sbaglia un gol così, è perché il campo fa schifo, perchè non viene fatta manutenzione da nessuno». In tutto questo bailamme, neanche la penna di MarcelloVillani de La Provincia, può dare grandi certezze, visto che in giornata odierna questa è la conclusione: «Ma sul fatto che possa (Tacchinardi, ndr) rimanere fino alla fine e, soprattutto, anche per la prossima stagione, i dubbi sono molto concreti».
Il commento
Insomma, Paolo Di Nunno fa finta di niente e conferma un tecnico che non risponde. E forse, questo, è l’unico passaggio logico di questa settimana. Paolo Di Nunno è il presidente che, negli ultimi quattro anni, ha diffuso più passione e più danaro nel calcio dilettantistico lombardo. Ha ridato vita ad un Seregno che si stava scavando la fossa, e ad un Lecco che nella fossa ci si era già sdraiato. Il tutto gettando anche le basi per settori giovanili importanti. Eppure, a livello di prime squadre, non ha vinto niente. Non ha mai rischiato di vincere. E quest’anno potrebbe vivere la seconda stagione in fila senza playoff. Nel calcio ci vuole competenza, tecnica, ma anche gestionale. E quella non la si può comprare, se non affidandosi a dirigenti capaci. E senza dirigenti capaci, anche per Alessio Tacchinardi sarebbe inutile dire di sì ad un altro anno in bluceleste.
) ben più «dentro le cose» di noi, secondo quanto riferito a sprintesport.it Alessio Tacchinardi ha al momento rinunciato a rassegnare le dimissioni da allenatore della Calcio Lecco.
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