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Folgore Caratese - PDHA Serie D: Kouda illude Longo, Lauria dal dischetto fa "specchio" e porta a casa un punto d'oro

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Lo specchio alcune volte sa essere fedele alla realtà, altre volte, invece, crea una forte illusione ottica e crea false convinzioni. Lo sanno bene Folgore Caratese e Pont Donnaz che si affrontano a viso aperto-specchiandosi- e danno vita a una partita ricca di emozioni e giocata sempre su un filo sottile. Nell’1-1 di Carate Brianza meglio gli uomini di Emilio Longo, che riescono più volte e con scioltezza ad arrivare dalle parti dei valdostani di Cretaz, che però non vanno mai realmente in affanno e portano a casa un punto preziosissimo. L’inizio è in medias res e si gioca sin da subito su ritmi intensi: al 2’ squillo ospite con il tiro dal limite di Filip, che termina però molto alto sopra la traversa. La risposta della Folgore arriva al 9’ con la punizione tagliente di Silvestro che impegna seriamente al tuffo plastico Vinci. Il match è bloccato e le due squadre faticano a creare vere e proprie occasioni da gol, affidandosi spesso ai tiri dalla distanza, come al 18’, quando ci prova, sponda brianzola, Macrì, che col mancino centra in pieno Vinci, oppure come al 22’, quando è invece Ngom ad andare lontano dal bersaglio. Ma l’occasione migliore è sempre di marca caratese e arriva due minuti più tardi, quando è Marini a scagliare un mancino dal limite e scalfire il palo esterno alla sinistra della porta difesa da Vinci, la migliore occasione della prima mezz’ora. Se nella prima parte di gara a spingere di più erano stati i valdostani, nell’ultima parte della prima frazione di gioco sono gli uomini di Longo a ricercare attivamente il gol, che arriva al 32’ con un’azione corale: inventa Cozzari, che serve sulla linea di fondo campo Macrì, abile a sua volta a spedire a centro area una rasoiata che arriva sui piedi di Kouda, che di prima e con freddezza scavalca Vinci. La riposta ospite non tarda e arriva qualche minuto più tardi con un colpo di testa di Ciappellano, che anticipa tutti sul primo palo ma non riesce a convertire in rete. Gli ospiti non ci stanno e si fanno rivedere allo scadere, con uno schema su punizione che porta alla conclusione Filip, che non riesce però ad inquadrare nuovamente la porta. Ma a chiudere all’attacco sono i padroni di casa, che sfiorano il raddoppio con il colpo di testa di Ngom, che prova a chiudere sul secondo palo ma il pallone termina largo. La ripresa è letteralmente in salita perché al 3’ c’è già un episodio: su un normale scontro di gioco con Castaldo, Strerrantino termina a terra, così come lo stesso estremo difensore di casa. Si pensa ad un canonico fallo in attacco ma il direttore di gara non è d’accordo e fischia un calcio di rigore in favore degli ospiti: dal dischetto si presenta Lauria che spiazza Castaldo e pareggia i conti: è 1-1. Il match si raffredda e le due squadre tornano a studiarsi, non concedendo grossi spazi. Al 17’ tuttavia spreca una buona occasione Kouda, che non riesce a mantenere la lucidità e da pochi passi trova la buona opposizione di Ciappellano. Il match prosegue in calando con le due squadre, ormai con le batterie scariche, a darsi battaglia ad armi pari: la potrebbe spuntare la Folgore, ma al 40’ Artaria, che ci prova con un’incursione, non mira la porta con un’incornata, che finisce lontana dallo specchio. L’ultima azione del match è però di marca ospite: un nuovo colpo di testa di Ciappellano, su azione di rimessa, è ben indirizzato ma troppo centrale e consente la presa comoda a Castaldo, che qualche minuto prima aveva sfiorato clamorosamente la traversa con uno spiovente della trequarti. Termina così 1-1 il match tra Folgore Caratese e Pont Donnaz: per gli uomini di Longo rammarico per il secondo X di fila, per quelli di Cretaz è invece un punto d’oro.  

IL TABELLINO

FOLGORE CARATESE – PDHAE 1-1 RETI (1-0; 1-1): 32’ Kouda (F), 3’ st rig. Lauria (P). FOLGORE CARATESE (4-3-3): Castaldo 6, Bini 6, Ciko 6.5, Monticone 7, Ngom 6, Macrì 6.5 (30’ st Bartulovic sv), Silvestro 6 (11’ st Artaria 5.5), Marini 5.5, Cozzari 6 (20’ st Valagussa 6), Marconi 6.5 (37’ st Agnelli sv), Kouda 7. All. Longo 7. A disp. Bertozzi, Iovine, Antonucci, Troiano, Derosa. PDHAE (4-3-3): Vinci 6, Scala 6, Maffezzoli 5.5, Tanasa 6.5, Ferrando 6.5, Ciappellano 6.5, Filip 6, Masini 6 (18’ st Jeantet 6), Vervelli 6.5, Lauria 7 (34’ st D’Onofrio sv), Ruatto 5.5 (38’ Strerrantino 6.5). All. Cretaz 6.5. A disp. Gini, Paris, Muratore, Molinaro, Cena, Borettaz. AMMONITI: Agnelli (F), Ngom (F), Valagussa (F), All. Cretaz (P). ARBITRO: Toro di Catania 5.5.    

LE PAGELLE

  FOLGORE CARATESE: Castaldo 6 In occasione del calcio di rigore può ben poco, per il resto sempre presente. Bini 6 Usa bene il fisico, la lotta con Varvelli è alla pari. Ciko 6.5 Dinamismo e geometrie, buona prova la sua. Monticone 7 Inizia con qualche svarione di troppo, poi emerge la sua qualità. Ngom 6 Tanto lavoro sporco ma nessun profumo di gol, forse con meno nervosismo sarebbe arrivato. Macrì 6.5 Grande verve e molto impegno, è lui a propiziare la rete di Kouda. (30’ st Bartulovic sv). Silvestro 6 Punge ma non troppo, sufficiente. (11’ st Artaria 5.5). Marini 5.5 Non troppo brillante, spinge con costanza ma trascura leggermente la fase difensiva. Cozzari 6 Avvia l’azione del gol, ma in troppe occasioni è indeciso e gigioneggia. (20’ st Valagussa 6). Marconi 6.5 Prova di gran carattere, è presenza fissa in avanti e non si risparmia dietro. (37’ st Agnelli sv). Kouda 7 Nel cuore di tutte le azioni offensive dei suoi, cala vistosamente nella ripresa ma ha il merito di gestirsi giocando in maniera elementare. All. Longo 7 I suoi mostrano grandi geometrie, con maggior lucidità sotto-porta la vittoria sarebbe arrivata sicuramente. PDHAE: Vinci 6 Impegnato diverse volte: risponde presente sulla punizione di Silvestro e sulle conclusioni innocue dalla distanza. Scala 6 Buona propensione offensiva, si trova spesso sulla linea degli attaccanti. Maffezzoli 5.5 Nasce dalla sua parte la rete del momentaneo 1-0, si fa trovare impreparato. Tanasa 6.5 Grande regia quest’oggi, orienta bene la manovra aostana. Ferrando 6.5 Statuario, si oppone strenuamente agli attaccanti brianzoli. Ciappellano 6.5 Sfiora il gol e si mostra sempre attivo in copertura. Filip 6 Va più volte alla conclusione ma si mostra impreciso. Masini 6 La partenza è divina, poi cala col passare del tempo, estraniandosi. (18’ st Jeantet 6). Vervelli 6.5 Tantissimo lavoro sporco di sponda, la sua presenza è molto scomoda. Lauria 7 Freddo dal dischetto ma soprattutto uomo a tutto campo, è ovunque. (34’ st D’Onofrio sv). Ruatto 5.5 Avulso al gioco, poco servito, fatica a lasciare il segno. (38’ Strerrantino 6.5 Si conquista un rigore, forse generoso ma comunque conquistato). All. Cretaz 6.5 I suoi la pareggiano con mestiere e stupiscono per personalità, per portarla a casa quest’oggi, però, serviva di più.   ARBITRO: Toro di Catania 5.5 Aldilà dell’episodio dubbio in cui concede facilmente un calcio di rigore mostra poca decisione in diverse situazioni di gioco.    

IL DOPOGARA

Molto limpida l’analisi a fine gara di Emilio Longo, tecnico della Folgore: «In casa sta diventando una costante avere più possesso degli altri e non concretizzare, io credo che dobbiamo crescere nella lettura dei momenti. Abbiamo fatto un’ottima partita ma ci sono alcuni momenti in cui i calciatori, soprattutto quelli con più esperienza- andando avanti sicuramente miglioreranno- devono imparare a gestire meglio alcuni episodi: abbiamo avuto in alcune zone del campo l’opportunità di essere più temibili, ma non è stato sufficiente». Chiave nella lettura della gara il calcio di rigore con cui i valdostani del PDHAE hanno pareggiato i conti: «Gli avversari ci hanno fatto soffrire soltanto sui piazzati, la Folgore ha fatto molto bene nel primo tempo, mentre nel secondo tempo giocando ad armi pari con gli avversari abbiamo avuto di nuovo un’occasione sfavorevole, un regalo ben confezionato dall’arbitro: l’ho rivisto e mi sembra un rigore quantomeno solare». La diagnosi di Longo è “mancanza di rifinitura” la cura è il lavoro: «Siamo una squadra che può fare molto meglio di quanto fatto, dobbiamo continuare a lavorare e dobbiamo sapere che ci sono delle cose in cui dobbiamo migliorare: non deve diventare un alibi il fatto che manca la capacità di rifinire, la rifinitura deve essere un’arma in più di questa squadra perché col lavoro si può migliorare ».  
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