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Gozzano, Michael Kayode nella storia: primo gol del 2004 in Serie D

Michael kayode Gozzano Serie D
Quanti 2004 possono vantare di essere parte integrante di una squadra di Serie D? Forse qualcuno in tutta Italia, ma che poi lo siano davvero e abbiano già collezionato cinque gettoni presenza per un totale di oltre 360’. Forse c’è solo Michael Kayode, centrale difensivo e/o terzino del Gozzano, o comunque pochissimi altri. Per fortuna la notizia però non è tanto la quarta maglia da titolare consecutiva, ma il fatto che con il suo primo gol e il primo gol di un 2004 in Serie D, Kayode ha fatto guadagnare tre punti pesantissimi al suo Gozzano e si è imposto di prepotenza sulla vetrina nazionale. Questo primo gol è un evento, ma nei pressi del D’Albertas sono settimane che Kayode sta impressionando un po’ tutti. Esordiente a Sanremo negli ultimi tre giri di lancette, ha subito convinto Antonio Soda che ha subito voluto testarne l’affidabilità dal 1’ in una sfida tanto complicata quanto importante come quella del Natal Palli contro il Casale. La forza del ragazzo è la coscienza dei propri mezzi e la mentalità: qualità che sono subito fruttate preparandolo a due giocate decisive come un salvataggio sulla riga e un rigore decisivo guadagnato con un’incursione da sinistra. Risultato finale 0-1 con al realizzazione di Allegretti dagli 11 metri. Un bel biglietto da visita. Da lì in avanti privarsi di un fuoriquota che non solo dimostra di reggere l’impatto con la categoria, ma che può fare anche la differenza diventa difficile, se non impossibile. Antonio Soda non ha mai nascosto la stima e l’ammirazione per il classe 2004, cercando sempre però di spostare l’attenzione su quello che può ancora diventare rispetto a quello che ha già fatto. Più futuro, meno presente (anche se importante). Per abbracciare però meglio lo scenario attuale e quello prossimo, bisogna fare un passo indietro e guardare da dove arriva e nessuno può farlo meglio di chi lo ha allenato negli ultimi due anni, ovvero Massimo Schettino, attuale tecnico dell’Under 19. «Sicuramente è un giocatore profilato per fare un certo tipo di percorso. Ha un passato importante con 7 anni di Juve e due qui a Gozzano in Under 15 e Under 16. ha sempre militato nel professionismo e la retrocessione della società lo ha visto comunque protagonista in una prima squadra. Può dunque continuare il suo percorso. Per quanto riguarda il suo ruolo definitivo è tutto in divenire. Ha 16 anni e bisogna vedere quando finirà di crescere. Al momento il fisico che ha gli permette di fare agevolmente il terzino in una categoria comunque difficile. Col tempo potremo valutare meglio se il suo fisico si adatterà a svolgere il ruolo di centrale a tre o a quattro, oppure ancora continuare a giocare sugli esterni». Nel professionismo Kayode è cresciuto e questo gli ha formato una mentalità che in queste sue prime uscite con la prima squadra si è dimostrata punto di forza del ragazzo: «Sul piano tecnico può migliorare ancora molto e giocare coi più grandi lo aiuterà molto. Negli ultimi anni ha imparato a usare di più il sinistro con cui ha fatto vedere le cose migliori contro il Casale. Sul piano caratteriale ha dimostrato già di poter giocare in certe categorie. È un lavoratore che sorride sempre quando fa fatica. Molto serio ed equilibrato, per questo direi che su quello è già pronto e sembra poter essere un predestinato. Speriamo che non disattenda quanto fatto intravedere». La parola d’ordine è dunque mentalità e dedizione al lavoro. Con queste Kayode ha raggiunto l’esordio in Serie D; con questo Kayode ha raggiunto la prima maglia da titolare; con queste ha reagito alla prima prestazione un po’ sottotono col Legnano difendendo con accortezza e segnando vicino al 90’. Con questa qualità, mentalità e lavoro, si può usare senza paura di risultare banali la tanto abusata espressione: «È solo l’inizio».
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