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Serie D

Orchestra Borgosesia, la squadra più giovane d’Italia batte e rovina i sogni del Chieri

Nove titolari nati dopo il 2000 contro una corazzata che non ritrova i suoi alfieri e si pone interrogativi. Decide Donadio, classe 2001

Manuel Lunardon

Manuel Lunardon, cuore Borgosesia, ora condottiero in panchina dei granata che sbancano il de Paoli della corazzata Chieri

Il Borgosesia da sogno e dei giovani, ma soprattutto di Manuel Lunardon, sbanca e annichilisce a domicilio un Chieri che, al netto delle occasioni avute e mancate (tante) almeno per non perdere, mostra passi indietro rispetto alla gara col PDHAE e l’avvio in casa della Castellanzese sotto il profilo della coralità e degli equilibri, dimostrando di non avere ancora identità e risposte di squadra, da contrapporre a chi, come il Borgosesia, mette in campo dinamismo, idee chiare e tanto entusiasmo, empatico.

Spartiti e letture Borgosesia di Lunardon che si presenta con il solo portiere Gilli, classe ’97, e il difensore Giraudo, classe ’99, come i così detti ‘giocatori esperti e/o anziani’, schierando nove undicesimi nati dopo il 2000: precisamente due 2000, ben cinque (!) 2002, un 2003 e un 2004: tanto di cappello soprattutto a vederli in campo, perfettamente guidati e stimolati in panchina da un Manuel Lunardon che, dopo la splendida stagione scorsa, sembra poter e voler stupire ancora di più con una squadra che col Chieri mostrava quel 20,4 come dato di età media che diventa applauso e molto di più al triplice fischio. Al cospetto di un Chieri che avrebbe potuto da subito incanalare il match sui binari più consoni se Libertazzi, dopo pochi minuti, non evidenziasse l’inevitabile disabitudine al campo e alla gara. Schierato per la prima volta da titolare da Sorrentino, dopo l’ultima partita giocata nel ‘lontano’ 10 ottobre 2021 con la maglia dell’RG Ticino, in una stagione - quella passata - dove ha messo nelle gambe soltanto 280’ totali (241’ in campionato e 39’ in Coppa), con 5 presenze e nessun gol, tutte fatte prima della 5ª e ultima giornata del 10 ottobre in casa della Lavagnese. Troppo poco per non porsi delle domande, di squadra, d’organico e non solo, in casa Chieri. Che poi sfiora più volte il gol, con tiri, mischie, situazioni sporadiche e fiammate ma che non ha mai dato la sensazione di avere la gara in mano, in difficoltà contro una squadra organizzata che ha messo in evidenza molte delle situazioni su cui Sorrentino e il Chieri dovranno lavorare e trovare risposte immediate se vorranno avere vere ambizioni. E, vendendo i tanti bravi giovani schierati dal Borgosesia, la domanda sorge quasi spontanea: che fine hanno fatto i giovani di 'casa Chieri'?


Domande senza risposte Chieri che opta per un 4-4-2 iniziale con Maini a destra, Conrotto e Benedetto al centro e Picone a sinistra in difesa. Linea di centrocampo a quattro con Calò a destra avanzato da esterno basso per rispondere al 3-4-3 avversario, Di Lernia e Bortoletti in mezzo con Avantaggiato a sinistra, unico giocatore che ha dimostrato di avere freschezza e spunto per saltare l’avversario e creare situazioni di pericolo. In avanti poi la coppia per la prima volta insieme in campo con Libertazzi e Alfiero, che garantiscono peso specifico e pericolosità in area ma che non ricevono, per difficoltà organiche e di manovra, palle giocabili o da giocare, con Alfiero che è anche troppo scalcitante e manca in un paio di occasioni l’appuntamento col gol forse per troppa foga e voglia, mentre Libertazzi ha bisogno di giocare per ritrovare sostanza, spunto e qualità. E magari non sbagliare malamente un’occasione che il ‘vero’ Libertazzi non avrebbe sbagliato, come gli capita in avvio. Borgosesia che invece si plasma sul suo 3-4-3 davvero bello da vedere e bene interpretato.

In difesa Giraudo è il dofensore destro, Frana il centrale e Iannacone il sinistro. La mediana vede in mezzo i perni Mirarchi e Colombo con a sinistra Pecci e a destra Monteleone mentre in avanti Fossati è il fulcro centrale con Attolou a sinistra e Favale in una posizione tutta da raccontare. Il mosaico granata nfatti, prevede sia a destra che a sinistra, splendidi movimenti a inserirsi e creare spazi, accentrasi e  creare spazi da una parte col duo Monteleone-Favale e dall’altra Pecci-Attolou, rendendo sia la fase offensiva chje difensiva un doppio rebus che il Chieri non riesce a risolvere, cedendo per buona parte della gara, il ruolo di ‘mazziere’ al giovane Borgosesia. L’assenza di Alvitrez per il Chieri in mediana (poi subentrato), un Calò in mediana che se per i comoiti difensivi può fare il suo, in quella di proposizione e inserimento sicuramente va fuori tema ed esce dal suo mare. E se ci si aggiunge che manca l’elemento di raccordo (svolto da Ponsat o altri alle spalle dei due attaccanti di turno) tra mediana e attaccanti, allora l’obiettivo di vedere una squadra prendere gioco e ritmi di gara in mano diventa chimera. A cui aggiungere anche la predetta condizione fisica ancora non certo al top di uno dei due attaccanti.


Avvisaglie di partita Schierate squadre e mostrate le volontà, la gara parte su buoni ritmi e buon atteggiamento da parte del Chieri, che dopo pochi minuti, proprio per l’atteggiamento ad aggredire, recupera palla, porta LIbertazzi (con vicino Alfiero) in ottima posizione in area per affondare ma il destro di Libertazzi è da dimenticare, mostrando tutta la sua voglia di spaccare la porta ma evidenziando l’inevitabile disabitudine alla situazione, con l’aggravante del mancato assist al caldissimo Alfiero. Gol che avrebbe potuto cambiare spartito e dinamiche di una gara che piano piano cambia. Al 13’ ancora la testa di Libertazzi imbeccato da Maini porta Gilli alla deviazione ma mionuto dopo minuto è l’orchestra Borgosesia a disegnare il campo. Che occupa meglio il campo e fa girare palla con inserimenti in corsia, a destra come a sinistra, e rischia l’affanno solo su giocate centrali e pressing. Chieri invece che fatica a mantenere il possesso e creare geometrie, trovando solo nelle accelerazioni di Avantaggiato a sinistra un po’ di pericolosità. Libertazzi e Alfiero minacce ma solo su palle recuperate, poca costruzuone e assistenza. Pericoloso su mischie e situazioni ‘casuali’. E anche le occasioni, ‘cambiano colore’.  Al 28’ punizione di Favale, col suo sinistro deviato dalla barriera in angolo, che batte Favale e dove sulla respinta ci prova dalla distanza Mirarchi, lapalla sbuca in area tra i pedi degli avanti granata ma fuorigioco. Al 30’ contropiede rapido degli ospiti con Monteleone che arriva al limite, prova il destro ma viene ribattuto in angolo da Benedetto. Al 33’ la fiammata di casa col siluro improvviso di Avantaggiato che taglia dentro il campo, Gilli tocca d’istinto di corpo sulla traversa e sulla ribattuta Libertazzi non riesce a insaccare con palla addosso. Poi ultima occasione per il Borgosesia al 36’: angolo da destra di Favale, Fossati stacca in splendida solitudine e schiaccia a terra con Virano bravo a deviare in angolo.


Scacco matto Ripresa che riparte con gli stessi uomini, assetti e spartiti. E come nel primo tempo il primo focolaio è del Chieri all’8’ con Gilli che sbaglia il rinvio, Di Lernia che offre ad Alfiero una buona occasione su cui perà l’attaccante cerca il suo destro che però si strozza e finisce debole tra le braccia del portiere. Al 10’ riprende anche il Borgosesia, sull’asse Monteleone-Favale: il primo serve l’inserimento del secpondo ma il sinistro vola alto. Al 18’ stesso copione da cambio di gioco con Monteleone che serve questa volta il subentrato Donadio (al posto di Favale) che però manca il pallone sul più bello. Azione sulla quale però in ripartenza il Chieri pasticcia e lo stesso Donadio ringrazia e infila lo 0-1. Che rischia di diventare 0-2 pochi istanti dopo, ancora con Donadio che si vede deviato in angolo da Virano il tiro. Tempo di primi cambi dove il Chieri inserisce Alvitrez in mediana con Di lernia che avanza a fare raccordo con Papagno (al posto di Libertazzi) e Alfiero. Borgosesia che invece cambia solo uomini che vanno a ricoprire le stesse mansioni con Donadio per Favale e Vassallo per Mirachi. Le sostituzioni non variano ritmi e copione nella sostanza ma vedono il Chieri cercare più profondità con cross o palle inattive. Così al 35’ Alfiero cerca una deviazione volante che però non prende velocità e angolazione mentre il Borgosesia risponde con l’inzuccata di Fossati su piazzato di Donaggio per poi assistere alle due ultime preghiere di casa. Al 43’ Alvitrez batte una punizione lunga dove arriva Calò che mette al volo in mezzo dove il tacco di Balan trova Gilli prontissimo al riflesso. Ultimo sussulto al 48’ su cross di Balan e la testa di Papagno, da ottima posizione, che termina alto. Poi al triplice fischio finale e dopo un contatto, a centrocampo, si accende un parapiglia da cui escono i due rossi per Benedetto e Salami, evidenziando una rabbia di casa che non si è tramutata in positivo, in gol e in una vittoria che in casa Chieri poteva dire davvero molto. E che invece ha messo in evidenza soprattutto quello che non è ancora la squadra di Roberto Sorrentino al cospetto di un’orchestra Borgosesia in cui il ‘direttore’ sembra avere davvero le chiavi emotive e non solo in mano, nel cuore e nelle gambe. Il tutto sotto gli occhi in tribuna di Giovanni Zichella, Nicola Ascoli e non solo…

Cristian Donadio, classe 2001, entra e decide la sfida tra Chieri e Borgosesia


IL TABELLINO


Chieri-Borgosesia 0-1

RETI: 19' st Donadio (B).

CHIERI (4-4-2): Virano 6, Calò 6, Ciccone 5.5 (43' st De Letteriis 6), Conrotto 6.5, Benedetto 6, Avantaggiato 6.5 (20' st Papagno L. 6.5), Alfiero 6, Di Lernia 5.5, Maini 5.5 (27' st Balan 6), Bortoletti 5.5 (34' st Ciampolillo 6), Libertazzi 5.5 (15' st Alvitrez 6.5). A disp. Bianco, Pecoraro, Ciletta, Bevilacqua. All. Sorrentino R. 5.5.

BORGOSESIA (3-4-3): Gilli V. 7.5, Frana 7, Iannacone 7, Giraudo 7, Mirarchi 7 (12' st Vassallo 6.5), Pecci 7 (42' st Salami 6), Monteleone 7.5, Colombo 7 (38' st Lauciello 6), Attolou 7 (47' st D'Ambrosio 6), Favale 7.5 (12' st Donadio 7.5), Fossati 7.5. A disp. Gragnoli, Giacona, Gautieri. All. Lunardon 8.

ARBITRO: Cortese di Bologna 7.

ASSISTENTI: Caminati di Forlì e Toschi di Imola.

ESPULSI: 50' st Salami (B), 50' st Benedetto (C).

AMMONITI: Vassallo (B), Attolou (B), Iannacone (B), Ciampolillo (C), Di Lernia (C), Ciccone (C).



CHIERI (4-4-2)

Virano 6 Ingenuità che porta al vantaggio e al gol decisivo del Borgosesia ma in partita si fa trovare pronto nelle varie situazioni e negli interventi ravvicinati. Guai a puntare il dito…

Calò 6 In mediana cerca di svolgere le mansioni in fase difensiva (il suo pane) mentre in fase di costruzione evidenzia di essere un po’ fuori dallle sue acque, non portando valore aggiunto dove una squadra come il Chieri invece ha più che bisogno.

Ciccone 5.5 Messo in croce dai movimenti e dalla qualità degli avversari che si trova a fronteggiare quasi sempre in inferiorità numerica o in condizione di svantaggio.

Conrotto 6.5 Capitano che sembra l’unico a sapere dove e come tenere alta e indirizzare la bandiera. Non trova però supporti e aiuti nè in costruzione nè in leadership. La sola sua personalità non può bastare per tutti.

Benedetto 6 Con Fossati ha un brutto cliente anche perchè la fase offensiva del Borgosesia non dà riferimenti e numeri di targa da imparare a memoria.

Avantaggiato 6.5 Le sue accelerazioni e le sue fiammate rappresentano l’unica finte di pericolo vera per il Borgosesia. Poi cala per una condizione ancora da trovare ma resta l’unica freccia all’arco di Sorrentino.

20' st Papagno L. 6.5 Ottimo impatto, assistenze e va anche vicinissimo al gol. Forse la staffetta al contrario con Libertazzi poteva essere un’arma in più.

Alfiero 6 E’ e resta lo spauracchio per tutte le difese. Libertazzi non gli offre l’assist in avvio e la sua voglia di (stra)fare forse gli fa perdere un po’ di lucidità e pulizia nelle giocate e conclusioni. A sua discolpa il numero di palloni giocabili arrivati, pochissimi.

Di Lernia 5.5 Il Chieri che ha ambizioni e guarda in alto ha bisogno di personalità, qualità, leadership e toni che non sono certo quelli visti contro il Borgosesia. Sopraffatto, come il reparto, dal sound dei granata.

Maini 5.5 Impalpabile e poco incisivo anche lui si trova come Picone a dover fronteggiare spesso avversari in superiorità numerica e in condizione di dover sempre rincorrere.

27' st Balan 6 Inserimento positivo e quel tacco avrebbe meritato di più. Da evitare richiami plateali al giovane compagno di squadra e portiere in un momento delicato. Non è così che si fa squadra.

Bortoletti 5.5 Manca velocità di giocata e pensiero, prova a rendersi visibile e pericoloso ma al centrocampo del Chieri serve un altro passo e un altro tasso di responsabilità e personalità.

Libertazzi 5.5 Generoso quanto inevitabilmente indietro di condizione e di ‘partita’. Quella palla dopo pochi minuti evidenzia tutta la sua voglia di urlare tante amarezze vissute nell’ultima stagione ma il tiro evidenzia come gli manchi ancora tanto minutaggio e campo per tornare a volare. Con l’aggravante del mancato assist ad Alfiero che avrebbe potuto insaccare facilmente il gol dell’1-0 e forse di un’altra storia.

15' st Alvitrez 6.5 Visione, dinamismo e personalità che mancavano in mezzo al campo per il Chieri. Imprescindibile.

All. Sorrentino R. 5.5 Non trova le chiavi per risolvere il rebus Borgosesia. Calò in mediana evidenzia forse qualche mancanza d’organico, la scelta di Libertazzi dall’inizio e Alvitrez fuori, alla luce della gara e dei risultati, non proprio le scelte premianti. Quello su cui però c’è più da lavorare è trasmettere identità, armonia e compattezza alla squadra in campo.



BORGOSESIA (3-4-3)

Gilli V. 7.5 Sulla vittoria del Borgosesia ci sono le sue mani. Rischia la frittata solo su un rinvio ma si riscatta subito. ‘Veterano’ e numero uno vero.

Frana 7 Guida magistralmente il trio di difesa. Bei duelli con Alfiero e Libertazzi a cui concede davvero poco e solo conclusioni sposìrche.

Iannacone 7 Splendida cerniera a sinistra nella difesa, non ha avversari diretti da tempismo e letture sono il suo pane così come si fa apprezzare anche in appoggio.

Giraudo 7 Alfiere di destra nella difesa di un Boorgosesia che si lascia scappare solo una volta Avantaggiato ma che spegne focolai e accende micce in fase di proposizione.

Mirarchi 7 Inesauribile schermo di centrocampo dove mette fisico, qualità, semplicità delle giocate, pazienza e mai un intervento fuori contesto o fuori controllo. Metronomo, geometra e ingegnere.

12' st Vassallo 6.5 Subito in giostra e nella partita senza patire scossoni o emozioni così come i suoi giovani compagni.

Pecci 7 Sempre acceso, di testa e con le gambe. Interpreta al meglio il suo ruolo di esterno capace di contenere, offendere e offrire a Attolou un partner di scorribanda a sinistra.

Monteleone 7.5 Da applausi per atteggiamento, energia, vivacità, pericolosità e dedizione. Freccia di destra che con Favale forma un duetto che suona il Chieri ma sempre attento anche al ripiegamento se un compagno va fuori posizione. Classe 2002 che sembra ben altro…

Colombo 7 Suona la grancassa per tutta la partita. In mezzo al campo si fa sentire con il fisico e con le scelte giuste. In difficoltà solo se preso in velocità ma esperienza e capacità di gestione e lettura sopperiscono alla grande.

Attolou 7 Praticamente impossibile da buttare giù quando lanciato o con palla tra i piedi e in ogni corpo a corpo. Dinamico e altruista, sembra già a pieno negli ingranaggi e nello spartito del maestro Lunardon.

Favale 7.5 Delizia per i suoi e croce per gli avversari. La frequenza di passo, la velocità e la sua qualità tecnica lo rendono una costante minaccia e un problema irrisolto per il Chieri. Con Monteleone si prende la destra e, non a caso, è da lì che arrivano le gioie del Borgosesia e i dolori del Chieri.

12' st Donadio 7.5 Uomo-partita. Entra al posto di Favale in una sorta di staffetta letale. Prosegue il lavoro del compagno aggiungendo freschezza in un momento della gara che chiedeva alle tigri di graffiare. In pochi minuti mette in subbuglio il Chieri. Anzi ko.

Fossati 7.5 Splendido combattente, uomo-sponda, bravo ad attaccare la profondità così come venire incontro in aiuto e a dare riferimenti. Nella testa e nelle gambe movimenti e combinazioni con i compagni di reparto e di squadra. Sfiora il gol che avrebbe meritato.

All. Lunardon 8 Vedendo giocare il Borgosesia non si può non vedere una regia, una filosofia, un’idea. Di gioco e di interpretazione, di approccio e di spirito. Se si aggiunge il dato dell’età media appena sopra i 20 anni si sfora il capolavoro. Che il risultato esalta ancora di più.



ARBITRO: Cortese di Bologna 7 Conduzione e direzione di gara sempre coerente, equa e presente nel concedere sempre il possibile vantaggio salvo poi prendere la decisione più giusta. Cartellini lineari ed inevitabili.

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