15 Dicembre 2022
I 'Boys Casale', tifosi nerostellati in attesa di risposte, certezze e un nuovo futuro per la storia e la gloria della squadra e del club
Il 19 dicembre si avvicina, giorno in cui il comune di Casale renderà ‘operativa’ la messa in mora dell’attuale società-proprietà Casale Fbc e revocherà le concessioni d’uso degli impianti (stadio Palli, Bianchi e Casale Popolo). Così come la fine dell’anno e la conclusione del girone d’andata della Serie D, fissata per mercoledì 21 dicembre con la disputa della 19ª giornata, con il nuovo anno 2023 e il girone di ritorno che potrebbero segnare la fine o un nuovo inizio per il Casale Fbc.
In un momento in cui le voci si rincorrono e spuntano possibili acquirenti o interessati al destino nerostellato, l’unica certezza sembra essere quella che sia domenica, in casa con il Chisola, che in occasione dell’ultima gara del 2022 mercoledì 21 dicembre in casa dell’Asti, la squadra che si presenterà con la maglia del Casale in campo, continueranno ad essere i coraggiosi ‘Casale Boys’ dell’Under 19. Poi i giorni che chiuderanno il 2022 e apriranno il 2023 scriveranno il proseguimento o la fine della storia di questa ‘era nerostellata’.
Sì perchè, come detto, il Comune ha da una parte messo un primo punto con la data del 19 dicembre ma con un duplice intento. Accelerare gli eventuali sviluppi e le eventuali decisioni dell’attuale proprietà Console-Servetti che, o troveranno un modo di proseguire sanando le loro posizioni a livello economico, oppure dovranno trovare possibili acquirenti e successori che dovranno però, fin da subito, dimostrare con atti concreti, la bontà e la solidità delle loro intenzioni. Per evitare che l’agonia di questi mesi venga riproposta o prolungata… Dal 19 dicembre l’attuale Casale Fbc infatti, non avrebbe più un campo dove allenarsi e giocare e, in base alla road-map tracciata dal Comune, dovrà eventualmente trovare con i nuovi affidatari degli impianti, un accordo per proseguire l’attività.
Come detto però, il fatto di ‘aver messo una data’ da parte dell’amministrazione comunale, è anche il modo per porre fine alle chiacchiere e far seguire dei fatti. Positivi o negativi che siano ma fatti. Una mossa che ha, allo stesso tempo, indotto l’amministrazione di Casale a provare a sondare strade possibili e percorribili, cercando e trovando persone fidate, stimate e conosciute, che abbiano il desiderio di ‘salvare il patrimonio storico’ del Casale senza dover ripetersi la storia già vista solo 9 anni fa con il ‘fallimento’ del club e la ‘rinascita’ da altra categoria e realtà. Una strada che ha portato alla ribalta delle cronache, il possibile interessamento di Paolo Arrobbio, ex Presidente del Gruppo Amag ed ex assessore allo sport di Casale negli anni ’80. Una figura di alto profilo, che ha fatto parte anche della dirigenza del Novara gestione De Salvo e, l'anno scorso, ha sponsorizzato l'Alessandria in B, per una sola stagione (anche perché il suo mandato era in scadenza e la nomina legata all'esito delle elezioni amministrative).
Personaggio che però, non sarebbe in prima persona membro e parte della cordata ipotetica interessata al Casale ma sarebbe la figura chiave intorno alla quale far convergere imprenditori altrettanto affidabili, a cui affidare il destino del Casale. Una soluzione ‘alla Cairo’ ai tempi del fallimento del Torino Calcio datato 2005, quando fu il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, a cercare e sondare eventuali imprenditori solidi in grado di far proseguire o ricominciare una nova storia. La differenza è che Cairo entrò in prima persona nel ‘nuovo’ Torino Fc ma senza l’opera dell’ex sindaco Chiamparino, difficilmente si sarebbe avvicinato o interessato alla società granata.
Da quello che si apprende però, lo stato attuale della situazione sul futuro del casale Fbc dice che nessun contatto ufficiale ci sia stato tra l’eventuale cordata di imprenditori individuata da Paolo Arrobbio e l’attuale proprietà Console-Servetti. Lo stesso Arrobbio, in un’intervista al Piccolo ha sottolineato in merito al possibile interessamento: «Sono persone che conosco bene: non della provincia e neppure piemontesi, anche se conoscono bene il territorio e sono stati miei ospiti in Monferrato. Vorrebbero entrare nel calcio, hanno letto delle 'fatiche' dei nerostellati, conoscono il blasone del club. Io mi sono limitato a suggerire che lo studio legale che li segue contati l'attuale proprietà del Casale per iniziare uno scambio di documenti e valutare anche lo stato delle 'casse societarie'». Ma al momento, a quanto sembra, nemmeno quel primo contatto sarebbe stato avviato con Console e Servetti, attuali proprietari del Casale.
La notizia però, a quanto si apprende, sembra essere invece la reale trattativa e reali contatti presi e avviati dall’attuale proprietà Console-Servetti, con un’altra cordata di imprenditori. Imprenditori che sembrerebbero solidi e affidabili (e non pseudo-avventurieri che in situazioni simili cercano di guadagnarsi un po’ di visibilità…) ma su cui rimane e permane il massimo riserbo, evidenziando però come, così come gli eventuali imprenditori interessati in contatto con Paolo Arrobbio, non siano persone e imprenditori nè di Casale nè del territorio ma appassionati di fuori regione, dalla Lombardia in particolare. Senza false illusioni e ‘facili’ conclusioni, da sottolineare come si tratti di indiscrezioni e voci che però troverebbero riscontri in alcuni contatti avuti e avviati proprio con l’attuale proprietà Console-Servetti. Nulla di definito e definitivo e situazione che, comunque, non si sbloccherà certamente entro mercoledì 21 dicembre ma avrà necessità di avere il tempo di concretizzarsi, portando l’ipotetico nuovo Casale a ‘nascere’ in sostanza dal 2023.
Una delle difficoltà possibili sul futuro del Casale, lo stato economico e dei conti dell’attuale società. Il Comune avvierà la messa in mora dal 19 dicembre per utenze non corrisposte (si parla di circa 18.000 Euro), poi ci sono le possibili pendenze con fornitori e non solo a cui vanno aggiunte le vertenze economiche dei giocatori che non hanno percepito i rimborsi in questi mesi e hanno salutato la maglia nerostellata col mercato invernale. Elementi, cifre e scenari che sembrano portare l’emergenza economica nell’ordine dei 250-300.000 Euro. Uno scenario ‘proibitivo’ per qualunque nuovo potenziale acquirente a meno di un accordo con l’attuale proprietà Console-Servetti che sembra certa soltanto di una cosa: il desiderio di trovare una soluzione d’uscita.
In questo contesto, ecco che i discorsi avviati con la cordata di imprenditori (quella non ‘facente capo ad Arrobbio’), starebbero vertendo su possibili suddivisioni di responsabilità, con i subentranti pronti a dare il loro contributo e fare la loro parte per quello che sarà il presente e il futuro del club ma con la proprietà Console-Servetti a farsi carico e garante della parte economica di questi mesi passati almeno alle voci rimborsi giocatori (ricordiamo che le Vertenze Economiche ricadono sulla società nel caso non vengano rispettate con i pagamenti effettuati nei termini previsti e in caso contrario sarà la futura società-proprietà a vedersi affibbiare possibili penazlizzazioni, multe o altro…).
Se sono rose fioriranno a breve, anche perchè di tempo ce n’è e ce ne sarà sempre meno… Che sia la ‘cordata misteriosa’ che sembra stia trattando con Console e Servetti o che sia o sarà la ‘cordata Arrobbio’ ben vista eventualmente sicuramente dall’amministrazione comunale, l’unica certezza è che nelle prossime settimane che chiuderanno l’anno 2022 dovranno tramutarsi in realtà e in atti concreti. Vero, come dicono e si sente dire a Casale, che sarebbe un ‘peccato’ non veder finire la stagione sul campo alla prima squadra nerostellata ma è altrettanto impensabile e improponibile che si possa andare avanti per mesi e fino a giugno a ‘far finta di scendere in campo’ solo perchè si trovano 18 ragazzi splendidi e coraggiosi, fieri di indossare quella casacca sui campi della Serie D, disposti a prolungare l’agonia di una società che, senza soluzioni vere, vedrà il sipario calare, comunque, a giugno.