Serie D
12 Marzo 2023
SERIE D FOLGORE CARATESE: Alberto Barazzetta, autore di una prestazione da vero top player
Si dispiegano e si richiudono in un moto perpetuo e affascinante. Qualche bambino ammira quelle di ferro, con la fronte schiacciata sul finestrino e lo sguardo sospeso. Le ali sono il cuore del volo, il simbolo della libertà e della leggerezza. Come si muovono le ali non si muove nessun altro. Vale tanto in biologia quanto in aeronautica ma soprattutto vale nel calcio dove le ali rappresentano l’estro che rivendica il suo spazio di fantasia e il suo momento di gloria. La Folgore Caratese pareggia una partita che sembrava maledetta, recuperando nel secondo tempo la Real Calepina. Un 1-1 che racconta di una squadra barricata in difesa e di una contendente in grado di volare sopra la fortezza avversaria proprio grazie ai suoi esterni offensivi: Barazzetta e Liberati.
Il primo tempo inizia con la Real Calepina in netta superiorità tattica e mentale. Disposti in un 4-3-1-2 gli uomini di Capelli trovano il gol nelle prime fasi della partita. Bertocchi segna al settimo minuto con la gioia di un difensore che si concede il lusso di un attaccante. La Folgore Caratese sembra essere in difficoltà, sotto il sole c’è chi alza lo sguardo sconsolato con il braccio ad asciugare la fronte. A sinistra, però, il classe 2002 Barazetta Alberto rimane concentrato. Guarda per terra, precisamente le sue scarpette. Sa che per quanto lui sia un’ala, la sua forza si trova in basso, proprio nei suoi piedi. La Folgore Caratese riparte aggressiva cercando di imporre il proprio gioco, schiantandosi però contro una squadra ben disposta e grintosa nella linea di centrocampo. Ne deriva un primo tempo spesso sporco, con giocate rischiose e quindi, a volte, velleitarie. Almeno finchè la palla non arriva sul lato sinistro del campo. Barazetta ripulisce ogni pallone, sgonfiandolo e nascondendolo tra i parastinchi. Quando punta l’uomo sembra di sentire lo strido di un’aquila, minaccioso e letale. Dai suoi piedi nascono le occasioni migliori dei primi 45 minuti. Al 37’ minuto inventa un passaggio delizioso, tra le linee, verso Valsecchi che strozza una conclusione che quasi diventa un assist per l’onnipresente Paltrinieri. Barazetta non riposa mai e pochi minuti dopo mette in area un altro cross pericoloso che per poco non arriva a destinazione, sulla testa di un compagno. Ad aiutarlo nelle sue pindariche acrobazie è soprattutto Calacoci che lo segue come un’ombra in grado però di slegarsi dalla sua sagoma e sovrapporsi con i tempi giusti. La Real Calapina, invece, soffre rintanata nella sua difesa. Prova a schierare una linea di trincea fatta di arcieri e catapulte per colpire Barazetta ed evitare sorprese dall’alto. Nel primo tempo la fortezza regge, non senza qualche rischio. A guidare la resistenza è soprattutto Pozzoni che amministra ogni reparto, recuperando palloni in tutte le zone del campo. Il dispendio fisico è molto e lo dimostra l’infortunio di Pozzoli, autore fin lì di una bella prestazione. Il cambio di Pozzoli causa slittamenti tattici e inversioni nelle disposizioni che hanno come fine proprio l’innalzamento della barriera. E’ ormai chiaro dunque che a Melosi serve un’altra ala per volare più in alto di prima.
Ancora fermo sull’1-0, il match sembra protrarsi come un lungo assedio fatto di manovre disperate e spesso frettolose. La differenza la fa però un cambio, proprio in avvio di ripresa. Melosi toglie Valsecchi e inserisce Liberati. Cambia un uomo e cambiano anche le posizioni: Liberati si annida sulla fascia sinistra, alto abbastanza da poter voltarsi di novanta gradi e vedere il compagno Barazetta dalla parte opposta, e Paltrinieri si accentra, giocando dietro a Hyka sulla trequarti. Ora le ali funzionanti sono due. Liberati plana sul campo dolce ma minaccioso portando una qualità sopraffina in grado di generare infinte possibili giocate. Barazetta ha finalmente un’altra aquila reale in grado di supportarlo mentre Paltrinieri capisce che lui, in quel volo, deve fare il passeggero. La Folgore Caratese inzia ad attaccare con maggiore convinzione, cercando di dare libero sfogo alla creatività degli esterni. Al 18’ Barazetta addormenta un pallone difficilissimo e lascia partire un cross basso che si spegne di poco sul fondo dopo aver attraversato l'intera rea di rigore. La Real Calapina sembra reggere, soprattutto perché chiudono gli inserimenti dei centrocampisti, disponendosi schiacciati sulla linea di difesa e fidandosi delle letture di chi si prende le responsabilità di accorciare. Lo fa molto bene il solito Pozzoni ma anche Quarena che sembra poter limitare i danni di un furibondo Barazetta. Al 31’, però, quest'ultimo si mette in proprio e rientra facendo slalom tra gli interventi difensivi, scarica al limite dell’area e Paltrinieri, molto più libero nella sua nuova posizione, insacca un pallone in buca d’angolo alla destra di Gherardi. Dal gol in poi è la Folgore a dettare i tempi di gioco, affidandosi soprattutto a Liberati che, puntando l’uomo con costanza e pericolosità, abbassa ulteriormente la linea difensiva avversaria che non riesce più a far ripartire la squadra. Al 39’ la Folgore Caratese sfiora ancora il gol con uno schema su punizione. Gli interpreti: Gulinatti, Ambrosini e Paltrinieri. Le due ali ora sembrano volare libere e la fortezza mostra le prime crepe ma, proprio prima del grande giro della morte, l’arbitro fischia tre volte e chiude la partita sul risultato di 1-1. La Folgore pareggia una partita sfortunata in cui crea molto più di quanto riesce a finalizzare. Qualche ritardo sui cross e qualche ultimo passaggio mal calibrato comporta un bottino magro. La Real Calepina, invece, esce dal campo con un risultato sofferto frutto di un reparto difensivo solido e roccioso negli interventi. Le ali della Folgore provano più volte a sfondare l’ultimo baluardo difensivo senza riuscire ad incidere. Rimane comunque un volo memorabile il loro, bellissimo esteticamente ma non in grado di trascinare l’intera squadra con sé.
FOLGORE CARATESE - REAL CALEPINA 1-1
RETI: 4' Bertocchi (R), 31' st Paltrinieri (F).
FOL.CARATESE (4-3-3): Ragone 6, Besana 6 (11' st Corna 6), Calacoci 7, Gualdi 6 (21' st Brucoli 5.5), Ambrosini 6, Arcidiacono 6 (21' st Bernacchi 6), Barazzetta 7.5, Valsecchi 6 (1' st Liberati 7), Hyka 6.5, Gulinatti 5.5, Paltrinieri 7. A disp. Aiello , Beye, Giugno, Sala, Corbo. All. Melosi 6.
REAL CALEPINA (4-3-1-2): Piacentini 6.5, Zappa 6 (24' st Ondei 6), Pozzoni 6.5, Cortesi 5.5 (39' st Duda sv), D'Amuri 6, Gherardi 6, Bertocchi 6.5, Chiossi 5.5 (41' st Mazzoleni sv), Raccagni 6, Quarena 6.5, Pozzoli 6.5 (41' Orsi sv). A disp. Fasolini, Lancini, Vavassori, Manenti, Bakalyar. All. Capelli 6.
ARBITRO: Nigro di Prato 6.
ASSISTENTI: Camilli di Roma 1 e Elisino di Ostia Lido.
AMMONITI: Besana (F), Chiossi (R), Bertocchi (R), Barazzetta (F).
FOLGORE CARATESE
Ragone 6 Non deve eseguire interventi particolarmente complessi ed è reattivo e coraggioso nelle uscite. Qualcosa da rivedere nei rinvii che spesso non trovano precisione ed efficacia.
Besana 6 Una partita giocata ad alti ritmi. Gli si richiede spinta e sacrificio in fase di ripiego e lui esegue con costanza e dedizione. L’ammonizione per simulazione è forse eccessiva.
11' st. Corna 6 Sostituisce il compagno stanco e sembra esserne la reincarnazione. Gioca mezz’ora attenta in cui lascia la fase offensiva al compagno Liberati, dedicandosi a quella difensiva con importanti chiusure e letture preventive.
Calacoci 7 Velocità. La fascia sinistra è il suo territorio e si diverte a correre e giocare di sovrapposizioni con Barazzetta. Appena finisce il divertimento in attacco lo si ritrova in difesa. Nel giro di qualche secondo passa da assaltatore a baluardo. Una vera e propria freccia.
Gualdi 6 Interessante prova tattica nel secondo tempo. Interpreta il ruolo del centrocampista d’inserimento alla perfezione con tagli obliqui che sorprendono per rapidità ed intelligenza. Viene servito forse troppo poco per incidere, nonostante tenti anche il tiro da fuori.
21' st Brucoli 5.5 Ingresso assolutamente non memorabile quello di Brucoli che ha il merito di fare legna in mezzo al campo. Manca troppo spesso la qualità per dare seguito al recupero palla. Resta un bel film d’azione a cui però manca il finale esplosivo. Peccato.
Ambrosini 6 90 minuti di controllo e amministrazione. Chiude quando serve chiudere e anticipa quando serve anticipare. Poco stimolato passa una domenica rilassante, sotto il sole, inserito in una solida linea difensiva.
Arcidiacono 6 Discorso simile al compagno di reparto. Si dedica soprattutto alla marcatura, stretta e opprimente come il caldo di agosto. Almeno per gli avversari, perché lui, in quel caldo, si gode il sole insieme al resto della difesa.
21' st Bernacchi 6 Comanda con il suo fisico imponente e spalleggia nelle poche occasioni avversarie, emergendo spesso come il sovrano assoluto della sfera. Un cambio azzeccato per sigillare la difesa e dedicarsi completamente alla ricerca del gol.
Barazzetta 7.5 Un giallo. Per il resto solo giocate talmente estreme da mettere in pericolo anche il cuore dei tifosi. È estremo nel puntare quando abbassa lo sguardo e rientra attraversando l’area di rigore da sinistra a destra, ed è estremo nel voler a tutti i costi dimostrarci come un classe 2002 sappia guidare una squadra intera. Ah, quasi dimenticavo. L’assist per il gol del pareggio è tutto suo.
Valsecchi 6 Non gioca la sua miglior partita e difatti rimane in campo per solo un tempo. Merita comunque la sufficienza perché ci mette tanta cattiveria in fase di accorcio. Sembra poco ma spesso è proprio il primo movimento di Valsecchi ad impedire la manovra veloce della squadra avversaria.
1' st Liberati 7 Tutto è buio. All’improvviso si accende una luce che illumina le panchine. Si alza Liberati. Il suo ingresso in campo è quanto di più maestoso possa essere raccontato. Decide di mostrarsi nella sua versione migliore, facendo sì che i tifosi accentrino gli occhi sui suoi piedi e poi sul numero dietro la maglietta. Inutile dirvi tutte le giocate di classe che ha mostrato in soli 45 minuti. Vi basti uno stop di petto su un campanile in grado di far traballare le gambe a due difensori contemporaneamente. Dopo il suo ingresso niente è più come prima.
Hyka 6.5 Guadagna un mezzo punto sopra la sufficienza perché, nonostante il numero 9 che ha dietro la schiena, gioca meglio lontano dall’area che al suo interno. Accorcia con i tempi giusti e smista palloni spalle alla porta verso gli ispirati esterni offensivi. Arriva spesso in ritardo sui cross rasoterra non riuscendo ad allungare di quel tanto che basta il piede. Lo separa dal gol soltanto un’unghia.
Gulinatti 5.5 A volte la fretta sorpassa la ragione e Gulinati rimane vittima dell’eccesso di foga. Non ha tutte le colpe perché l’eccessiva fretta è stato un problema di tutta la Folgore Caratese. È l’uomo delle palle inattive anche se oggi non riesce a dare precisione sulle sue palombelle. Al contrario eccelle nei recuperi palla e nei contrasti dove sfoggia una grinta invidiabile.
Paltrinieri 7 Non è il solito voto d’obbligo per il gol del pareggio. La sua è una prestazione da 7 come il numero del compagno di squadra Barazzetta che lo supporta, speculare, sulla fascia opposta. Nella ripresa viene spostato fisso al centro e con l’ingresso di Liberati trova libertà, ciò di cui ha bisogno per far respirare il piede e accompagnarlo, pulito, incontro alla palla.
All. Melosi 6 L’espulsione rimane una macchia sbiadita perché eccessiva e in parte ingiustificata. La squadra gioca un calcio propositivo che però passa soprattutto dalla bravura individuale degli esterni d’attacco che, accentrandosi, creano difficoltà alla difesa avversaria. Non riesce a imprimere nella squadra quella grinta in più che avrebbe consegnato i 3 punti ai suoi uomini.
REAL CALEPINA
Piacentini 6.5 Una questione di lucchetti. Piacentini chiude lucchetti e butta le chiavi. Perché la sua partita è descrivibile come 90 minuti di chiusure. Un vero e proprio buttafuori, soprattutto nel secondo tempo quando interrompe due azioni pericolosissime.
Zappa 6 Bravo tatticamente ma poco lucido in uscita. Svaria molto la sua posizione riuscendo spesso a farsi trovare tra le linee, senza però avere la giusta lungimiranza per innescare le ripartenze palla a terra della sua squadra.
24' st Ondei 6 Non riesce a far alzare il baricentro dei suoi. La squadra ormai sa che la grinta è padrona del risultato e che il campo si è ormai ridotto di molti metri. Si gioca tutti schiacciati e Ondei partecipa alla zuffa con carattere e carisma.
Pozzoni 6.5 Il migliore dei suoi. Sembra avere qualche fratello gemello in campo perché si fa trovare in ogni azione per accompagnare la manovra o per interrompere quella avversaria. Se escludiamo l’ipotesi del gemello nascosto allora rimane soltanto un’unica spiegazione. Polmoni e cervello.
Cortesi 5.5 Cerca di partire dall’esterno per allargare il gioco ma spesso finisce per isolarsi. C’è da dire che oggi arrivano pochi palloni puliti oltre la trequarti e questo non lo aiuta sicuramente. Tocca poche palle dunque ma la colpa della sua solitudine è più della squadra che dei suoi piedi. (39' st Duda sv).
D’Amuri 6 Discorso analogo per il compagno d’attacco di Cortesi. D’Amuri gioca una partita grintosa riuscendo a creare anche qualche occasione senza però riuscire a uscire dal generale annebbiamento del reparto offensivo. Ogni tanto accende i fendinebbia per dare luce, senza riuscire a scalfire una nebbia fitta come a Milano la mattina presto.
Gherardi 6 Inoperoso e soprattutto incolpevole sul gol avversario. Per la mole di gioco creata dai rivali avrebbe potuto essere una partita decisamente più stimolante. Ma alla fine arrivano pochi tiri in porta e quindi poche reali difficoltà.
Bertocchi 6.5 Il giallo gli costa il mezzo punto in meno in una partita iniziata con un gran bel gol. Gioca comunque in maniera concentrata dimostrandosi un ottimo gestore della palla. Quando la Folgore alza i ritmi va in sofferenza con il resto della difesa, riuscendo comunque a limitare i danni.
Chiossi 5.5 Fuori dal gioco in una partita in cui già, di gioco, ce ne è stato poco. La sua è una prestazione anonima che assume soltanto una sfumatura di colore. Il giallo acceso del cartellino preso. (41' st Mazzoleni sv).
Raccagni 6 Lo spirito d’iniziativa permette a un giocatore di caricarsi il pallone in spalla e condurlo verso la porta avversaria. Raccagni pecca in questo frangente perché offensivamente non riesce a spingere con costanza. Quando difende, invece, scopre un animo da leone, come se quando fosse sfidato, ritrovasse quella cattiveria per recuperare il pallone. Una partita dalle due facce, dunque, che si equilibrano su una modesta sufficienza.
Quarena 6.5 Il mezzo punto sopra la sufficienza è il giusto premio per una partita di grande fantasia tattica. Parte più alto riuscendo a trovare creatività e libertà di manovra, spesso scambiandosi con Pozzoni in un labirinto di movimenti. Quando Pozzoli esce viene sacrificato per difendere e lo fa spesso con intensità e grinta. Nella ripresa riesce a salire e a limitare, almeno in parte, l’estro di Barazzetta.
Pozzoli 6.5 Finché è in campo gioca mostruosamente bene. Ha una meta ben precisa in mente e la ricerca ogni volta che può. Il traguardo è la linea di fondo avversaria che annusa spesso in un andirivieni di corsa e ripiegamenti difensivi. Sostituito per via dell’infortunio.
41' Orsi 6 Sembra entrare col piglio giusto per spaccare la linea difensiva. Si inserisce spesso, ma senza la facilità che ha un coltello nel tagliare il burro. Con il passare dei minuti il burro si fa cemento e anche Orsi finisce per dedicarsi alla fase difensiva collettiva.
All. Capelli 6 L’avvio di partita è di quelli frizzanti e sorprendenti, tanto nel gioco quanto nell’agonismo. La partita però si mette ben presto in salita e i suoi si riducono ad erigere un muro davanti all’area di rigore abbandonando le punte a una solitaria passeggiata su se stessi. Nel secondo tempo non riesce ad incidere con i cambi e alla fine porta a casa un pareggio che sa di vittoria.
ARBITRO
Nigro di Prato 5 L'espulsione all'allenatore Melosi della Folgore Caratese sembra eccessiva. Per il resto sembra sbagliare molti fischi non riuscendo sempre a controllare una partita a tratti nervosa.
All.Melosi (F): «Non mi sono piaciuti i primi 20 minuti nonostante di solito in casa partiamo benissimo. Siamo forse partiti un po' contratti per l'importanza della partita probabilmente. Poi però la partita l'abbiamo fatta solo ed esclusivamente noi. Abbiamo avuto due occasioni clamorose nel primo tempo e nel secondo trovato il gol. L'arbitraggio è stato scandaloso, mi spiace ma devo dirlo. Prevenuto dall'inizio alla fine specialmente con la nostra panchina, infatti mi ha espulso nonostante avesse parlato il secondo».
All.Capelli (R), oggi ha osservato dalle tribune i suoi: «Noi sapevamo che loro erano bravi nell'uno contro uno con gli esterni, abbiamo provato a contenerli e lo abbiamo fatto bene soprattutto nel primo tempo. Nel secondo tempo abbiamo fatto più fatica invece, però abbiamo concesso poco, il tiro è infatti arrivato da fuori area, tutto sommato la prova difensiva è stata buona. Abbiamo preso un gol evitabile. Andiamo via con un punto importante e il morale alto. offensivamente abbiamo provato a giocare anche se siamo stati impreco nell'ultimo passaggio. Sfortunatamente sono spesso i secondi tempi a cambiare l'aspetto delle partite ma i ragazzi hanno lavorato bene».