LAVAGNESE SERIE D - Giacomo Avellino si è ritirato la scorsa stagione e in quella attuale aveva iniziato come allenatore in seconda, ora sarà lui a guidare i bianconeri
Niente ritorno da Varese da avversario. Al suo posto ci sarà una bandiera del club in anni recenti. La Lavagnese, nel Girone A di Serie D, ha deciso di interrompere il rapporto con Giorgio Roselli, un tecnico che fino a poco tempo fa sembrava saldo al timone della squadra. Una sorta di fulmine a ciel sereno dal momento che i liguri erano reduci da 2 vittorie consecutive e potevano puntare ad un onorevole 6° posto come piazza con cui concludere il campionato.
UN ADDIO MATURATO TRA LE RIGHE L'addio di Roselli non è stato un fulmine a ciel sereno, ma il risultato di un progressivo distacco strategico. Nonostante un anno ricco di soddisfazioni (sono state anche raggiunte le semifinali di Coppa) e un percorso condiviso con entusiasmo, le divergenze tattiche e strategiche sono emerse come nuvole all'orizzonte, rendendo inevitabile la separazione. La società, capendo di non poter contare sull'esperto tecnico anche per la prossima stagione, ha deciso di darci un taglio da subito. Un cambio di panchina che, come un terremoto, scuote gli equilibri tecnici della Lavagnese, ma che potrebbe aprire nuove opportunità per il tecnico uscente, dato in odore di passare al Vado nella prossima stagione.
GIACOMO AVELLINO: DALLA SECONDA LINEA AL CENTRO DEL PROGETTO A raccogliere l'eredità di Roselli sarà Giacomo Avellino, una figura che non ha bisogno di presentazioni all'interno della società viste le oltre 450 presenze in 15 anni di militanza in bianconero. Ex capitano, in campo fino alla scorsa stagione 2023-2024, e attuale allenatore in seconda, Avellino (classe 1985) rappresenta la scelta della continuità e della tradizione. Il suo passaggio alla guida tecnica principale è un segnale chiaro: la Lavagnese intende mantenere una linea di coerenza e stabilità all'interno del suo progetto. Avellino, con il suo carisma e la sua conoscenza profonda della squadra e del club, avrà il compito di dimostrare che la continuità può essere la chiave per il successo.
COSA SIGNIFICA QUESTO CAMBIO PER LA SQUADRA L'avvicendamento in panchina non è solo un cambio di allenatore, ma un vero e proprio segnale delle ambizioni societarie. Avellino eredita una squadra reduce da un periodo positivo, e la sua sfida sarà quella di gestire le aspettative in questo finale di stagione. La società ha voluto ringraziare pubblicamente Roselli per il lavoro svolto, un gesto di eleganza che testimonia il rispetto istituzionale, pur nell'inevitabile discontinuità. A questo punto l'esperienza come ex capitano potrebbe rivelarsi un'arma vincente, in grado di infondere fiducia e determinazione nei giocatori. Tuttavia, la pressione sarà alta: i tifosi si aspettano risultati e la società ha chiaramente indicato che le ambizioni sono alte.
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