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Il pungiglione

Allegri-Mourinho-Simeone: a voi la storia! Ai giochisti dell'ultima ora, solo qualche momento di gloria

Un dibattito che non smette mai di appassionare, proviamo ad andare oltre le semplici chiacchiere da bar

Allegri-Mourinho-Simeone: a voi la storia! Ai giochisti dell'ultima ora, solo qualche momento di gloria

Oggi, gli allenatori nel calcio vengono riconosciuti con il loro nome, cognome, ma soprattutto con i numeri dell'inutile modulo di gioco da loro utilizzato. Diciamolo subito ai presidenti sapientoni, catapultati nel calcio per caso che abboccano a quei numeri sparati come ambo, terno, quaterna, cinquina pensando che possano uscire sulla ruota vincente del campionato, o delle coppe così da fare man bassa di denaro e trofei.

 

No, miei cari presidenti, non esiste un sistema di gioco e una tattica vincente, se ci fossero, le praticherebbero tutti, e tutti passerebbero alla cassa. Il calcio, nel tempo ha dimostrato che non esiste una strategia che consente di vincere ad una squadra formata da calciatori mediocri. Sono le abilità dei giocatori, che fanno la differenza nel calcio, il 3-5-2 dell'Inter campione d'Italia  è uguale al 3-5-2 del Frosinone in lotta per non retrocedere. Nella sostanza, le diversità tattiche, sono mode che seguono una squadra vincente del momento, e poi qualche tempo dopo abbandonate. Il risultato si diverte a veder salire i tattici su un modulo e poi vederli saltare giù per cavalcarne un altro. Tre allenatori, tra i più vincenti, e  più pagati al mondo: Simeone, Mourinho, Allegri accusati di pessimo gioco, anzi, di più, li accusano di voler uccidere qualunque idea di gioco degli avversari. Essi, non capiscono cosa voglia dire proporre  un calcio spettacolare e poi perdere. I tre mister, pluri decorati, con le loro squadre hanno vinto tanto, e tanto vinceranno ancora. Il non voler prendere gol è la migliore espressione di una loro filosofia dove il  loro punto centrale è il "risultato". Aspettare gli avversari nella propria metà campo, costringerli ad attaccare in spazi molto ristretti, per conquistare alle loro spalle praterie enormi per il mai morto San-Contropiede. 
Questa strategia studiata, obbliga gli avversari ad occupare il campo che loro vogliono, così da lasciare  ampi spazi a disposizione di veiocisti, i quali, possono sprintare liberamente e timbrare il cartellino del gol. Subire volontariamente il gioco degli avversari, far credere di essere in difficoltà, e poi tirare fuori dal cilindro, al momento giusto, il campione di turno sempre in agguato, il quale va in gol e tanti saluti. Tutto ciò non è arretratezza ma è una moderna tattica geniale.I tre fenomeni con ancora tanto da dare sono diventati un mito per tanti. I loto comandamenti: non subire gol, e riconoscere che sono i campioni dal gol facile, e non loro a fare la differenzaAi tanti giovani allenatori Italiani (detti emergenti) ancora non vincenti nemmeno di una coppa Primavera lasciano la "covercianità" delle idee dove si cerca prima la prestazione, poi il risultato. Chi, con giocatori modesti, pensa di imitare il guardiolismo vincente e apprezzato in tutto il mondo capirà a proprie spese che non è possibile. A loro solo qualche momento di gloria, al trio Simeone-Mourinho-Allegri storia. 
Nelle prime squadre si gioca solo per VINCERE. 
Nei Settori Giovanili per creare forti professionisti del calcio.
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