Under 15 Femminile
27 Giugno 2024
Fa male perderlo così all'ultimo, perderlo di un gol, non riuscendo a fare per la prima volta ciò che in tutto l'anno ti è sempre venuto naturale. Fa male ed è un po' ingiusto, in fondo, che una squadra così forte, così bella, debba vedere la sua stagione risolversi in un'unica partita "vera". O quasi. Non è da dimenticare il doppio confronto col Milan che, soprattutto al ritorno, ha fatto venire qualche brivido alle giallorosse. Quello con la Pro Sesto è stato comunque un esame superato, ma poi? Ecco allora che può capitare di smarrirsi quando per la prima volta guardi negli occhi la sconfitta, quando la paura ti blocca le caviglie e le ginocchia, costringendoti a guardar festeggiare il tuo avversario. Queste ragazze meritano sicuramente qualcosa di più di questo. Meritano di incontrarla prima questa paura, attraverso una stagione più consistente. Così da imparare a gestirla, a conoscerla, a superarla. Così da forgiare nel cuore e nei muscoli le calciatrici di domani. Vale per la Roma, vale per la Juve, vale per tutte quelle che credono in questo magnifico movimento. Comunque grandi ragazze. Qui finisce, per ora. Da qui si ripartirà subito con indosso la vostra maglia dei sogni.

ROMA
Pezzi 7 Oliva le si materializza davanti ispirata da Campi. L'incubo di ogni portiere; uno contro uno, il coltello dalla parte della lama. Lei mantiene il sangue freddo, disarma l'avversaria e conserva l'1-1. Nessun altro errore vero, Grigolo calcia qualcosa più di un rigore in movimento. Tra le migliori della Roma in questa finale così amara.
Andreangeli 7 Discreta nella prima parte della finale. Molto meglio col passare dei minuti, soprattutto da quando eredita la fascia di capitano. Prova a guidare l'assalto anche dalle retrovie, si proietta in avanti duettando con la mediana in una delle giocate più entusiasmanti. Ma stavolta non basterà.
Cacace 6.5 In teoria difensore di destra, in pratica dovunque la porti il cuore e l'istinto. Viola Cacace è una delle giocatrici più forti d'Italia, lo ha dimostrato con la maglia della Nazionale, eppure il calcio non perdona nemmeno i numeri uno. Quella palla sporcata male sui piedi di Garbin peserà; l'azione continua, il gol non arriva soltanto per il suo errore ma anche per la voragine che si crea al centro dell'area. Eppure quanto peserà, e forse la condizionerà un po'. Oggi la farà triste, domani sarà una piccola cicatrice che la renderà ancora più vincente.
Tesolin 7 Da premiare per la fierezza, per l'orgoglio, per la schiena dritta. Un'eroina pronta ad affrontare tutto, anche la sconfitta. Tanti duelli vinti, tanti palloni respinti via, qualche ammaccatura nella corazza da gladiatore. Ma era la gara della vita, impossibile pensare di uscirne senza macchia. (17' tt Leopardi 6)
Pietrantoni 6.5 Dalla cintola in su qualcosa si rompe nell'incantesimo giallorosso. La Juve è un blocco di granito, per scalfirla servono pazienza e lucidità, cose che stavolta alla Roma sono mancate. Qualche buono spunto da Pietrantoni, tanti colpi rimasti in canna per un contributo complessivo buono, ma non eccezionale come tante altre volte.
16' st Ambrosi 6.5 Una delle mosse di Cossa. Dentro una punta per un'esterna con Ottaviani che si abbassa a sinistra. Cambiano le interpreti, non il sistema, e purtroppo per la Roma neanche i risultati sul campo. Lei ci prova ed è davvero apprezzabile, ma le offensive giallorosse finiscono sempre per rimbalzare sulla difesa bianconera.
Grilli 6 Il capitano, forse tra quelle che meno sono riuscite a esprimersi come sanno. La morsa di Rosso e Marinotto è forte, lei prova a destreggiarsi, a lottare, a esibire la sua classe anche, con giocate volanti di fino. Un centravanti però deve arrivare al tiro, e vuole arrivare al gol. Se non ce la fa sono ombre e nubi, se poi la partita è la più importante della propria giovane e luminosa carriera, la delusione non può che essere tanta.
1' tt Crotti 7.5 C'è un filo diretto tra Tolentino, Milano e Torino per seguire questa partita: uno in tribuna, uno in campo a fare le foto, tre dislocati in due redazioni su altrettante regioni. A un certo punto però tutti pensiamo e diciamo la stessa cosa: "Ma quanto è forte questa 20 che è entrata?"
Ottaviani 7 La più attesa, come tutti quelli che portano quel 10 giallorosso sulle spalle. Un nome che fa venire in mente la grandezza dell'Impero Romano, in campo una ragazzina che è diventata un simbolo del calcio femminile. Parte con qualche piccolo ricamo, cresce nelle trame e nelle idee, regala una fiammata che incendia la fascia e costringe Mallardi a fare Mallardi.
Grigoli 7 Ironia della sorte, si getta alla disperata per provare a tappare qual buco lasciato alla sua quasi omonima, ma arriva una frazione di secondo troppo tardi. Una partita oscura e tenace, per lei, in mezzo al campo. Arrichita da quel bolide nel primo tempo che resterà una delle poche occasioni per la Roma. (31' tt Marziale sv)
Grassi Chiara 6 Le fasce sono state forse, più di altre zone, l'ago della bilancia. Abbondanza e Garbin contro Chiara Grassi e Petrantoni. Il duello, stavolta, lo vincono le bianconere. Come per la compagna ci sono le intenzioni, meno la pratica e la riuscita delle stesse.
16' st Grassi Giulia 6.5 Come Chiara, con un pizzico di intensità in più anche sulla scorta del maggior campo e iniziativa lasciati da una Juve in gestione, che canta la ninna nanna alla partita.
All. Cossa 6.5 Mastica amarissimo, ed è normale e comprensibile. Anche perché la Juve l'aveva già battuta due volte quest'anno, e la sua era senza dubbio una squadra da Scudetto. Non è però un verdetto bugiardo, quello del campo. La sua Roma poteva, e doveva, fare sicuramente meglio di così.