Tornei
18 Ottobre 2024
Mario Morella, fondatore del CSL
Senza tanti giri di parole in settimana è arrivato il comunicato del Comitato società lombarde. Un'associazione organizzata e gestita da Mario Morella che lancia un grido di allarme su quanto sta avvenendo in questo periodo in cui il Comitato Regionale Lombardia è completamente allo sbando. Da una parte Sergio Pedrazzini, uscito vincitore dall'urna, che non sembra riuscire a trovare il bandolo della matassa, dall'altra la squadra di consiglieri, anch'essi legittimati dal voto delle società, che come Penelope di giorno costruisce e di notte smonta. Di questo passo si va dritti dritti verso il commissariamento.
Alle società però di queste beghe importa poco, è indispensabile che ci sia un governo, un buon governo, se avete a cuore le società. Se invece avete a cuore solo la vostra poltrona allora siete sulla strada giusta. Quello che però denuncia Mario Morella è un segnale preoccupante a cui va dato un seguito.
Questo il testo integrale del comunicato stampa.
Il CSL desidera esprimere la propria preoccupazione riguardo a questa pratica irresponsabile che si sta diffondendo nel settore giovanile Lombardo della FIGC. Organizzare tornei e amichevoli senza ottenere l'omologazione necessaria e senza le dovute autorizzazioni per la vendita di alimenti e bevande è non solo illegale, ma pone in pericolo la salute e il benessere dei partecipanti, in particolare dei giovani atleti e del pubblico.
Non possiamo ignorare il rischio che comporta l'attività di coloro che, agendo al di fuori della legalità, mettono in pericolo la vita stessa degli sportivi. La pratica di richiedere pagamenti "poco regolari" per organizzare eventi sportivi non autorizzati è inaccettabile e dannosa per l'intera comunità sportiva.
Inoltre, l'apertura di punti ristoro senza le necessarie autorizzazioni igienico-sanitarie per la somministrazione di cibi e bevande è un ulteriore motivo di preoccupazione. La sicurezza alimentare è un aspetto fondamentale da garantire in qualsiasi evento, soprattutto quando coinvolge atleti e partecipanti di tutte le età.
Il CSL invita tutti coloro che sono coinvolti nell'organizzazione di eventi sportivi a rispettare le regole e le normative vigenti, a garantire la sicurezza e il benessere di tutti i partecipanti e ad agire in modo etico e responsabile. Solo attraverso il rispetto delle leggi e delle buone pratiche possiamo assicurare un ambiente sicuro e salutare per la pratica dello sport ai nostri atleti.
Chiediamo alle autorità competenti (FIGC SGS Lombardia – CRLombardia) di vigilare attentamente su tali pratiche illegali e di adottare le misure necessarie per prevenire situazioni che mettono a rischio la salute pubblica e l'integrità degli eventi sportivi. La collaborazione tra tutte le parti coinvolte è essenziale per garantire la legalità e la sicurezza in ambito sportivo.
Il CSL si impegna a promuovere la legalità, la trasparenza e il rispetto delle regole nel mondo dello sport e a sostenere iniziative volte a garantire un ambiente sano e protetto per tutti gli atleti e gli appassionati.
REGOLAMENTO FIGC PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DI ABUSI, VIOLENZE E DISCRIMINAZIONI
Art. 1 - Finalità
1. La FIGC e le sue Componenti si conformano alle disposizioni di cui al d.lgs. n. 36 del 28 febbraio 2021, al d.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021 nonché alle disposizioni emanate in materia dal CONI, dalla UEFA e dalla FIFA e adottano ogni necessaria misura per favorire il pieno sviluppo fisico, emotivo, intellettuale e sociale delle atlete e degli atleti, la loro effettiva partecipazione all’attività sportiva nonché la piena consapevolezza di tutti i tesserati in ordine a propri diritti, doveri, obblighi, responsabilità e tutele.
2. La Federazione Italiana Giuoco Calcio (di seguito “FIGC”) uniforma la propria organizzazione, nonché gli organi e le strutture federali, ai Principi Fondamentali per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione adottati dall’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding.
3. Il presente Regolamento disciplina le procedure e le misure di prevenzione e di contrasto verso ogni condotta di abuso, violenza o discriminazione, comunque consumata in ogni forma, anche omissiva.
Art. 2 - Ambito di applicazione
1. Il presente Regolamento si applica alle Società e ai tesserati della FIGC.
2. Ai fini del presente Regolamento, assumono rilievo le condotte tenute nell’ambito dell’attività federale e/o connesse all’attività federale, ivi compreso lo svolgimento delle attività sportive.
3. Le condotte di abuso, violenza e discriminazione, come previste dal successivo art. 4, sono rilevanti a prescindere dalle modalità con le quali vengono consumate, sia di persona sia tra mite modalità informatiche, sul web e/o attraverso messaggi, e-mail, social network, blog, programmazione di sistemi di intelligenza artificiale e altre tecnologie informatiche.
Art. 3 - Diritti dei tesserati
1. Tutti i Tesserati della FIGC (di seguito “tesserati”) hanno il diritto fondamentale di essere trattati con rispetto e dignità, nonché di essere tutelati da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, indipendentemente da etnia, con finzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva.
2. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei soggetti di cui al comma 1 costituisce un valore prevalente rispetto al risultato sportivo e, pertanto, detti soggetti hanno il diritto a svolgere l’attività sportiva in un ambiente consono e degno, nonché rispettoso dei diritti della personalità e della salute.
3. Chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva è tenuto a rispettare i già menzionati diritti.
Scrivere e non controllare non serve a nulla.