Torneo WM
19 Giugno 2023
L'Accademia Pavese festeggia il premio "Organizzazione di gioco"
Domenica 11 giugno si è disputata presso il Centro Sportivo del Bovisio Masciago la terza edizione del torneo WM, riservato ai Pulcini 2012 nella formula 7 contro 7. Il torneo prende spunto dal modulo calcistico dinamico inventato da Chapman nell’Arsenal anni degli anni 20 del secolo scorso, e portato al successo internazionale dal Grande Torino e dall’Austria di Meisl, dove la difesa a 3, che ha caratterizzato la recente finale di Champions League di Istanbul, alimenta un dinamismo di ruoli e posizioni che esalta l’intelligenza tattica del singolo. Celebrando l’idea di calcio che piace all’organizzatrice Caterina La Malfa con la sua Football Vintage 1976.
Il tabellone era di quelli che non passano innosservati. Partecipavano al torneo squadre di rilievo Nazionale come Torino, Hellas Verona, Sudtirol, Lecco, Lugano; squadre professionistiche come Renate, Pro Sesto; dilettanti di alto livello come Accademia Inter, Accademia Pavese, Alcione e i padroni di casa del Bovisio Masciago. Dodici squadre da leccarsi i baffi, che coprono quasi tutto il Nord Italia (Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto) pronte ad affrontare un calendario fitto fitto di partite dalle 9 alle 18, divise in due gironi su due campi dove si sono scontrati a ciclo continuo quattro squadre, con una pausa pranzo tecnica di un'ora e mezza. Secondo lo stile dell’organizzatrice Caterina La Malfa, che con la sua Football Vintage 1974 punta su «fare giocare a calcio i ragazzi perché quello che fa la differenza per crescere è tanto campo». Una maratona di 38 partite che scatenano adrenalina per un totale di quasi 800 minuti effettivi di calcio ad alta intensità.
Perché il commento è unanime da parte di tutti i tecnici presenti, da Matteo Violante del Torino a Fabio Lorenzoni del Sudtirol a Luca Levorin del Lugano: nessuna sostanziale differenza tra le squadre dal punto di vista di intensità e agonismo, sono state tutte partite combattute e aperte, con un livello insolitamente alto anche nelle dilettanti, che senz’altro in Lombardia si rivelano più competitive e organizzate rispetto ad altre Regioni. Ma in tutto questo clima intenso e festante, una frase ha risuonato angosciosa al termine di ogni partita “A che punto siamo in classifica?”.
E invece il grande assente nei tornei della Football Vintage 1976 (l’anno memorabile del mondiale d’Argentina, con il calcio totale di Cruijff e compagni) è proprio la classifica: nessun vincitore, perché la sfida sia solo quella del singolo risultato, del gol in più rispetto agli avversari, del calcio libero e totale per chiudere la strada agli attaccanti avversari e mettere in condizione i propri di gonfiare la rete. Le giovani menti plasmate già da anni di scale, posizioni, primo-secondo-terzo posto si concentrano sulla competizione congelata in una classifica, da scalare per affrontare quarti, ottavi, semifinali, finali. Sembrano poter valutare solo con questo criterio il loro valore. «Mi piacerebbe invece che alla fine della partita chiedessero prima “Come ho giocato? Dove posso migliorare?» commenta Caterina «perché la crescita del movimento sportivo di un Paese passa solo per la pratica, per le ore di calcio giocato, per la qualità della singola prestazione». Proprio per sottolineare questo aspetto, il torneo WM 2023 introduce per la prima volta 3 premi speciali: il gol più bello; la parata migliore; la migliore organizzazione di gioco.
La proposta piace agli allenatori e concentra gli atleti sulla loro performance, valutata da un team segreto di osservatori che esamina tutte le partite. Sulla teoria tutti i tecnici sono d’accordo: «Noi tecnici siamo tutti d’accordo che il risultato finale è quello che conta meno per noi formatori» conferma Lorenzoni del Sudtirol; «Benissimo assenza di classifica, così i ragazzi si divertono senza stress» conferma Daniele Marchi, leggendario tecnico dei pre-Esordienti dell’Hellas Verona; «una mentalità che ci sta, quella di non avere classifica» concorda Matteo Soresini dell’Accademia Pavese.
Alla fine le premiazioni sanciscono la gioia e ricompensano la fatica di tante ore di calcio giocato, assegnando a ogni squadra la sua targa attorno a cui radunarsi per la foto collettiva.
E regalano 3 esplosioni di entusiasmo: il miglior gol celebra la rovesciata acrobatica di Rafael Francesco Rodriguez Cervetti del Torino; la miglior parata è quella di slancio di Leonardo Meroni portiere col numero 12 del Renate; la miglior organizzazione di gioco fa esplodere la festa e l’orgoglio dell’Accademia Pavese. A confermare che la competitività si può sviluppare in un modo diverso rispetto alla mera classifica, premiando il singolo gesto tecnico, e stimolando un modo più ampio e profondo di valutare la qualità del calcio, aldilà del risultato.