Allenatore sincero sui giocatori della sua squadra
23 Dicembre 2024
Conferenza stampa di un allenatore sincero
di Cesare Caustico
Ogni domenica, dopo ogni partita, assistiamo al triste spettacolo delle conferenze stampa calcistiche. Domande vuote, risposte prevedibili e una marea di cliché: "Abbiamo dato tutto", "È stata una partita difficile", "Guardiamo partita dopo partita". Queste interviste non sono più semplicemente noiose; sono diventate un insulto all’intelligenza collettiva.
Ma un giorno, un allenatore immaginario, il tecnico Walter Schietti (soprannominato affettuosamente "Il Brutale"), ha deciso di abbandonare la diplomazia e rispondere solo con la verità. Quella verità scomoda, a volte amara, che nessuno osa dire.
Io, Cesare Caustico, giornalista che detesta le banalità come i tifosi odiano gli arbitri incapaci, ero lì per documentare questo storico momento. Ecco com’è andata la sua prima conferenza stampa post-partita.
Cesare Caustico: "Mister, cosa non ha funzionato oggi?"
Walter Schietti: "Per cominciare, il riscaldamento. I miei giocatori sembravano un gruppo di turisti al mare. Poi c’è il problema che giochiamo come se il calcio fosse uno sport da tavolo, senza contatti. Infine, ci siamo dimenticati che per vincere bisogna tirare in porta, non passarla indietro fino al portiere per venti minuti. Insomma, non ha funzionato niente, ma almeno ci siamo impegnati nel farlo sembrare spettacolare."
Cesare Caustico: "Cosa pensa del rigore sbagliato?"
Walter Schietti: "Penso che il nostro rigorista dovrebbe seriamente considerare il curling come nuovo sport. Lì, almeno, non si deve mirare una porta. Sbagliare è umano, ma fare il cucchiaio sullo 0-0 nel derby… beh, quello è genio o follia. Nel nostro caso, follia."
Cesare Caustico: "Come giudica la prestazione della squadra?"
Walter Schietti: "Giudico che i tifosi che ci seguono dovrebbero essere premiati con una medaglia al coraggio. Oggi abbiamo dato spettacolo, ma purtroppo era la versione teatrale di una tragedia greca. Abbiamo corso tanto? Sì, ma senza sapere dove andare. È come fare jogging in un labirinto."
Cesare Caustico: "Ha intenzione di cambiare modulo?"
Walter Schietti: "Certo! Non appena trovo un modulo che permetta di giocare con undici portieri, perché a quanto pare è l’unico ruolo che i miei giocatori conoscono. Scherzi a parte, potremmo anche giocare col 2-2-6: almeno darebbe un po’ di pepe alle partite."
Cesare Caustico: "Cosa pensa dell’arbitraggio?"
Walter Schietti: "L’arbitraggio? Ah, una prestazione di alto livello… per una partita di rugby. Ma non mi lamento: se noi avessimo giocato un decimo di quanto ha corso l’arbitro, probabilmente avremmo vinto 3-0."
Cesare Caustico: "Un commento sui tifosi che hanno fischiato a fine partita."
Walter Schietti: "Hanno ragione. E se non fossi stato io a guidare questa squadra, avrei fischiato anche io. Anzi, li invito alla prossima partita a portare cartelli ironici: almeno ci facciamo due risate."
Cesare Caustico: "Come prepara la prossima partita?"
Walter Schietti: "Con tanta meditazione e una bottiglia di buon vino. E poi, con una serie di video motivazionali per i miei giocatori. Stavo pensando di iniziare con un documentario sui leoni che cacciano, così magari capiscono che per vincere serve mordere. Per ora, sembrano più dei panda in cattività."
Il tecnico Schietti è già stato ribattezzato "l'allenatore più pericoloso del mondo". Con le sue risposte, ha conquistato tifosi e appassionati, ma ha anche irritato presidenti e giocatori. La sua filosofia? Basta coperture, ipocrisie e frasi fatte.
Perché, in fondo, il calcio è passione, emozione e anche un pizzico di ironia. Forse, se tutti fossero un po’ più onesti, torneremmo a parlare di calcio in modo autentico. Ma fino ad allora, ci accontenteremo delle domande di Cesare Caustico e delle risposte di Schietti, il re della sincerità.