Cerca

Umorismo

22 gennaio 2025: Giornata Mondiale della Riunione Inutile

Un modo per riflettere (e sorridere) su situazioni quotidiane

22 gennaio 2025: Giornata Mondiale della Riunione Inutile

Un modo per riflettere (e sorridere) su situazioni quotidiane

22 gennaio 2025: Giornata Mondiale della Riunione Inutile

Oggi celebriamo una delle piaghe più diffuse e sottovalutate del mondo moderno: la riunione inutile. Una giornata per riflettere su tutte quelle ore della nostra vita che avremmo potuto impiegare meglio, tipo guardare asciugare la vernice o imparare il kazoo, e invece le abbiamo dedicate a interminabili discussioni che non portano a nulla.

Secondo uno studio di “Ufficio & Co. Research”, l’80% delle riunioni potrebbe essere sostituito da un’email. Un’email ben scritta, chiara, magari con un allegato Excel per i più audaci. Ma no, perché usare la tecnologia quando possiamo riunirci in cerchio e perderci in discussioni che potrebbero tranquillamente essere evitate?

C'è sempre quel collega che, sul punto di chiudere la riunione, pronuncia la frase fatale: “Posso aggiungere solo una cosa veloce?”. Il terrore si diffonde nella stanza, e capisci che “veloce” è un concetto molto relativo. Un minuto dopo, sei intrappolato in un dibattito surreale su dettagli che interessano a nessuno, nemmeno al collega che li ha proposti.

Ma perché esistono le riunioni inutili? Forse per soddisfare quel bisogno primordiale di sentirci importanti. Una riunione ti dà l’illusione di fare qualcosa di significativo, anche se in realtà stai solo annuendo automaticamente mentre pensi a cosa ordinare per cena. Oppure è una forma di allenamento per la pazienza, un’opportunità per testare i tuoi limiti senza urlare frasi come: “Ma perché siamo ancora qui?”.

Se ogni minuto sprecato in riunioni fosse un albero piantato, oggi vivremmo in una foresta pluviale così rigogliosa che i documentari di David Attenborough non basterebbero per coprirla tutta. E invece, eccoci qui, con la nostra solita flora aziendale: piante finte negli uffici e deserti di produttività.

Quindi, come si celebra questa giornata? Spegnendo il proiettore, ignorando gli inviti a meeting che non servono e, soprattutto, concedendoci un minuto di silenzio per tutte le ore perse. Però attenzione: che il minuto di silenzio non si trasformi in un'altra riunione per decidere come osservarlo.

Un consiglio per concludere? Da oggi, prima di convocare una riunione, chiediamoci: “Potrebbe essere un’email?”. E se la risposta è sì, scriviamola. E se proprio non resistiamo, almeno ricordiamoci di non essere quel collega che dice: “Solo un’ultima cosa veloce”.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter