Calcio giovanile e mentalità
10 Febbraio 2025
L'insonnia è nemica del calcio
Se stai leggendo questo articolo, significa che sei sveglio. E se sei sveglio a quest'ora, probabilmente qualcosa non va. Magari hai giocato una partita e l'adrenalina ti tiene ancora su di giri, o forse sei solo vittima del classico "ancora cinque minuti e poi dormo" scorrendo reel su Instagram. Comunque sia, fermati un attimo. Respira. Rilassati. Perché se vuoi diventare un campione (o almeno alzarti senza sembrare un panda in letargo), il sonno è il tuo miglior alleato.
Conosci il palinsesto delle repliche TV meglio del tuo allenatore.
Hai più messaggi vocali notturni che goal in stagione.
"Ancora un episodio e vado a dormire" è la tua bugia preferita.
Quando la tua sveglia suona, in realtà non hai ancora chiuso occhio.
Ti chiedi se il bar sotto casa faccia abbonamenti mensili per la colazione all'alba.
Prova questo: chiudi gli occhi (non per sbirciare il telefono, sul serio). Inspira profondamente, conta fino a quattro, trattieni il respiro per altri quattro secondi, poi espira lentamente per sei secondi. Ripeti fino a quando il pensiero "cosa sto facendo della mia vita?" lascia spazio a "forse dovrei dormire davvero".
Cristiano Ronaldo segue il metodo dei micro-sonni. LeBron James dorme fino a 12 ore al giorno. Roger Federer? Dieci ore fisse. Morale della favola: mentre tu scrolli TikTok fino alle 3, i migliori si stanno ricaricando come smartphone.
Scrollare Instagram e guardare highlights fino all’alba.
Giocare alla Play pensando "solo una partita" (non ci crede nessuno, neanche tu).
Bere caffè a mezzanotte perché "tanto non mi fa effetto".
Pensare troppo alla partita sbagliata della scorsa settimana (se non l’hai risolta in campo, non lo farai a letto).
Ora spegni tutto, respira e dormi. Il calcio si gioca meglio di giorno, fidati.