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Storie di calcio

Il falegname della Brianza che è diventato stella della Champions League

Sei tu il prossimo Moreno Torricelli? Un esempio che ogni giovane calciatore deve seguire

Il falegname della Brianza che è diventato stella della Champions League

Sei tu il prossimo Moreno Torricelli? Un esempio che ogni giovane calciatore deve seguire

C’era una volta un falegname che diventò re

C’era una volta un ragazzo che scolpiva il legno in un mobilificio della Brianza. Poche certezze, tanta fatica, mani ricoperte di segatura e la voglia di correre dietro a un pallone anche quando la stanchezza bussava alle porte. Quel ragazzo si chiamava Moreno Torricelli. Nessuno lo avrebbe definito un predestinato, ma la storia ci ha insegnato il contrario.


Il lavoro prima di tutto

Quando il giorno si faceva buio e le sirene del mobilificio si spegnevano, Moreno infilava le scarpe da calcio e correva sul campo della Caratese, squadra di Serie D. Niente riflettori o telecamere, solo la passione per un sogno coltivato nei ritagli di tempo. In quel periodo, la vita gli chiedeva più sudore che gloria: non aveva un procuratore famoso, non faceva parte del mondo patinato delle giovanili di squadre blasonate. Lavorava e si allenava con la stessa grinta, senza mai arrendersi.


L’occasione che nessuno si aspettava

Poi arrivò il giorno dell’amichevole con la Juventus. Per i bianconeri, una semplice sgambata estiva. Per Moreno, l’opportunità di mostrare cosa significa giocare con il cuore, anche quando tutto sembra già scritto. Corse, lottò e non ebbe paura di entrare su ogni pallone come fosse l’ultimo. L’occhio di qualcuno — forse il destino, forse la fortuna, di certo la bravura — notò la sua fame di calcio. E in un attimo, il falegname di provincia si ritrovò a Torino, a fare un provino con la squadra di Giovanni Trapattoni.


Dal legno alla Champions

Torricelli non aveva i piedi raffinati di un Baggio o la genialità di un Del Piero. Ma aveva forza, coraggio e la volontà di chi sa di dover conquistare ogni singolo minuto in campo. In due anni, insieme ai nuovi compagni, alzò al cielo trofei che i tifosi sognano per tutta una vita: scudetto, Coppa Italia, Supercoppa UEFA, Coppa Intercontinentale e, soprattutto, la Champions League. Il falegname era diventato un re, ma senza mai dimenticare la strada da cui veniva.


Un esempio per chi insegue un sogno

Oggi la storia di Moreno Torricelli suona come una fiaba da raccontare a tutti quei ragazzi che giocano su campi pieni di fango e speranze. Non è vero che il calcio appartiene solo ai fuoriclasse o ai “prescelti”: il pallone non guarda in faccia a nessuno e può premiare la determinazione di chi non rinuncia, di chi accetta ogni sacrificio, di chi crede che un giorno una piccola grande occasione possa davvero comparire all’orizzonte.


Credere sempre, mollare mai

Se la strada sembra in salita, se gli impegni del quotidiano consumano le energie, pensate a Torricelli. Poche storie raccontano con altrettanta forza che un pizzico di fortuna può arrivare, ma serve anche la disciplina di lavorare sodo, ogni singolo giorno. La prossima favola di calcio, chissà, potresti scriverla proprio tu. Perché tra il campo polveroso di una provinciale e i riflettori di uno stadio europeo, a volte, c’è solo la distanza di un’opportunità da prendere al volo. E la certezza che con impegno e costanza, i sogni possono davvero diventare realtà.

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