Calcio e mentalità
25 Febbraio 2025
Cristiano Ronaldo concentrato prima di un calcio di rigore
Il calciatore che ha segnato più gol nella storia del calcio è Cristiano Ronaldo. Al momento, ha realizzato 942 gol in 1.300 partite ufficiali, con una media di 0,72 gol a partita. Eppure, anche lui ha attraversato periodi di digiuno in cui la porta sembrava rimpicciolirsi e ogni tiro finiva sui guantoni del portiere avversario. Significativo fu quello che durò dal 30 dicembre 2021 al 15 febbraio 2022, quando Ronaldo non segnò per due mesi, fino a quando non interruppe il digiuno contro il Brighton con il Manchester United.
È il classico incubo di ogni bomber. Ma come si supera? Come si torna a gonfiare la rete con quella naturalezza che sembrava un dono divino? Ecco alcune chiavi per rompere il sortilegio.
Quando il gol non arriva, spesso si tende a complicare tutto. Stop forzati, tiri affrettati, scelte sbagliate. Tornare alle basi può essere la soluzione: lavorare sulla coordinazione, sulla postura al tiro, sull’attacco alla profondità. Semplicità è la parola d’ordine.
Più ci si ossessiona con il gol, più questo sembra scivolare via. Un bomber deve saper aspettare il momento giusto, senza forzare. Pensare al gioco, alla squadra, a muoversi bene senza palla: il gol arriverà come conseguenza.
A volte, basta un promemoria di chi sei davvero. Guardare le proprie reti migliori, rivedere le giocate che hanno portato al gol, aiuta a riattivare le sensazioni giuste e a ritrovare fiducia.
Spesso l’errore sta nel differenziare troppo allenamento e partita. Se in allenamento si calcia con leggerezza, in partita il peso psicologico aumenta. Simulare situazioni reali, dare intensità ai tiri, allenarsi a segnare sotto pressione può fare la differenza.
Un bomber in crisi non deve chiudersi in sé stesso. Coinvolgere i compagni, chiedere più palloni, provare combinazioni diverse. A volte basta un assist ben calibrato per sbloccare la situazione.
Molti attaccanti hanno superstizioni e riti scaramantici. Cambiare scarpini, maglia, persino pettinatura può aiutare a resettare la mente. Non è magia, è psicologia.
Quando si è in crisi, non bisogna cercare il gol perfetto. Un tocco sporco, una deviazione fortunata, un rigore battuto con freddezza: conta solo tornare a esultare. Dopo il primo, tutto tornerà più semplice.
I grandi bomber lo sanno: il gol può tardare, ma non sparisce. È solo questione di tempo. L’importante è continuare a crederci, a muoversi bene, a restare dentro la partita con la testa.
E quando finalmente il pallone entra… è come se non ci fosse mai stato nessun digiuno.