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Calcio cinese: dalla bolla miliardaria al collasso. Come un sogno di potenza è svanito

Dai campioni europei allo scioglimento dei club: crisi economica, pandemia e errori strategici hanno spazzato via l’ambizione di Xi Jinping di dominare il football mondiale.

Calcio cinese: dalla bolla miliardaria al collasso. Come un sogno di potenza è svanito

Il tifo dello Guangzhou FC

Che fine ha fatto il calcio cinese dove tutti volevano andare?

Negli anni 2010, il calcio cinese sembrava destinato a un’ascesa inarrestabile. Con investimenti massicci, l’arrivo di stelle internazionali e un piano governativo per trasformare la Cina in una superpotenza calcistica entro il 2050, la Chinese Super League (CSL) era diventata il centro dell’attenzione globale. Tuttavia, oggi quel sogno appare infranto: club in crisi, campionati svuotati di talento e una visione che si è scontrata con la realtà economica e strutturale. Ma cosa è andato storto?

L’ascesa: un sogno alimentato da investimenti senza precedenti

Nel 2015, il presidente Xi Jinping, grande appassionato di calcio, annunciò un ambizioso piano per trasformare lo sport in un pilastro nazionale. L’obiettivo era chiaro: dominare l’Asia entro il 2030 e competere ai massimi livelli globali entro il 2050. Per raggiungere questo traguardo, furono stanziate risorse enormi. I club della CSL iniziarono a offrire contratti faraonici per attirare stelle come Carlos Tevez, Oscar e Hulk, con stipendi che superavano quelli dei principali campionati europei.

Il Guangzhou Evergrande (poi Guangzhou FC) divenne il simbolo di questa nuova era. Sostenuto dal colosso immobiliare Evergrande Group, il club vinse otto titoli nazionali tra il 2011 e il 2019 e due Champions asiatiche (2013 e 2015), sotto la guida di allenatori del calibro di Marcello Lippi e Luiz Felipe Scolari.

Il declino: crisi economica e pandemia

Nonostante l’entusiasmo iniziale, le fondamenta del progetto erano fragili. La crisi economica cinese ha avuto un impatto devastante sul settore immobiliare, colpendo duramente aziende come Evergrande, che accumulò debiti per oltre 300 miliardi di dollari. Questo portò al crollo finanziario del Guangzhou FC, retrocesso in seconda divisione nel 2022 e definitivamente sciolto nel 2025.

La pandemia da Covid-19 ha ulteriormente aggravato la situazione. Le rigide restrizioni sui viaggi internazionali hanno impedito lo svolgimento delle partite in casa della nazionale cinese, privandola del supporto dei tifosi. Molti club della CSL sono stati costretti a ridurre drasticamente i budget o a sospendere le attività.

Norme governative più stringenti

Un altro fattore cruciale è stato l’introduzione di regolamenti più severi da parte della Chinese Football Association (CFA). Questi includevano limiti agli stipendi dei giocatori stranieri e restrizioni sugli investimenti privati nei club. Tali misure avevano l’obiettivo di rendere il sistema più sostenibile nel lungo termine, ma hanno finito per scoraggiare gli investitori e ridurre l’attrattiva della CSL per i talenti internazionali.

Il fallimento del modello: casi emblematici

Il caso del Jiangsu FC rappresenta emblematicamente il fallimento del modello cinese. Nonostante avesse vinto la CSL nel 2020, il club si sciolse pochi mesi dopo a causa di difficoltà finanziarie. Altri club come lo Shenzhen FC e i Cangzhou Lions hanno seguito lo stesso destino, incapaci di sostenere i costi operativi sotto le nuove normative.

Il futuro: una rinascita possibile?

Nonostante le difficoltà attuali, la Cina non ha abbandonato le sue ambizioni calcistiche. Recentemente sono stati introdotti piani per sviluppare il calcio giovanile attraverso iniziative come la Chinese Youth Football League e la costruzione di centri di allenamento nelle "Key Football Cities". L’obiettivo è creare una base solida per i giovani talenti entro il 2025 e migliorare le prestazioni delle squadre nazionali entro il 2035.

Tuttavia, gli esperti sottolineano che riforme strutturali più profonde sono necessarie per affrontare i problemi sistemici che impediscono lo sviluppo organico del calcio in Cina.

Conclusione

Il sogno cinese di dominare il calcio mondiale si è scontrato con realtà economiche insostenibili e una gestione inefficace. La storia recente offre una lezione importante: non bastano soldi e ambizioni per costruire una potenza calcistica; servono programmazione a lungo termine, infrastrutture solide e una cultura sportiva radicata. Resta da vedere se la Cina sarà in grado di imparare dai propri errori e ripartire su basi più solide.

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