Storie di calcio
13 Maggio 2025
Luis Figo e Roberto Baggio
Nel calcio si segna, si vince, si perde. Ma soprattutto, si ama. Ed è proprio per questo che certi trasferimenti fanno più male di una retrocessione. Quando un idolo passa “dall’altra parte”, il dolore non si cancella. Si trasforma in rancore. E in alcuni casi... anche in teste di maiale lanciate in campo.
Ecco cinque casi diventati leggendari.
25 miliardi di lire. Tanto bastò alla Juve per portare a Torino il talento con la coda. Firenze insorse: proteste, assalti alla sede, arresti.
«Non fui io a voler andar via. Mi vendettero», disse Baggio.
Troppo tardi. L’amore si era già rotto.
Il tradimento perfetto. Il simbolo del Barça che sceglie il nemico numero uno.
Al Camp Nou lo accolsero con banconote false e una testa di maiale.
Il calcio, da quel giorno, cambiò per sempre.
Il bomber nomade approdò all’Inter per 90 miliardi. I bianconeri lo cancellarono, i nerazzurri lo venerarono.
Ma per molti, fu sempre e solo “un mercenario di lusso”.
Recordman, idolo, bandiera. Poi la clausola da 90 milioni pagata in contanti.
A Napoli fu bruciato in effigie. I bambini strapparono i poster.
Il “Pipita” divenne il “traditore”.
Da leader bianconero a capitano rossonero. E poi il ritorno.
Un passaggio doppio che non convinse nessuno.
Applausi? Pochi. Dubbi? Tanti.
Nel calcio moderno, il tifo è ancora sangue, pelle, cuore. E certi addii diventano ferite aperte.
Perché si può perdonare un gol sbagliato, ma non un salto nel vuoto... verso la squadra rivale.