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Leggende del calcio

Quando la maglia diventa leggenda

Dalla 10 di Maradona alla 3 di Maldini: le maglie ritirate che raccontano storie più grandi del campo, dove il rispetto diventa silenzio eterno

Quando la maglia diventa leggenda

La maglia numero 10 di Maradona

Le maglie ritirate nel calcio: un gesto di rispetto e memoria per i simboli dei club

Nel calcio, il numero sulla maglia è molto più di un semplice identificativo tattico: è un simbolo di identità, un’eredità che un calciatore lascia alla sua squadra e ai tifosi. Per onorare i giocatori simbolo che hanno segnato la storia di un club, molte società decidono di ritirare il loro numero di maglia una volta che si sono ritirati dal calcio giocato o in seguito a eventi tragici. Questo gesto rappresenta un atto di rispetto, riconoscimento e memoria, un modo per dire “nessuno potrà più indossare questa maglia perché quel numero appartiene per sempre a lui”.

Il significato del ritiro della maglia

Ritirare un numero significa che nessun altro giocatore potrà più indossarlo in quella squadra, trasformando quel numero in un simbolo sacro legato a una leggenda. È un omaggio che va oltre il campo, un modo per celebrare la carriera, la fedeltà e l’impatto emotivo di un atleta sulla storia del club e sulla passione dei tifosi.

Esempi celebri in Italia e nel mondo

  • Diego Armando Maradona (Napoli, numero 10): Forse il caso più iconico. Il Napoli ha ritirato la maglia numero 10 in onore del Pibe de Oro, simbolo indiscusso della città e del club. Nessun altro potrà indossare quel numero, che rappresenta un’epoca d’oro e un legame indissolubile tra il campione argentino e Napoli.
  • Franco Baresi (Milan, numero 6) e Paolo Maldini (Milan, numero 3): Entrambi pilastri del Milan e icone della difesa, i loro numeri sono stati ritirati per celebrare una carriera di fedeltà, successi e leadership. Sono i primi casi in Italia di ritiro di maglia, a sottolineare l’importanza storica di questi campioni.
  • Javier Zanetti (Inter, numero 4): Leggenda nerazzurra, Zanetti ha visto la sua maglia ritirata dal club che ha servito con dedizione per oltre vent’anni. Un riconoscimento per un simbolo di professionalità e attaccamento alla maglia.
  • Roberto Baggio (Brescia, numero 10): Anche il Brescia ha ritirato il 10 di Baggio, un numero che in quel club ha assunto un valore speciale grazie alla classe e alla magia del Divin Codino.
  • Davide Astori (Fiorentina e Cagliari, numero 13): In seguito alla tragica morte del capitano viola, la Fiorentina e il Cagliari hanno ritirato la maglia numero 13 in suo onore, un gesto di grande commozione e rispetto per un giocatore e uomo amato da tutti.
  • Francesco Magnanelli (Sassuolo, numero 4): Dopo 17 anni di carriera nel club emiliano, la maglia numero 4 è stata ritirata in segno di gratitudine per la dedizione e la leadership dimostrate.
  • Marco Modolo (Venezia, numero 13): Un esempio recente, con il Venezia che ha ritirato la maglia di un simbolo moderno, protagonista della scalata dalla Serie D alla Serie A.

Numeri ritirati per motivi tragici o speciali

Non sempre il ritiro è legato al solo merito sportivo. A volte è un modo per onorare la memoria di giocatori scomparsi prematuramente:

  • Vittorio Mero (Brescia, numero 13): Il club ha ritirato la sua maglia dopo la sua morte in un incidente stradale, per mantenere vivo il ricordo di una bandiera.
  • Piermario Morosini (Livorno e Vicenza, numero 25): Scomparso in campo nel 2012, la sua maglia è stata ritirata dai club dove ha militato, a testimonianza del dolore e del rispetto del mondo del calcio.

Il numero 12: il “dodicesimo uomo” e il tributo ai tifosi

Un caso particolare è il ritiro del numero 12, simbolo del “dodicesimo uomo” in campo, ovvero i tifosi. Molte società italiane e internazionali hanno scelto di non assegnare più questo numero per onorare il ruolo fondamentale dei propri sostenitori, da Atalanta a Parma, da Lazio a Torino.

Ritiro e tradizione: qualche eccezione

Non tutti i numeri di grandi campioni vengono ritirati. Ad esempio, la Juventus ha scelto di non ritirare il 10 di Alessandro Del Piero, che ha dichiarato di preferire che altri possano sognare di indossarlo. Inoltre, alcune federazioni nazionali non permettono il ritiro di numeri in tornei ufficiali, come nel caso dell’Argentina con il 10 di Maradona.

Il ritiro di una maglia è uno dei gesti più alti di rispetto e riconoscimento nel calcio. È un modo per cristallizzare la memoria di chi ha fatto la storia di un club, per celebrare la fedeltà, il talento e l’impatto emotivo di un giocatore. Questi numeri diventano così simboli eterni, bandiere che nessuno potrà mai più sventolare, ma che rimarranno per sempre nel cuore dei tifosi e nella leggenda del calcio.

Nel calcio, come nella vita, ci sono eroi che lasciano un segno indelebile. Ritirare la loro maglia significa custodire quell’eredità, un tributo che va oltre il tempo e le generazioni

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