Grandi società di calcio
21 Luglio 2025
C’è una linea invisibile ma fortissima che unisce il Brasile a Londra. Corre lungo l’Atlantico e termina a Stamford Bridge, dove il Chelsea ha costruito nel tempo una delle più solide – e costose – alleanze calcistiche con il talento sudamericano. Una vera e propria “Brazilian connection” che oggi, con l’arrivo del baby prodigio Estevão Willian per oltre 60 milioni di euro, vive il suo capitolo più futuristico.
Non è solo questione di talento. È cultura, è estetica calcistica, è branding. I brasiliani in maglia blue sono spesso stati simbolo di un Chelsea spregiudicato, tecnico, capace di mescolare forza e poesia. Il primo grande colpo? Alex, centrale roccioso che aprì la strada. Ma è con Ramires, instancabile tuttocampista, e soprattutto Oscar e Willian, che la connessione diventa parte integrante dell’identità del club.
Willian, con i suoi dribbling e le sue punizioni, ha incarnato per anni la classe brasiliana in Premier League. Oscar, arrivato giovanissimo per oltre 30 milioni, è stato uno dei primi esempi di investimento su un talento da sviluppare (e rivendere bene: fu ceduto allo Shanghai SIPG per 60 milioni).
Poi è toccato a David Luiz, con la sua chioma ribelle e il piede educato da regista aggiunto in difesa, e oggi a Thiago Silva, che a 39 anni è ancora un faro di esperienza e leadership.
Ma la vera svolta è recente, e ha un nome: Todd Boehly, il nuovo proprietario del Chelsea. Con lui, il club ha iniziato a scandagliare i vivai sudamericani con l’attenzione di un osservatore del Sub-20. L’obiettivo? Acquistare prima che esplodano.
Il primo segnale è stato Andrey Santos, classe 2004, mediano dal futuro radioso, ora in prestito al RC Strasbourg. Poi il super investimento: Estevão Willian, detto Messinho, prelevato dal Palmeiras per 65 milioni tra parte fissa e bonus. Un 2007! Esordirà solo nel 2025, ma l’operazione è già diventata un caso mediatico e finanziario. Il Chelsea ha bruciato la concorrenza di Real, Barça e City.
A Londra, i tifosi sognano: e se fosse lui il nuovo Neymar?
Dietro queste scelte, non c’è solo la voglia di stupire. C’è una strategia. I talenti brasiliani, se valorizzati, garantiscono impatto tecnico e plusvalenze clamorose. In più, aumentano l’appeal del club in Sud America, alimentando merchandising e seguito globale.
E poi c’è quel qualcosa che sfugge ai numeri. Il genio. L’imprevedibilità. Il ritmo della samba in un contesto iper-tattico come la Premier. Il Chelsea ha capito che per spiccare, oggi, servono idee e coraggio. Anche a costo di sbagliare.
E così, tra giovani scommesse, colpi di scena e un amore mai finito per il pallone brasiliano, i Blues continuano a danzare sul filo del sogno. In portoghese, ovviamente.