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La notte della granata: quando «EL LOCO» fece scappare i tifosi

Bielsa, i barrabravas e uno 0–6: come si costruisce una leadership sotto assedio

La notte della granata: quando «EL LOCO» fece scappare i tifosi

Marcelo Bielsa

Rosario, 1992. Il Newell’s Old Boys ha appena preso un pugno nello stomaco: 0-6 in casa contro il San Lorenzo, Copa Libertadores, 26 febbraio. Una disfatta che scuote la città e incendia gli umori: un gruppo di barrabravas decide di presentarsi sotto casa dell’allenatore, Marcelo Bielsa, per “chiedere spiegazioni”.

All’inizio Bielsa non apre. I cori, le minacce, i colpi al portone durano qualche minuto. Poi succede qualcosa che alimenterà la leggenda. L’allenatore esce in pigiama, una granata in mano, e con la calma furiosa che lo contraddistingue avverte: «Se non ve ne andate adesso, tolgo la sicura». I presenti gelano, arretrano e poi scappano. C’è chi giura che Bielsa li abbia inseguiti per qualche isolato, sempre in pigiama, urlando se avessero «ancora voglia di parlare». L’episodio è stato ricostruito dalla stampa argentina, in particolare da La Nación, che ne ripercorre dinamica e contesto; la storia compare anche in altri resoconti sudamericani ed è citata nella biografia di Tim Rich.

Il paradosso Bielsa è che dopo il caos arriva quasi sempre l’ordine. Quella stagione il Newell’s non implode: vince il Clausura 1992 in Primera División e, in Libertadores, risale fino alla finale. Lì cede solo ai rigori contro il São Paulo di Telê Santana, dopo un doppio 1-0 incrociato. Un’andatura da montagne russe, che racconta bene la cifra del tecnico: cadute rovinose, risalite metodiche.

Perché «El Loco» non è folklore

Il soprannome non nasce da eccentricità fini a sé stesse. In Bielsa “follia” significa radicalità: lavoro maniacale sul dettaglio, tempi e spazi studiati fino all’ossessione, modalità frontali nel gestire la pressione. È il tecnico che passa notti davanti ai video, che chiede standard altissimi ai suoi giocatori e che, quando serve, si mette in mezzo per spostare la tensione su di sé. La “notte della granata” rientra in questa logica: un gesto estremo e discutibile, ma coerente con un’idea di leadership che rifiuta di subire l’assedio. La sua parabola – dal Newell’s all’Athletic, dal Marsiglia al Leeds – è stata raccontata anche nella biografia The Quality of Madness, che spiega proprio come in Bielsa metodo e “pazzia” vadano a braccetto.

Il punto, oggi

Rischiamo spesso di ridurre Bielsa a meme: le sedie da campeggio, i sopralluoghi all’alba, le conferenze-lampo. Ma dietro l’icona c’è un allenatore che ha spostato il baricentro del gioco: pressing coordinato, ampiezze aggressive, sviluppo verticale. La notte di Rosario è diventata leggenda perché fotografa un carattere, non perché fa scena: è l’istantanea di un tecnico che, messo all’angolo, preferisce un atto di rottura al logorìo dell’assedio.

Cronologia essenziale

  • 26/02/1992 — Newell’s–San Lorenzo 0–6, Copa Libertadores (Parque Independencia). Proteste sotto casa Bielsa nei giorni seguenti.

  • Primavera 1992 — Newell’s campione del Clausura.

  • Giugno 1992 — Finale Libertadores: Newell’s–São Paulo 1–0 all’andata, 0–1 al ritorno; brasiliani campioni ai rigori.


Fonti principali

La Nación — «Con una granada: el día que Marcelo Bielsa repelió un apriete de barrabravas de Newell’s» (16/04/2020)
La Nación — «Historias de Marcelo Bielsa: el loco de la granada…» (28/04/2019).
Livefutbol — scheda partita Newell’s–San Lorenzo 0–6 (26/02/1992).
RSSSF/Wikipedia — Clausura 1991-92 vinto dal Newell’s; finale Libertadores 1992 persa ai rigori vs São Paulo.
Tim Rich, The Quality of Madness: A Life of Marcelo Bielsa (biografia).

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