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Ali Dia, il «cugino» di Weah: 53 minuti per ingannare la Premier (e una seconda vita in Qatar)

Come una telefonata ben congegnata ingannò un club in crisi: emergenza, fiducia cieca e controlli mancati

Ali Dia, il «cugino» di Weah: 53 minuti per ingannare la Premier (e una seconda vita in Qatar)

Ali Dia

C’è un giorno preciso in cui il calcio inglese ha abbassato la guardia: 23 novembre 1996, The Dell, Southampton–Leeds. Al 32’ Matt Le Tissier si fa male e dalla panchina entra un numero 33 mai visto: Ali Dia. È arrivato in settimana, presentato come «il cugino di George Weah», curriculum di presunte presenze col Senegal e passaggi al PSG. La partita finisce 0–2 e Dia, dopo 53 minuti in campo, viene a sua volta sostituito. Una comparsata diventata leggenda.

La telefonata che aprì le porte

Nei giorni precedenti, Graeme Souness riceve una chiamata da qualcuno che si spaccia per Weah e “garantisce” per Dia. Il Southampton lo tessa con un contratto mensile e salta pure il test con le riserve contro l’Arsenal perché il campo è allagato: emergenza in rosa, fiducia fuori misura, e il resto è storia. Le Tissier riassumerà così l’impatto tecnico del nuovo arrivato: «Bambi sul ghiaccio».

I 53 minuti più famosi della Premier

Dentro al 32’, fuori all’85’ per Ken Monkou: la sequenza dei cambi è ormai materiale d’archivio. In mezzo, qualche corsa a vuoto, un’occasione sbagliata e l’imbarazzo crescente di un’intera panchina. È l’emblema di un’epoca pre-database, pre-YouTube, in cui l’identità sportiva poteva davvero nascondersi dietro una telefonata ben congegnata.

Dopo Southampton: sparire, studiare, ricomparire

Rescissione dopo due settimane, brevi passaggi tra Gateshead e Spennymoor e poi il silenzio. Anni dopo, un’inchiesta giornalistica ricostruisce la sua traiettoria: laurea in Business a Northumbria (2001) e MBA alla San Francisco State University (2003), quindi una carriera nel settore business in Qatar. Nel 2025 Eurosport Italia raccoglie anche la voce del figlio Simon, che conferma la nuova vita da manager a Doha.

Truffa o cortocircuito?

Nell’immaginario è «il più grande impostore della Premier». Ma, più che un colpo da film, fu un corto circuito organizzativo: referenze non verificate, bisogno disperato di alternative in panchina, una partita delle riserve saltata e due diligence ridotta al minimo. Oggi, tra database ufficiali e controlli incrociati, è quasi impossibile rivedere qualcosa del genere. Quasi. L’elemento umano – fidarsi della chiamata giusta nel momento sbagliato – non andrà mai fuori gioco.


In sintesi

  • 23/11/1996: debutto e sostituzione di Ali Dia in Southampton–Leeds 0–2; 53’ in campo.

  • Il contesto: telefonata attribuita a Weah, contratto di un mese, test riserve saltato per campo allagato.

  • Dopo: rescissione lampo, dilettanti, studi (Northumbria, SFSU) e carriera in Qatar; nel 2025 il figlio Simon conferma la vita da businessman a Doha.

Fonti essenziali

  • Premier League (match & profilo): referto ufficiale Southampton–Leeds 1996/97 e pagina giocatore Aly Dia.

  • The Guardian (2016): ricostruzione a 20 anni con la celebre citazione di Le Tissier.

  • Transfermarkt: sequenza dei cambi e dettagli di gara.

  • Bleacher Report (Kelly Naqi): indagine su studi (SFSU MBA 2003) e permanenza lavorativa in Qatar.

  • Eurosport Italia (aggiornato 18/03/2025): intervista al figlio Simon e attuale profilo di Ali/Aly Dia.

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