Storie di calcio
21 Agosto 2025
Manuel Neuer
Nel luglio 2022, a Monaco di Baviera, una vicenda apparentemente semplice racconta molto sulla dinamica tra onestà, riconoscenza e meritocrazia, anche nel mondo dello sport. Hazir S., un tassista locale e padre di famiglia con quattro figli, trova sul sedile posteriore del suo taxi un portafoglio con documenti, carte e circa 800 euro in contanti. Il proprietario? Manuel Neuer, il portiere e capitano del Bayern Monaco, tra i migliori al mondo.
Senza esitazioni, Hazir percorre 120 chilometri fino al Tegernsee per riconsegnare il portafoglio, dopo aver provato a cercare Neuer in città. Affida l’oggetto al manager del portiere, lascia i propri contatti ma non riceve nessun ringraziamento formale o rimborsi per spese e tempo. Torna a casa con l’orgoglio del gesto giusto ma con un pieno di benzina e molte ore di lavoro in meno.
Due settimane dopo, riceve un pacco: dentro c’è una maglia ufficiale autografata del Bayern. Nessun biglietto, nessun ringraziamento scritto e nessun rimborso spese. Hazir la definisce un “hown” (in tedesco “uno scherno”), un premio simbolico lontano dalla compensazione concreta. In Italia si direbbe “e grazie al… guardaroba”.
La legge tedesca prevede però un “Finderlohn” — un compenso per chi ritrova un oggetto smarrito. Secondo il codice civile (§971 BGB), il ritrovatore ha diritto al 5% del valore fino a 500 euro e al 3% sulla parte eccedente, più le spese. Per 800 euro ritrovati, Hazir avrebbe avuto diritto a circa 34 euro più rimborso spese documentate. Non un gesto romantico, ma il giusto riconoscimento economico.
La vicenda diventa virale, suscitando dibattiti accesi. Mentre alcuni difendono la maglia firmata come un premio dal valore simbolico, altri sottolineano che 120 chilometri percorsi da un padre di famiglia con quattro figli significano carburante, pedaggi e ore di lavoro spese: costi concreti, non simboli.
In questo contesto, da Monaco non arriva alcuna dichiarazione ufficiale, ma nel mondo calcistico tedesco arriva un gesto di solidarietà inaspettato: Lothar Matthäus, leggenda del calcio vincitore del Mondiale 1990, acquista la maglia per 1.000 euro e devolve il ricavato all’asta benefica di “Ein Herz für Kinder” (Un cuore per i bambini), una nota raccolta fondi per l’infanzia.
Il gesto di Matthäus appare generoso e commovente, ma non mancano critiche che sollevano interrogativi sul rischio di “social washing” o “green washing”: usare una vicenda dal forte impatto umano per migliorare l’immagine pubblica senza affrontare strutturalmente la questione del giusto riconoscimento per i lavoratori meno visibili – come appunto un tassista che fa il suo dovere – può risultare parziale o perfino strumentale. Una donazione, per quanto importante, non basta a cambiare mentalità e pratiche consolidate.
Hazir S. incarna così non solo una storia personale di integrità, ma anche il vissuto quotidiano di tante persone oneste che si impegnano senza vedere la giusta ricompensa. Dietro la maglia autografata e i riflettori, c’è la realtà dura del lavoro, fatta di sacrifici, spese e aspettative di riconoscimento vero.
Diritto tedesco (BGB §971): al ritrovatore spetta un compenso proporzionale al valore dell’oggetto (5% fino a 500 € + 3% oltre), più le spese sostenute.
Nel caso Neuer: 800 € ⇒ 34 € di quota “minima di legge”, oltre ai costi (carburante, tempo, pedaggi).
Il fatto: luglio 2022, tassista riconsegna a Neuer un portafoglio con ~800 € dopo 120 km; riceve maglia autografata.
La regola: il Finderlohn prevede percentuali 5%/3% + spese; per 800 € la quota “base” è 34 €.
L’epilogo: Matthäus compra la maglia per 1.000 € e la dona a un’asta benefica (United Charity) a favore di Ein Herz für Kinder.