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«Roma», il quotidiano che ha fatto la storia di Napoli e del Sud

Dal 1862 una voce libera: tra radici garibaldine, resistenza alla censura e rinascite in cooperativa, il quotidiano festeggia 163 anni di cronache, inchieste e indipendenza

«Roma», il quotidiano che ha fatto la storia di Napoli e del Sud

Il quotidiano “Roma” festeggia il suo straordinario traguardo: 163 anni dalla sua fondazione, avvenuta il 22 agosto 1862 nei vicoli napoletani del quartiere Avvocata, in vico Luperano. Dietro quella prima copia, stampata in un’Italia ancora “infantile” e riottosa, ci furono il direttore Pietro Sterbini e l’editore Diodato Lioy: uomini di fede garibaldina e mazziniana, forgiati nei fermenti postunitari e capaci d’immaginare un quotidiano che già nel nome omaggiasse la futura capitale della nazione, come gridava il celebre motto “Roma o morte” di Garibaldi.

Nel suo nome, il “Roma” portava la speranza di una nazione liberata e unita e per decenni fu voce dei repubblicani, dei liberi pensatori e di quella borghesia intellettuale che nei caffè di Napoli – come il mitico Caffè Gallo, cuore della discussione culturale e politica della città – diede vita a idee e movimenti spesso rivoluzionari. È in questa atmosfera frenetica che il quotidiano prese la sua forza: diventò presto il portavoce del Meridione, superando persino concorrenti agguerriti come “Il Mattino” e arrivando a toccare, già nell’Ottocento, la straordinaria cifra di ventimila copie quotidiane vendute, per un totale cittadino che superava le settantamila copie giornaliere tra tutti i giornali napoletani.

La “resistenza” è la parola che accompagna tutta la storia del “Roma”. Superò crisi economiche, sconvolgimenti sociali e la censura dei regimi: nel 1930 passò sotto la proprietà del Banco di Napoli e negli anni del Ventennio fu al centro di una delicata opera di equilibrio, raccontando la città e l’Italia senza mai arretrare sulla dignità della cronaca e del mestiere giornalistico. Dopo la chiusura nel 1980 e una lunga battaglia, il giornale fu rifondato nel 1990, sospese le pubblicazioni negli anni Novanta, per poi tornare negli anni più recenti con una nuova formula di cooperativa editoriale autonoma — e senza padroni — rilanciata nel 2013 dall’impegno dei redattori e di una comunità cittadina che non si è mai arresa all’erosione della carta stampata.

Tra gli aneddoti che colorano la sua antica storia, vanno ricordati i vivaci incontri negli storici caffè della città ottocentesca, il ruolo di primo piano come foglio garibaldino, la sua tenace indipendenza editoriale anche nei momenti storici più duri, dagli scontri politici alle rivoluzioni sociali, fino ad arrivare al coraggio dei giornalisti che, talvolta a rischio personale, preferirono il rigore della notizia alla tentazione della propaganda. Non meno sorprendente è che il “Roma” sia diventato — negli ultimi decenni — simbolo di una stampa libera, portando avanti inchieste, approfondimenti e offrendo ancora oggi una voce autorevole a Napoli e all’intero Sud Italia.

Oggi, diretto da Antonio Sasso, con la cooperativa Nuovo Giornale Roma e il vicedirettore Roberto Paolo, il quotidiano celebra la sua storia unica e rinnova il suo impegno: essere presidio di libertà, dignità professionale e memoria cittadina, fedele a una tradizione secolare ma sempre aperta alle nuove sfide dell’informazione. È una storia di resistenza, di passione e cultura: 163 anni dopo quel primo numero, il “Roma” continua a difendere con orgoglio il mestiere più bello del mondo.

Buon compleanno, “Roma”!

    1. https://it.wikipedia.org/wiki/Roma_(quotidiano)
    2. https://www.ilroma.net/news/costume/842128/il-nuovo-roma-compie-28-anni.html
    3. https://buonasera24.it/news/cronaca/900210/auguri-al-quotidiano-roma-per-i-suoi-primi-163-anni.html
    4. https://www.genteditalia.org/2025/08/22/quotidiano-roma-storia-di-resistenza/
    5. https://www.editoria.tv/il-roma-compie-160-anni-una-bella-storia-di-napoli-e-del-sud/
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