Cerca

Trendy News

Carlo Sassi, la biografia del pioniere della moviola

Dall'ombra alla luce: il racconto di un innovatore che ha cambiato il modo di vedere il calcio in televisione

Carlo Sassi, la biografia del pioniere della moviola

Carlo Sassi

Un'immagine al rallentatore, un fermo immagine che ha acceso il dibattito pubblico e sportivo come mai prima d'ora. Era il 22 ottobre 1967 quando per la prima volta in Italia, Carlo Sassi portò in televisione la moviola, rivoluzionando il modo di raccontare il calcio e l'arbitraggio. Un gesto apparentemente semplice, ma che cambiò per sempre la percezione dello sport più amato dagli italiani.

Gli inizi: dal campo alla televisione

Nato a Milano il 1º ottobre 1929, Carlo Sassi non si limitò a guardare il calcio dalla tribuna. Dopo un tentativo fallito di entrare nelle file professionistiche dell’Inter nel 1946, intraprese una modesta carriera da calciatore tra la Serie C e i campionati dilettantistici, giocando con squadre come l’Angerese e la Gaviratese. Poi, per motivi di studio e di lavoro, si allontanò dal campo, imbarcandosi in una carriera bancaria durata nove anni.

Il calcio però non lo abbandonò. Nel 1960 entrò in RAI, dove iniziò a lavorare subito a La Domenica Sportiva, storico programma sportivo che raccontava le partite e gli episodi più significativi del campionato. Fu in questo contesto che la sua intuizione e la passione per la tecnologia gli permisero di introdurre una delle più importanti innovazioni nella narrazione sportiva: la moviola.

La rivoluzione della moviola

La moviola, seppur presentata al pubblico da Enzo Tortora nel 1965, divenne una vera e propria pietra miliare grazie all’ingegno di Sassi. La prima apparizione ufficiale della moviola nelle trasmissioni fu proprio nel derby milanese tra Inter e Milan, con l’episodio del celebre "gol fantasma" di Gianni Rivera che ha sancito una nuova era del confronto pubblico sull’arbitraggio.

Da semplice selezionatore delle immagini, Sassi divenne ben presto il protagonista della rubrica “Pronto moviola”, lanciata negli anni ’80 all’interno de La Domenica Sportiva, in cui analizzava in prima persona i momenti più discussi delle partite, spesso interagendo in diretta con i calciatori protagonisti degli episodi. Per quasi tre decenni, fino al 1991, la sua voce fu sinonimo di autorevolezza e passione nel racconto tecnico del calcio.

Il dopo Domenica Sportiva: tante altre sfide televisive

Nel 1991, dopo aver guidato la moviola in RAI per oltre trent’anni, Carlo Sassi passò a Mediaset dove contribuì alla famosa trasmissione sportiva “L’appello del martedì” con Maurizio Mosca, portando il suo stile in un diverso contesto. Nel 1992 tornò in RAI per condurre con Sandro Ciotti “Quasi Gol”, un altro spazio dedicato al calcio.

Dal 1993 al 2001, con un ruolo chiave, affiancò volti noti come Fabio Fazio e Marino Bartoletti nel programma cult Quelli che il calcio, dapprima su Rai 3 e poi su Rai 2, definendo ancora una volta un modo innovativo e accessibile di raccontare il calcio, capace di mescolare tecnica, analisi e intrattenimento.

Il lascito di un pioniere

Carlo Sassi non fu solo un giornalista, ma un vero e proprio pioniere della tecnologia applicata allo sport. La sua introduzione della moviola ha anticipato di decenni strumenti oggi entrati nel calcio come il VAR, contribuendo a rendere il confronto arbitrale più trasparente e mediaticamente rilevante.

Appassionato di calcio fino alla fine, tifoso dell’Inter e della Cremonese (grazie a una stretta amicizia con l’allora presidente grigiorosso Domenico Luzzara), Sassi è stato una figura essenziale per trasformare la televisione sportiva italiana, rendendo il racconto tecnico più preciso e coinvolgente.

Si è spento il 27 settembre 2025 a Milano, appena prima di compiere 96 anni, lasciando un’eredità indelebile nel giornalismo sportivo e nella storia del calcio italiano.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter