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Come funzionano i controlli su arbitri e volontari nel calcio inglese?

Dietro le quinte della sicurezza nei campi di calcio: cosa si nasconde dietro le maglie degli arbitri e dei volontari

Come funzionano i controlli su arbitri e volontari nel calcio inglese?

Immaginate un campo di calcio inglese, gremito di tifosi, sotto un cielo grigio che, come da tradizione, sembra sospendere il tempo mentre il gioco va avanti senza sosta. Al centro dell’azione, l’arbitro e i guardalinee sono figure chiave che non solo decidono il destino delle partite, ma devono anche essere garanzia di sicurezza per tutti, soprattutto per i più giovani. È proprio in questo contesto che si inserisce il sistema di controlli su arbitri e volontari che lavorano nel calcio inglese, un sistema messo duramente alla prova da casi tragici come quello di G.V., il guardalinee condannato a 13 anni e mezzo di carcere per abusi su minori.

Il caso V.: un monito duro e doloroso

Tra il novembre 2021 e l’ottobre 2024, G. V. ha commesso gravi abusi sessuali su tre ragazze di 15 anni, conducendo rapporti illeciti, adescamenti e istigazioni, per tutti i quali ha ammesso ben 16 capi di accusa. Arrestato nel luglio 2024, V. rappresenta un caso che ha sconvolto il calcio dilettantistico inglese e ha fatto emergere con forza le falle nei controlli sui volontari e arbitri, realtà spesso in prima linea con i giovani atleti ma non sufficientemente sorvegliate nelle loro origini e nel loro profilo personale.

I controlli DBS: il fulcro della verifica

Nel Regno Unito, chiunque, incluso arbitri e volontari del calcio, debba lavorare con i minori è soggetto a controlli chiamati DBS checks (Disclosure and Barring Service). Questi controlli approfonditi servono a identificare precedenti penali o infrazioni che possano rilevare rischi nei confronti dei minori. La Football Association (FA) impone che tali verifiche siano effettuate per tutte le figure coinvolte ufficialmente nel calcio giovanile e amatoriale, inclusi arbitri, allenatori e volontari.

Limiti emersi e criticità

Nonostante la presenza obbligatoria dei controlli DBS, il caso V. ha messo in evidenza vari limiti. Spesso, la procedura di selezione può essere vulnerabile a diversi fattori:

  1. Aggiornamento insufficiente: i controlli devono essere aggiornati periodicamente, ma la frequenza può variare.
  2. Segnalazioni non sempre tempestive: situazioni di rischio potrebbero non emergere subito se non denunciate prontamente da terzi o vittime.
  3. Volontariato diffuso: molti arbitri e assistenti nel calcio dilettantistico lavorano su base volontaria, riducendo la pressione e i mezzi per un controllo rigoroso continuo.
  4. Fiducia e rilassatezza normativa: in un ambiente ancora forte di tradizioni, la percezione di sicurezza può indurre a sottovalutare i rischi e ad adottare controlli più blandi.

Questi aspetti hanno spinto a una revisione urgente delle prassi di controllo.

Cosa è cambiato dopo i recenti scandali?

Le istituzioni calcistiche inglesi, a partire dalla Professional Game Match Officials Board (PGMOL) e dalla Football Association, hanno iniziato a rafforzare le procedure di controllo su arbitri e volontari. Tra le misure introdotte:

  1. Maggiore frequenza e rigore nei controlli DBS, con richieste di aggiornamenti più ravvicinati.
  2. Formazione e sensibilizzazione obbligatorie sulle norme di tutela dei minori per tutti gli ufficiali di gara e i volontari.
  3. Attivazione di canali di segnalazione riservati per facilitare la denuncia di comportamenti sospetti.
  4. Avvio di programmi di monitoraggio continuo con supporto psicologico e controllo comportamentale

Il ruolo della formazione e del monitoraggio continuo

Oltre ai controlli pre-assunzione, l’Inghilterra ha sviluppato programmi di formazione specifici che vanno oltre il semplice background check. Per esempio, nel calcio giovanile e dilettantistico, i nuovi ufficiali sono sottoposti a una prassi di apprendimento continua, supervisionata anche da ex arbitri professionisti, con review video e valutazioni sul campo per assicurare l’adeguatezza non solo tecnica ma anche etica.

Questo approccio mira a prevenire situazioni di rischio e a garantire un ambiente protetto per i giovani calciatori.

Trasparenza e comunicazione con i tifosi

Un ulteriore passo avanti riguarda l’aumento della trasparenza e della comunicazione pubblica attorno alle decisioni arbitrali, un tema caro anche nel calcio professionistico. Dalla stagione 2024-2025, nelle competizioni come la Coppa di Lega (Carabao Cup), gli arbitri spiegano pubblicamente le decisioni prese dopo il controllo VAR, contribuendo a un clima di maggiore chiarezza e fiducia nell’istituzione arbitrale. Questo spirito di trasparenza accompagna anche le politiche di tutela nei settori giovanili e dilettantistici.

Il calcio inglese sta dunque cercando di reagire a tragedie come quella legata a G. V. con una strategia articolata che va oltre il semplice controllo formale: si punta a un ambiente più sicuro attraverso rigore, prevenzione e cultura della responsabilità. Tuttavia, restano sfide importanti, specie nella gestione del volontariato e nella tempestività di intervento, fondamentali per evitare che episodi come questi si ripetano.

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