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Antonio Conte e Scott McTominay: paura in volo e atterraggio d'emergenza

Nel cielo buio di inizio dicembre, una luce rossa in cabina cambia il piano della serata: il volo con alcuni tesserati del Napoli, devia la rotta e atterra in emergenza

Antonio Conte e Scott McTominay: paura in volo e  atterraggio d'emergenza

Quando l’aereo ha iniziato il circuito d’attesa, i volti si sono fatti seri. La cabina era silenziosa, mentre dall’interfono arrivavano indicazioni sobrie. L’indizio del guasto stava tutto in una lucina: la spia del carrello segnalava una possibile mancata apertura. In realtà, come si scoprirà, era un’indicazione fallace. Ma per diversi minuti — quelli che separano un “normale trasferimento” da un’operazione di sicurezza — a bordo si è respirata tensione concreta. Su quei sedili c’erano figure in prima linea del calcio italiano: l’allenatore del Napoli Antonio Conte e il centrocampista Scott McTominay, diretti a Milano per il Gran Galà del Calcio del 1 dicembre 2025. L’aereo ha effettuato un atterraggio d’emergenza, la procedura corretta quando compare un’allerta sul carrello. Nessun ferito, soltanto l’ansia di chi ha visto la serata prendere una piega imprevista. Lo ha riportato il Corriere, con ulteriori dettagli rilanciati dalla cronaca partenopea.

Cosa è successo in volo

Secondo le ricostruzioni, durante la tratta verso lo scalo milanese una spia ha indicato la presunta mancata apertura del carrello. Per i piloti, un segnale così vale più di mille supposizioni: si attivano le checklist, si coordina con la torre, si prepara un avvicinamento con priorità. Nel caso specifico, la causa è risultata una spia difettosa — un’anomalia strumentale che ha portato all’atterraggio in sicurezza. La scena, vissuta da Conte e McTominay insieme ad altri membri del club, è durata il tempo necessario a rispettare i protocolli. Poi, una volta a terra e sciolto l’allarme, tutti verso il Gran Galà.

Un allarme che i piloti prendono sempre sul serio

Un’indicazione “carrello non esteso” rientra tra gli avvisi più rilevanti nelle fasi critiche del volo. I sistemi di bordo e il GPWS/EGPWS — il dispositivo che avverte la prossimità al suolo — contemplano avvisi specifici come “Too low gear” proprio per prevenire ogni rischio. In caso di spia anomala, l’equipaggio segue la checklist e tratta l’allarme come reale finché non è verificato il contrario. È prassi: meglio un atterraggio di precauzione che un dubbio lasciato correre.

Perché basta una “spia” a far cambiare i piani

  1. La cabina di pilotaggio è un ambiente regolato da procedure: quando una spia critica si accende, si applica la sequenza prevista dal manuale.
  2. L’eventuale “gear unsafe” (carrello non in assetto valido) richiede verifiche incrociate e, se necessario, un avvicinamento con priorità o una riattaccata.
  3. In presenza di dubbi, si può restare in circuito per completare le checklist, eventualmente chiedendo ispezione visiva da terra o supporto dei servizi di emergenza.
  4. In casi documentati, indicatori fallaci o problemi al meccanismo hanno imposto rientri o manovre speciali; la storia dell’aviazione è piena di episodi in cui la rigorosità delle procedure ha evitato guai maggiori.

L’atterraggio: paura, ma tutto sotto controllo

Di una cosa si può essere certi: quando un volo dichiara emergenza o priorità, l’aeroporto di destinazione si organizza in pochi istanti. Squadre dei Vigili del Fuoco, Polaria, personale SEA e sanitari si posizionano secondo i piani di contingenza. È routine addestrata, non improvvisazione. Per lo scalo milanese, gestire con ordine queste evenienze rientra nel mestiere quotidiano. Nella serata del 1 dicembre, le operazioni sono andate secondo procedura: atterraggio, verifica, passeggeri illesi, volo chiuso.

Chi c’era a bordo e dove erano diretti

La delegazione azzurra, partita in vista della serata di gala, comprendeva nomi di spicco. Tra questi Antonio Conte e Scott McTominay, due volti che hanno segnato l’ultimo anno sportivo del Napoli: il primo alla guida tecnica, il secondo protagonista in campo e volto simbolo di una stagione che ha portato ai riconoscimenti dell’AIC. Molto è trapelato dai canali dell’informazione sportiva partenopea e nazionali, che hanno raccontato sia l’episodio in volo sia l’arrivo, poi regolare, in sala premi.

Il contesto: il Gran Galà del Calcio e i riconoscimenti al Napoli

Il Gran Galà del Calcio 2025 — ospitato a Milano nella serata del 1 dicembre 2025 — ha celebrato i migliori della stagione 2024-25. La cornice? Lo Spazio Antologico agli East End Studios, con conduzione e passerella di campioni. La serata ha incoronato tra gli altri proprio Antonio Conte come miglior allenatore e ha premiato il Napoli come miglior società, con il presidente Aurelio De Laurentiis a ritirare il riconoscimento. Tra i protagonisti della notte anche Scott McTominay, indicato da più testate come uno dei volti dell’anno.

Perché la notizia non va banalizzata

Ridurre tutto a “falso allarme” sarebbe superficiale. Nel trasporto aereo la differenza tra un episodio e un incidente spesso sta nella preparazione. La spia era difettosa, sì; ma la risposta è stata quella giusta: “treat as real” fino a prova contraria. Un atterraggio d’emergenza attivato per una spia che poi risulta guasta non è un eccesso di prudenza: è il modo in cui l’aviazione civile ha costruito i suoi standard di sicurezza, tra i più alti al mondo.

Un promemoria di sicurezza (anche per chi vola ogni settimana allo stadio)

  1. Le emergenze dichiarate per allarmi tecnici si chiudono nella stragrande maggioranza dei casi con esito positivo, grazie a addestramento e ridondanza dei sistemi.
  2. Le torri di controllo italiane e i centri ENAV attivano piani di contingenza collaudati: lo si è visto di recente anche in situazioni ben più complesse sul traffico generale.
  3. I protocolli privilegiano sempre la gestione del rischio: priorità all’atterraggio, eventuale holding per checklist, coordinamento con i servizi a terra.

La lunga annata degli azzurri, tra campo e premi

La scena di ieri in volo non cancella il percorso: il Napoli che arriva al gala è una squadra che, tra aprile e maggio scorsi, ha conteso in vetta e ha poi alzato uno scudetto costruito con pragmatismo. In quel cammino, McTominay è stato spesso uomo-copertina, con reti decisive e una crescita che Conte ha sottolineato più volte nella sua narrazione tecnica, tra conferenze e interviste. I riconoscimenti di Milano non sono un fulmine a ciel sereno, ma la conseguenza di quel ciclo.

A bordo, minuti lunghi. Poi la normalità: la platea del Galà

Le cronache raccontano “attimi di paura”, una formula che in questo caso non suona abusata: chi ha volato abbastanza sa che le fasi di avvicinamento, quando subentra un’anomalia, diventano eternità concentrate. Una volta a terra, però, il calcio ha ripreso il suo canovaccio: palco, luci, consegne dei premi, le parole di Conte sulla stagione e sull’obiettivo di difendere il titolo, e la passerella del club premiato come miglior società. Una chiusura che non cancella l’episodio, ma lo ricolloca dove merita: nella routine della sicurezza aerea fatta bene.

Cosa sappiamo e cosa no (ed è giusto dirlo)

  1. Sappiamo che la causa è stata una spia difettosa relativa al carrello, e che l’aereo ha effettuato un atterraggio d’emergenza senza conseguenze per i passeggeri.
  2. Sappiamo che a bordo c’erano membri del Napoli tra cui Antonio Conte e Scott McTominay, diretti a Milano per il Gran Galà del Calcio.
  3. Sappiamo che i protagonisti hanno poi regolarmente preso parte alla serata.
  4. Non sono stati forniti ufficialmente, al momento della pubblicazione, tutti i dettagli tecnici dell’aeromobile e la specifica pista di atterraggio utilizzata; per questo, sulla base delle fonti disponibili, ci atteniamo a una descrizione prudente dello “scalo milanese” senza forzare ulteriori particolari.

Uno sguardo più ampio: tra procedure e casistica

Gli episodi con allerta sul carrello — reali o dovuti a sensori/indicatori — costituiscono una parte ben studiata della casistica aeronautica. Esistono molteplici esempi, da atterraggi con carrello bloccato a segnalazioni fallaci che hanno imposto rientri di precauzione. L’elemento comune è la disciplina procedurale: checklist, coordinamento con il controllo del traffico, eventuale richiesta di priorità e, se necessario, preparazione dei mezzi di soccorso. È un meccanismo che tutela i passeggeri e rende il volo moderno uno dei mezzi più sicuri.

Che cosa resta di questa storia per chi ama il calcio

Resta, paradossalmente, una lezione “da spogliatoio”: così come una squadra si affida a regole e schemi nei momenti in cui la partita si fa complicata, allo stesso modo i piloti hanno una struttura mentale e procedurale che li guida quando un indicatore si accende. La serata milanese, tra premi, discorsi e fotografie, ha avuto un antefatto inaspettato; ma proprio la prevedibilità della risposta — in volo — ha consentito a tutti di riprendersi la normalità in tempi brevi.

L’aereo con a bordo i protagonisti del Napoli è atterrato senza problemi; nessun ferito, nessun danno riportato dai passeggeri, solo l’eco di un allarme che ha fatto il suo mestiere: mettere tutti sulla stessa lunghezza d’onda della sicurezza. Un’intromissione narrativa in una giornata che alla fine ha consegnato alla cronaca la solita foto: Conte sul palco, McTominay celebrato, Napoli premiato come miglior società. Il calcio, dopo una breve parentesi di paura, si è ripreso la scena.

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