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A 59 anni da compiere, il leggendario attaccante giapponese prepara un nuovo capitolo in terza divisione

Presentazione “cabalistica” fissata per l’11 gennaio 2026 alle 11:11 e una stagione che coincide con i 40 anni di carriera professionistica

Kazu, l’undici infinito: Miura riparte dal Fukushima United e sfida il tempo

Il pullman si ferma davanti al Toho Stadium quando in città è ancora freddo di prima mattina. Sul sedile in fondo, cappellino calato e borsa a tracolla, c’è un uomo che ha preso l’abitudine di piegare le lancette. È Kazuyoshi “Kazu” Miura: tra poche settimane compirà 59 anni e sta per ripartire da Fukushima. Non come ospite d’onore, ma con il tesserino in tasca e la voglia sommessa – ma ostinata – di giocare ancora. L’annuncio ufficiale è atteso in una cornice che è ormai un rito personale: l’11 gennaio 2026 alle 11:11, un orario “simmetrico” che richiama la sua storica maglia numero 11 e che, in Giappone, è diventato una firma scenica, quasi una scaramanzia. Stavolta il palcoscenico è la J3 League, la terza serie, con la maglia del Fukushima United: prestito in arrivo dall’Atletico Suzuka, la squadra con cui ha appena chiuso la stagione in JFL (quarta divisione). Per qualcuno sarebbe nostalgia; per Kazu, è semplicemente un’altra partita.

Un trasferimento che pesa più di un titolo: cosa significa “Fukushima” nel 2026

La notizia – circolata inizialmente sui media giapponesi e rilanciata a livello internazionale – racconta di un accordo di prestito di un anno tra Atletico Suzuka e Fukushima United. L’operazione, secondo le testate locali, è in via di formalizzazione: la presentazione è pianificata nella finestra “simbolica” di domenica 11 gennaio 2026 alle 11:11. Il club di Fukushima milita stabilmente in J3 dal 2014 e gioca al Toho Stadium: uno scenario che negli ultimi mesi è diventato anche laboratorio di rigenerazione urbana, grazie a un progetto di nuovo stadio in legno – annunciato dal club – pensato come struttura a impatto minimo e circolare, con il coinvolgimento diretto della comunità locale. Un contesto carico di significati, per una città che da 2011 porta addosso il peso della ricostruzione e della parola resilienza.

Perché proprio il Fukushima United

  1. Identità e comunità: il Fukushima United è un club che lavora a stretto contatto con il territorio. Il progetto del nuovo impianto – definito “il primo stadio totalmente in legno in Giappone e il primo al mondo pienamente riciclabile” – veicola un messaggio di sostenibilità e “partecipazione” che travalica il calcio. Accogliere Miura in questa fase significa far dialogare una leggenda nazionale con un percorso collettivo di rinascita.
  2. Piattaforma tecnica: la J3 offre un livello competitivo che consente a Kazu di dare contributo in campo, anche se con minutaggi mirati, dentro un contesto tattico attento alla gestione degli spazi e dei ritmi. È verosimile immaginarlo come riferimento esperto per gli ultimi 20-25 minuti, per alzare il baricentro o conservare il possesso nelle fasi calde. Valore tecnico, ma anche “scuola” quotidiana per i più giovani. (Analisi; dati ufficiali sul minutaggio 2026 non ancora disponibili.)

Il filo rosso dell’11: perché 11/01 ore 11:11

Gli spostamenti recenti di Kazu hanno spesso seguito la liturgia dell’11:11: un dettaglio che è diventato segno distintivo. I media giapponesi ricordano che gli annunci delle sue ultime avventure sono stati schedulati a quell’ora, l’11 gennaio, in omaggio all’11 sulle spalle. Anche l’imminente presentazione a Fukushima si inserisce in questa tradizione: un modo per dire che il tempo è una variabile pieghevole, soprattutto quando si racconta una carriera in cui i numeri non sono cifre, ma simboli.

Cronologia essenziale: dal Brasile a Fukushima, passando per mezzo mondo

  1. Le origini: Santos, 1986. È in Brasile che Miura diventa professionista, aprendosi la strada che lo porterà poi in Italia (tra cui il Genoa), Croazia, Australia, Portogallo, oltre naturalmente al Giappone. Un viaggio che fa di “King Kazu” uno dei volti simbolo dell’era pionieristica della J.League.
  2. La nazionale: 55 gol in 89 presenze con il Giappone negli anni Novanta, la popolarità di un’icona che accompagna la crescita del movimento. La delusione del 1998, quando non viene convocato per la prima partecipazione nipponica al Mondiale, resta una ferita storica che non scalfisce il mito.
  3. La longevità: nel 2017, a 50 anni, batte il primato di Stanley Matthews come marcatore più anziano in una gara professionistica; e nel 2025, a 58 anni e 109 giorni, riscrive anche il record di giocatore più anziano a scendere in campo nella Japan Football League, tornando dopo un infortunio e indossando pure la fascia da capitano. Quarantesima stagione vissuta sul campo, e adesso la prospettiva della quarantunesima in J3.

Il contesto 2025: Suzuka, fatica e rilancio

L’ultima annata con l’Atletico Suzuka è stata di resistenza: rientro da un problema alla gamba a gennaio, un debutto stagionale arrivato soltanto a metà giugno 2025 e spezzoni per provare a incidere quando la benzina pesa quanto l’esperienza. Nel bilancio c’è anche un epilogo amaro per il club – la retrocessione nei campionati regionali dopo i playout – che rende ancora più logico il prestito a Fukushima per una vetrina stabile in J3.

2026: la cifra tonda che racconta un’eccezione

Il 2026 per Miura non è un numero qualunque. Sono 40 anni di carriera professionistica: una linea temporale che parte dall’adolescenza brasiliana e arriva alla terza divisione nipponica senza perdere la tensione emotiva del debutto. “Non ho mai desiderato davvero smettere”, ha confidato in una recente intervista pubblicata dalla FIFA, sottolineando come il motore sia rimasto sempre lo stesso: “Voglio vincere. Voglio migliorare. Voglio giocare.” Parole che, a questa età, valgono da manifesto.

Cosa può dare Miura al Fukushima United

  1. Leadership situazionale: a Fukushima servirà più del gesto tecnico: servirà la gestione dei momenti, la lettura dei ritmi e dei tempi di pressione. È l’alfabeto del mestiere che Kazu conosce come pochi. (Analisi)
  2. Impatto competitivo: in J3 gli equilibri sono sottili; anche soltanto 15-25 minuti con un riferimento di ruolo possono cambiare la qualità delle uscite dal basso e la capacità di difendere palla alta per far rifiatare il blocco. (Analisi)
  3. Valore mediatico e comunitario: lo sbarco di una leggenda internazionale porterà attenzione sulla città e sul progetto del nuovo stadio in legno, potenzialmente accelerando partnership, abbonamenti e partecipazione civica. In un club che ha fatto del rapporto con il territorio la propria cifra, la presenza di Miura è una cassa di risonanza naturale.

Fukushima oggi: una società che guarda avanti

Il Fukushima United è in J3 dal 2014 e negli ultimi due anni ha alzato l’ambizione manageriale, ottenendo anche le condizioni infrastrutturali e licenziali per guardare in prospettiva alla J2 quando la classifica lo permetterà. L’idea del “minna no stadium” – uno stadio “di tutti” – si inserisce in una visione di lungo periodo, con un’architettura modulare, smontabile e riciclabile, alimentata da strategie energetiche “passive” legate al microclima della conca di Fukushima. Un progetto con un forte contenuto pedagogico: dal coinvolgimento di cittadini e scuole alla trasmissione di competenze di lavorazione del legno.

Il confronto con i primati mondiali e il senso di una sfida anagrafica

A livello internazionale, il dialogo sui record di longevità nel calcio è spesso confuso: esistono calciatori “tesserati” oltre i 60 o i 70 anni in contesti dilettantistici o semi-pro, ma Miura ha mantenuto per decenni uno status di attività continuativa nel professionismo che lo rende caso unico per visibilità, impatto mediatico e continuità. Nel 2025 le agenzie internazionali ricordavano come si trattasse della sua 40ª stagione e del ritorno in campo a 58 anni, con la prospettiva – oggi concreta – di alzare ulteriormente l’asticella nel 2026. L’elemento distintivo non è soltanto l’età, ma la volontà di competere dentro campionati strutturati, con carichi e requisiti di idoneità sportiva verificati.

La gestione del corpo: disciplina, micro-obiettivi, minutaggio intelligente

Le parole di Kazu – “Non ho mai sentito il desiderio di ritirarmi” – non sono slogan, ma una traccia di metodo. La disciplina citata nell’intervista FIFA è la cifra di una manutenzione quotidiana fatta di micro-obiettivi: elasticità, forza funzionale, prevenzione degli infortuni, qualità del sonno. In termini sportivi, la prospettiva più realistica è un impiego da rotazione: pochi minuti a gara, mirati, per dare densità alle scelte di game management dell’allenatore. A Fukushima, dove la J3 si decide spesso per dettagli, quei minuti possono valere punti.

Impatti economici e di branding: perché conviene a tutti

  1. Biglietteria e merchandising: l’effetto Miura può riflettersi su abbonamenti, vendite di maglia 11, pacchetti family e iniziative per le scuole. In una città che punta a un nuovo stadio, ogni curva di interesse è un asset. (Analisi)
  2. Media e sponsor: la copertura internazionale è garantita da testate come Kyodo, Reuters, AP, ESPN, che negli ultimi anni non hanno smesso di raccontare l’eccezione Kazu. L’arrivo in J3 di una personalità globale sposta l’ago in termini di visibilità e potenziale attrazione di partner.

Cosa resta al campo: tattica, spazi, tempi

Se il Fukushima United opterà per un 4-4-2 “ibrido” o per un 4-2-3-1 flessibile, l’impiego di Kazu può avere due declinazioni:

  1. Punta “alta” per fissare i centrali e liberare il corridoio interno alla mezzala o all’esterno che taglia: qui la sua esperienza nella protezione del pallone può ottimizzare il gioco diretto nelle fasi di assedio. (Analisi)
  2. Rifinitore “di sponda” tra le linee nelle fasi di possesso consolidato: meno corsa lunga, più qualità nelle scelte di primo tocco e nel “portare” il pressing avversario lontano dalla propria area. (Analisi)In entrambi i casi, il minutaggio andrà calibrato con attenzione, considerando i carichi e i viaggi in un calendario J3 che alterna campi compatti e trasferte logistiche impegnative. (Analisi)

Le parole, infine

Tra i molti virgolettati, colpisce la semplicità con cui Miura ha sempre raccontato la sua relazione con il calcio. “Voglio vincere. Voglio migliorare. Voglio giocare”, ha ribadito. E – aggiunge – “non giocare mi fa male”. È la frase che tiene insieme le quattro decadi di carriera, dai colpi d’esterno a Santos ai minuti in JFL, dal Genoa al Portogallo di Oliveirense, fino al presente che lo riporta in J3. Una traiettoria che, a Fukushima, potrà dire ancora qualcosa. Magari poco, magari tantissimo. Ma lo dirà in campo.

Cosa sapere in sintesi

  1. Trasferimento: prestito in definizione dall’Atletico Suzuka al Fukushima United (J3).
  2. Presentazione: programmata per domenica 11 gennaio 2026 alle 11:11 (consuetudine simbolica legata al numero 11).
  3. Età: 59 anni da compiere il 26 febbraio 2026; nel 2026 celebrerà 40 anni di carriera professionistica.
  4. Stagione 2025: rientro a giugno dopo infortunio, record di longevità aggiornato in JFL e retrocessione dell’Atletico Suzuka nei regionali.
  5. Contesto club: Fukushima United impegnato in un progetto di nuovo stadio in legno, modulare e riciclabile, a forte partecipazione cittadina.

Nota sull’ufficialità

Al momento in cui scriviamo (22 dicembre 2025), i media giapponesi e internazionali danno l’operazione come imminente, con la formalizzazione attesa nell’evento dell’11/01/2026. In assenza di comunicati conclusivi, alcuni dettagli operativi (durata del prestito e opzioni) restano soggetti a conferma.

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