L'
Associazione Calcio Ponte San Pietro, società dell'omonima città orobica, è una storica e prestigiosa società calcistica bergamasca, che negli anni ha saputo ritagliarsi un posto di spicco nel calcio dilettantistico, raggiungendo traguardi di assoluto valore, l'ultimo dei quali a finale di Coppa Italia nella stagione 2013/2014, che va ad aggiungersi ad una serie di piazzamenti ragguardevoli tra Eccellenza, Promozione, Serie C e Serie D. Ovviamente, il settore giovanile dei biancoblù è opportunamente nutrito di tanti giovani di belle speranze, alcuni dei quali affidati alle cure di
Sebastiano Madaschi, allenatore in questa stagione dell'
Under 14 del Ponte San Pietro, a cui abbiamo chiesto qualche dettaglio in più sulla sua storia come tecnico,e che si è così espresso sull'anomala stagione in corso.
Quali sono state le sue prime esperienze da tecnico?
«Ho iniziato alla Pradalunghese, allenando gli Esordienti classe '92/'93 e poi i Giovanissimi, ma molto presto ho dovuto interrompere per proseguire i miei studi di scienze motorie. Dopo un altra breve parentesi alla Pradalunghese, ho allenato a Mapello, Brusaporto ed infine sono a Ponte San Pietro, allenando sempre nella categoria Giovanissimi».
Come era iniziata la stagione di quest'anno?
«Direi bene: ci siamo incontrati appena dopo ferragosto, per cominciare la preparazione con calma e ripassare un paio di concetti. Poi abbiamo vinto tutte e tre le partite del girone del torneo Ciatto, contro AlbinoGandino, Real Calepio e Villa d'Almè, e alla prima giornata abbiamo pareggiato 2-2 in una partita davvero tosta contro la Cisanese. Poi è successo quello che sappiamo: personalmente non me l'aspettavo».
Che rosa ha a disposizione? Pensate di poter puntare in alto?
«L'obbiettivo sarebbe quello di centrare l'accesso ai Regionali, e penso che abbiamo tutte le carte in regola per riuscirci. La rosa è molto valida, composta di 18 giocatori, di cui 8 nuovi. La difesa è fisicamente ben strutturata, il centrocampo è formato da diversi elementi di qualità così come l'attacco, con diverse opzioni interessanti sugli esterni. Insomma, una rosa valida ed eterogenea».
C'è qualche avversario da tenere particolarmente in considerazione quest'anno?
«Storicamente i più forti dovrebbero essere Villa d'Almè, Mapello e Cisanese. L'importante è non sottovalutare mai l'avversario, come è successo nella prima di campionato contro la Cisanese: in vantaggio per 2-0, ci siamo fatti rimontare fino al 2-2. Ci deve servire da lezione, oltre alle qualità individuali contano molto anche la mentalità, la concentrazione e la tenacia di un gruppo, e ce l'hanno dimostrato».
Come si è trovato in società durante questi anni?
«Molte delle persone che c'erano al mio arrivo sono andate altrove, ma ora così come 4 anni fa mi trovo molto bene, e non è scontato. Questa società, nonostante il blasone importante, ha saputo rimanere umile, e sono grato di farne parte».
Che tipo di allenatore è? Come struttura i suoi allenamenti?
«Voglio che siano i ragazzi i veri protagonisti, possiamo dire che sono per una conduzione partecipativa degli allenamenti. Più che sugli schemi, preferisco concentrarmi sui principi, facendoli ragionare sulle diverse situazioni. Mi aspetto che la palla giri sempre velocemente, non mi piacciono le sceneggiate in campo e voglio che i ragazzi siano sempre positivi, che si aiutino a vicenda».
C'è un modello, illustre o meno, che l'ha ispirata in questo senso?
«Difficile trovare un modello da adattare poi al calcio di questa categoria. Però ho sempre ammirato Massimo De Paoli, da più di 30 anni attivo nei settori giovanili di Inter e Brescia. Una persona estremamente competente, che ha saputo adattarsi di volta in volta a comunicare con i ragazzi di ogni età».
In questo periodo, si sente con i suoi giocatori?
«All'inizio mandavo loro degli esercizi da fare, e abbiamo fatto qualche videochiamata, ma poi ho preferito lasciarli più liberi. Penso che sia un momento particolare per loro, vista l'età, e per le loro famiglie, quindi preferisco che siano loro a gestirsi. Comunque continuiamo a sentirci permessaggio, loro sanno che io sono sempre a disposizione».
Pensa che interrompere l'attività sia stata una scelta giusta?
«Sì: capisco che le società guardino anche al bilancio, ma la salute viene prima, e la pausa non si poteva evitare. Come tutti spero di tornare sul campo prima possibile, ma per gli allenamenti collettivi ci vorrà ancora tempo. Realisticamente, almeno fino a metà febbraio: incrociamo le dita».
PONTE SAN PIETRO UNDER 14 STAGIONE 2020/2021
STAFF:
SEBASTIANO MADASCHI, ALLENATORE
LORENZO FAGIANI, VICE ALLENATORE
TRA I PALI:
2007- FILIPPO ANDREOLI
IN DIFESA:
2007- ALBERTO ALBANI ROCCHETTI
2007- ALESSANDRO BONOMO
2007 - LORENZO CAVAGNA
2007 - LORIS CAVALLERI
2007 - MARCO PERICO
2007 - DAVIDE PLEBANI
A CENTROCAMPO:
2007 - TOMMASO BOTTANI
2007 - FEDERICO CARMINATI
2007 - LUCA COGLIATI
2007 - FRANCESCO FILIPPONI
2007 - LEONARDO LEPORINI
2007 - ADAM RACHDAOUI
2008 - DANILO TREFFILETTI
IN ATTACCO:
2007 - MATTIA ALBANI
2007 - ANDREA FRIGENI
2007 - FRANCESCO LEIDI
2007 - FILIPPO NAHUM
2007 - ELIA SABBATINI
2007 - GABRIELE VERDELLI
