Under 14
13 Marzo 2023
Massone, capitano del Derthona
Chi torna a vincere e chi non la smette. Il sabato del Girone D ha visto due grandi successi firmati Chieri e Derthona. Due vittorie diverse per significato e modalità. Il Derthona torna a vincere al termine di un filotto infernale, il Chieri supera un ostacolo sempre ostico e lo fa in grande, anzi, grandissimo stile.
Asti, Vanchiglia, Chieri e Sisport. Mai i leoncelli di Andrea D’Auria avevano fatto così pochi punti in 4 partite (3 sconfitte e una vittoria con il Vanchiglia). Considerato poi che l’ultima con la Sisport ha significato l’aggancio in vetta, forse il pensiero di una mini crisi sarebbe potuto balenare ai follower del girone. Per questo la sudata rimonta in casa di una Cbs in nettissima ripresa vale tantissimo: scaccia la parola “crisi” dal vocabolario, fa tornare sorrisi e tre punti, ma soprattutto chiude bene un tour de force provante, aprendo la finestra su un calendario che è il più abbordabile tra le squadre di vetta. «Era la partita più importante di tutta la stagione - spiega D’Auria - Avevamo un filotto con le prime 5 della classe e questa era l’ultima. Da domenica non dico che sia più facile, ma sicuramente più alla portata. A dare poi lustro alla vittoria c’era il fatto che abbiamo tanti indisponibili e non lavorare con tutto il gruppo per più settimane è dura. È una gran soddisfazione».
Quanto corre il Chieri di Canavese. Quanto è cresciuto, quanto è maturato e quanto è pericoloso questo Chieri di Canavese. All’andata una squadra claudicante, alla ricerca di identità, al ritorno è quasi una schiacciasassi. Da gennaio a oggi infatti i collinari sono primi per punti fatti e per differenza reti con 29 fatti e 8 subiti sintomi di una squadra in salute, che ha capito come andare a fare quei gol mancati a inizio anno e che continua a far valere i suoi punti di forza: gioco elegante, difesa forte. Il 6-0 a quel Mirafiori con cui ha perso all’andata è l’inno al nuovo Chieri che ora ha tutto per tenersi stretta questa terza posizione e sognare anche qualcosa in più. «Rispetto al loro campo piccolo, giocare in casa ci aiuta - spiega Canavese - il campo aperto ci dà vantaggio. Quello che mi fa contento è una maturità e una consapevolezza che sta crescendo sempre di più. Sono cresciuti e mi rende orgoglioso».
La crescita e i risultati lanciano il Chieri a queste ultime 5 partite che si possono facilmente dividere in due parti: quella più abbordabile contro PSG, Don Bosco e Pozzomaina e le due finali con Chieri e Vanchiglia. Fortuna vuole che Don Bosco, la più ostica della prima fase sia in casa così come l’Asti che, essendo alla penultima, potrebbe già rappresentare una partita da matematica qualificazione ai playoff se da qui alla fine le inseguitrici dovessero perdere punti.