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Under 14

A 13 anni lo volevano due squadre di Serie A, ma lui ha scelto la Pergolettese: «Oggi è questa la tappa giusta»

Mattia Fedele, portiere classe 2010 appena passato dalla Pro Patria ai cremaschi, sogna in grande, ma lo fa per gradi: «la chiave di tutto è la mentalità»

Mattia Fedele

Il nuovo portiere della Pergolettese Under 14, Mattia Fedele

È una storia di passione, di talento, di sacrificio e di determinazione quella che ha portato il giovanissimo portiere Mattia Fedele a firmare con i 2010 della Pergolettese nella giornata di lunedì 11 settembre 2023. Proseguendo un cammino che lo ha visto da sempre vestire maglie di società importanti: a 6 anni comincia con il Cimiano, pochi mesi e viene chiamato dall'Inter «ma non ero ancora pronto» afferma candidamente. Più tardi sceglie la maglia del Monza, dove resta per due annate, per poi passare alla Pro Patria in cui milita per altri 4 anni.

DOTI COLTIVATE

È una storia di passione, perché «fin da quando mi portavano al parco sceglievo di stare in porta», conferma Mattia, ma anche di talento perché le doti naturali lo hanno sempre fatto svettare tra i suoi pari età: oggi può già contare su 176 cm di altezza, un piede del 44 e due spalle larghe maturate anche grazie alla pallanuoto, che alternava al calcio fino a 3 anni fa: «per sviluppare i muscoli, ma anche per scioglierli», riconosce con una consapevolezza non comune per la sua età. Negli ultimi due anni Mattia svolge anche gli allenamenti individuali con Leonardo Ziliani, ex portiere professionista e oggi allenatore tra Rimini e Milano, che hanno irrobustito la sua tecnica «sono migliorato tanto con i piedi, che oggi sembrano essere la caratteristica principale che si guarda in un portiere» e la sua forza fisica «quest'estate mi ha fatto allenare persino sulla sabbia, faticosissimo!».

Anche se la fatica non ha mai intimorito il nostro: «ho finito i compiti delle vacanze scolastiche subito a giugno, per essere libero di godermi prima due settimane tra Manchester e Liverpool, dove ho partecipato al Campus di Pep Guardiola. Poi ho partecipato a due tornei amatoriali, uno a Milano e uno in Calabria, dove ho giocato soprattutto come attaccante». «È stato il capocannoniere», ci tiene a precisare l'instancabile mamma Danila. «Con gli amici gioco spesso in avanti, dove la potenza fisica mi fa sognare di essere un piccolo Haaland».

Mattia Fedele e Pep Guardiola

Come ha messo in mostra nelle frazioni di partite giocate al torneo Tracco Fossa al Sempione Half nel maggio scorso, i suoi punti di forza tra i pali sono le uscite (clamorose quelle con cui aveva chiuso la porta ai temibili avanti dell'Accademia Inter), le parate sui rigori - «cerco di studiare il modo di calciare degli avversari durante il gioco e aspetto fino alla fine prima di lanciarmi» - e le rimesse con le mani, sufficientemente lunghe da sopperire alla fragilità su cui sta lavorando, la rimessa di piede al volo. Mentre con palla a terra la potenza non manca per riuscire a servire gli avanti direttamente alla tre quarti.

QUESTIONE DI TESTA

«La mentalità è il vero valore da sviluppare per un portiere, quello che distingue un portiere di qualità: serve una specie di istintiva follia per lanciarsi tra i piedi o sopra le spalle dei giocatori di movimento. Non c'è tempo per avere paura o tentennare». È proprio l'irruenza in uscita a costargli il peggior infortunio subito finora, due stagioni fa: in una partita con la maglia della Pro Patria - proprio contro gli ex compagni del Monza - vola a respingere di pugno a mezza altezza, ma i tacchetti dell'attaccante gli provocano un taglio al sopracciglio, tenendo in apprensione la mamma Danila sugli spalti per diversi minuti. 

Già nelle prime due partite con i nuovi compagni della Pergolettese («società molto organizzata, abbiamo 5 tra allenatori e preparatori e un bel gruppo con molti nuovi innesti») ha fatto pesare la sua presenza, e nell'ultimo match di sabato scorso ha portato la sua squadra alla vittoria nel triangolare con FC Milanese e Baranzatese, annullando il rigore decisivo anche grazie ai guanti che è riuscito a ottenere, autografati, da "Magic" Mike Maignan

Mattia e i suoi guanti di Magic Mike

Tra le tante richieste di interesse («dal Verona, dall'Albinoleffe, dal Bologna»), Mattia ha scelto, consigliato dalla Universal Group di Gennaro Iezzo, ex portiere del Napoli, la società di Crema per crescere ancora, con la segreta speranza di approdare nei prossimi anni a qualche società di massimo livello: «mi piace come la Juventus sa coltivare i suoi giovani, ma sono rimasto impressionato dalle partite che ho visto della mia categoria della Roma, fortissimi!»

Perché diventare un calciatore professionista è una complicata alchimia di passione, talento, sacrifico, determinazione, ma anche mentalità, incontri giusti e opportunità da costruire: il mix che Mattia la sua famiglia hanno saputo finora allestire con impegno.

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