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Carabinieri a sirene spiegate, e non finisce qui

In campo la partita scivola via senza tensioni ma sugli spalti arrivano spinte e insulti, ora la parola passa agli avvocati

In campo scoppia la rissa e negli spogliatoio sparisce una collana d'oro: intervengono i Carabinieri

Infuocato più del risultato finale l'intervallo tra Piossasco e Chisola dove, fuori dal campo si scatena una discussione accesissima tra alcuni genitori della squadra di casa e quelli vinovesi, sfociata poi in un vero e proprio scontro fisico, che sebbene sedato dall'intervento di altri spettatori, richiede la presenza dei carabinieri. Ma partiamo dall'inizio.

Oggetto del contenzioso è ancora una volta l'arbitraggio, ed è ancora una volta un rigore fischiato a favore del Chisola che, come spesso avviene, per la tifoseria avversaria, è stato troppo generoso. Ma non basta, ad accende la miccia tra una mamma chisolina e un signore disabile in sedia a rotelle a fare da ultras a bordo campo, sono gli insulti che, quanto riferito dalla mamma, riserva al direttore di gara.

Insulti, stando alla tifosa ospite, che avrebbero avuto un chiaro sfondo razziale visto che l'arbitro è extracomunitario, ed è quello che spinge la donna ad accusare l'ultras di tenere un comportamento discriminatorio e razzista. 

La storia però non finisce li, perché un altro spettatore, vicino alla società Piossasco, assiste alla lite e interviene in difesa del signore affetto da disabilità, avventandosi contro la donna con un atteggiamento apparso decisamente minaccioso. La signora, sentendosi aggredita, richiama l'attenzione del marito, che accorre in sua difesa dando il via al confronto fisico contro il sostenitore della squadra di casa. 

Uno scontro che dura poco, pochissimo, per fortuna, perché viene subito sedato dagli altri spettatori presenti, ma quanto basta per rovinare una gara che arriva comunque alla fine senza tensioni in campo con il risultato a sorpresa di 2-2. Uno scontro che per tutti è stato spento sul nascere, fino a quando, a pochi minuti dalla ripresa della gara, si assiste però all'arrivo delle forze dell'ordine sugli spalti del Piossasco.

Con un intervento puntuale, gli uomini dell'Arma decidono di allontanare dal campo tutte le persone coinvolte nello scontro per poter ricostruire i fatti lontano dal terreno di gioco. Ad aggiungersi al gruppo, per dare la propria testimonianza, un ragazzo presente in tribuna, amico dell'arbitro, che evidentemente si è sentito coinvolto dagli insulti volati a bordo campo.

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