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Under 15

Il rigore non c'è e lui lo sbaglia di proposito: il gesto di fair play del classe 2008

Federico Invernizzi viene steso fuori area ma viene concesso il penalty

Federico Invernizzi

UNDER 15 COLICODERVIESE: Federico Invernizzi, autore del più bel rigore sbagliato

Se a suscitare scalpore è un bel gesto, di sicuro il calcio non sta marciando sulla giusta strada. Si tratta di Under 15 Regionale, precisamente del girone C. La partita in questione è ColicoDerviese-Cinisello, disputatasi domenica 23 ottobre, terminata col punteggio di 3-0. Fulcro della discussione non tratta né del risultato né della quantità di sanzioni, infatti il tema principale della gara verte su un gesto totalmente inusuale, una buona azione ai fini dello sviluppo corretto del match, un penalty fallito a seguito di una decisione errata del direttore di gara.

FOCUS SUL CAMPO


Al 15' della ripresa il centrocampista locale Federico Invernizzi ha lasciato sul posto il terzino sinistro dei rossoblù, Ballabio, il quale lo ha steso due metri fuori dall'area di rigore, ma il direttore di gara Gjoni ha assegnato il calcio di rigore ai padroni di casa, commettendo un errore evidente. L'allenatore del Cinisello, nella situazione di doppio svantaggio, preso dal nervosismo per l'ingiuria subita, protestando in maniera accesa, ha lasciato i suoi ragazzi senza guida tecnica per la mezz'ora finale, facendosi espellere. Dal dischetto si presenta colui che ha subito il fallo, Invernizzi, pur non essendo il tiratore scelto del club lecchese. Il classe 2008 spiazza tutti passando volontariamente la sfera a Magni, estremo difensore degli ospiti. A testimoniare la vicenda è stata l'asserzione del tecnico dei padroni di casa, Passador, condita da dichiarazioni pregne di fierezza per i suoi giocatori, soprattutto dal punto di vista umano: «È stato un gesto autonomo e concordato all'unanimità dai ragazzi, dei quali sono veramente orgoglioso. Sono seguiti due minuti di applausi da parte di tutti, a partire dai genitori in tribuna per arrivare alla panchina avversaria. Alla fine della gara i ragazzi si sono dati appuntamento per l'incontro del ritorno, stringendosi la mano e abbracciandosi». Un avvenimento che va oltre l'acrobazia o il gesto tecnico, raro ed inusuale poiché di matrice coscienziosa, il quale vede protagonista un ragazzino di appena 14 anni, simbolo di innocenza e verità, con l'unico scopo di vincere divertendosi, restando nel campo dell'onestà, anche se la partita era tutt'altro che chiusa.

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