Under 15 femminile
17 Novembre 2022
Agata Pinton nella partita contro l'Accademia Torino
«E' una ragazzina molto seria e diligente. Qui è apprezzata da tutti per quello che fa e come lo fa: è sempre impeccabile. Peccato solo parli poco, credo sia un po' timida». Così parla Massimo Moia, responsabile del femminile del Bulé Bellinzago, nello descrivere Agata Pinton, prima punta e attuale capocannoniera della sua squadra con 18 reti segnate in 7 presenze. Il dato più significativo del suo score però, è il fatto di essere andata a segno in ogni singola gara disputata in questa stagione, risultando la giocatrice più costante e la seconda più prolifica dell'intero girone.
Dopo un primo periodo di assestamento, Agata è entrata a pieno ritmo nei giochi del Bulé, mentre per quanto riguarda l'integrazione nella squadra non ci sono mai stati problemi fin dal suo ingresso. La sua esperienza nel calcio comincia nel 2014 quando all'età di 6 anni (lei nata nel 2008) si unisce ai Pulcini della Polisportiva Tronzano, dove già inizia a manifestare le sue qualità. Faceva parte di una piccola squadra, in cui giocava solo un'altra bambina, e per la sua caratteristica grinta e decisione nei contrasti venne soprannominata simpaticamente "Agata spacca-gambe". Un soprannome una garanzia, dato che era temuta persino dai ragazzi più grandi. Quattro anni dopo passa al Novara dove conosce alcune tra le sue più grandi amiche con cui gioca ancora adesso. Infine nella stagione 2019/20, a seguito di un cambio di proprietà, la società non naviga in buone acque ed è stato così che i dirigenti del Bulé Bellinzago hanno intercettato le giocatrici del Novara senza più una squadra, traghettandole in massa nel team di Bellinzago Novarese.
Nel Bulé Agata si è sempre distinta tra le altre del suo gruppo, tanto che già lo scorso anno giocava in Under 15 con le ragazze più grandi. E' però a partire dalla stagione presente che ha mostrato tutto quello che è in grado di fare col pallone. Ritrova finalmente le sue ex-compagne del Novara, con cui instaura un'intesa invidiabile presente in poche altre squadre, e compie un salto di qualità notevole (con lei anche tutto il resto della rosa). Sempre Massimo Moia la descrive come «una giocatrice che è capace in tutto, sia col piede forte (il destro) sia con quello debole. Non eccelle in fisicità, ma compensa con la furbizia e la tecnica che porta a tutto campo, infatti anche se è un'attaccante, dà il suo contributo in tutti i reparti. E' estremamente duttile».
Come può però Agata, abitando a Tronzano Vercellese, raggiungere il campo durante la settimana e nel weekend? Ci pensa Davide Pinton, padre suo e di Irene, sorella maggiore militante nella Pro Vercelli. In casa Pinton è lui ad aver portato la passione per il pallone ed averla trasmessa alle due figlie, che fin da piccole hanno dimostrato il medesimo interesse. Papà Davide ha però "pagato le conseguenze" di aver avvicinato la sua prole al calcio, perché ora si trova costretto ad accompagnare sia Agata (per 120 km tra andata e ritorno) che Irene per tutti gli appuntamenti con le squadre. «Ci scherzo sopra, ma in realtà lo faccio molto volentieri. E' un sacrificio che sia io sia mia figlia compiamo con piacere. Lei in particolare. Nonostante sia anche impegnata con la scuola, spende la maggior parte del suo tempo libero per la squadra. Agata sembra timida, ma a dire il vero è più che altro riservata; è sempre disponibile per gli altri e caparbia in tutto quello che fa, anche se è disordinata e ogni tanto ha la lingua lunga. Mi piace molto il suo carattere e le sue qualità, ma quello che preferisco di lei è la capacità di stare sempre coi piedi per terra e di non montarsi la testa. Le fa onore».
Sempre Davide Pinton la racconta come una ragazza molto vivace e solare, con uno spiccato interesse per gli animali e per la cucina, e che talvolta si diletta anche a coltivare l'orticello di casa. Ma ciò che le ha rapito l'anima, la sua dedizione più profonda è il gioco del calcio, passione che intende svolgere però nel contesto che più le aggrada, arrivando anche a rifiutare proposte interessanti da altre società (anche più vicine a Tronzano) per restare nella squadra con le sue compagne. D'altronde tutti i chilometri che percorre con il padre ogni settimana sono già una netta testimonianza del suo attaccamento ai colori gialloblù, che ora rappresentano per lei una seconda pelle e una seconda casa.
Nella prossima partita il Bulé affronterà la Juventus, senza dubbio l'avversaria più ostica del girone, che ancora non aveva calcato il prato di Bellinzago in questa stagione. Riuscirà Agata Pinton a sfondare anche la solidissima muraglia bianconera? Non c'è neanche da chiederselo.